Cari concittadini, scrivo queste righe con il cuore, perché credo profondamente nella nostra città e nel suo futuro. Negli ultimi tempi si discute molto di pulizia della città: da una parte c’è chi accusa l’amministrazione di non fare abbastanza, dall’altra chi punta il dito contro i cittadini. Io penso che la verità stia nel mezzo: l’amministrazione, con tutti i suoi limiti, il suo lavoro lo fa; ma esiste purtroppo una minoranza di persone che, con comportamenti incivili, rovina l’impegno e l’immagine di tutti gli altri.
La maggior parte dei mazaresi è civile anzi civilissima ma bastano pochi incivili a trasformare una spiaggia o un angolo di periferia in una discarica a cielo aperto. Ho ancora negli occhi un episodio che mi ha colpito molto: anni fa, una ditta locale regalò all’amministrazione 500 posaceneri da spiaggia per mandare un messaggio ambientale contro l'abbandono dei mozziconi di sigarette nelle spiaggie. Bene, furono posizionati all'alba e sparirono al tramonto.È chiaro che non è una città intera a comportarsi così, ma purtroppo pochi danno un’immagine negativa di tutti.
Questo è il punto: il problema è culturale. Dobbiamo capire che Mazara non è “dell’amministrazione”, ma è nostra e dobbiamo prendercene cura.Non basta lamentarsi se le strade non sono pulite: dobbiamo imparare a non sporcarle, a rispettare i luoghi comuni, a sentirci parte di una comunità.E qui c 'è un tema che mi sta a cuore: il turismo.Diciamoci la verità: il turismo vero, organizzato, a Mazara ancora non c’è. L'afflusso di persone che arriva in estate è in gran parte costituito dai nostri emigrati che tornano per abbracciare le famiglie.
Ma questo porta comunque economia, porta vita, e noi dobbiamo essere pronti ad accoglierli come meritano.Ma per crescere serve programmazione: pulizia urbana, decoro, ordine, servizi, bagni pubblici, aree pedonali, trasporti comodi. Non bastano eventi occasionali, serve una visione.Io credo che la strada giusta sia il coinvolgimento di tutti: cittadini, imprenditori, commercianti, professionisti e amministratori, sia di maggioranza che di opposizione. Perché non pensare"