“Una punta di Sal”. Amministrative a Mazara: spunta il quarto candidato a sindaco

Nelle coalizioni dei candidati si discute di accordi e liste. Nel frattempo il tessuto socio-economico è in ginocchio

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
10 Marzo 2024 13:06
“Una punta di Sal”. Amministrative a Mazara: spunta il quarto candidato a sindaco

Chi è il quarto uomo candidato a sindaco di Mazara del Vallo? “Il quarto uomo” ci conduce ad un film del 1952 di Phil Karlson, più nero della pece. il film è la cronaca serrata di un crimine perfetto, organizzato senza scrupoli da un insospettabile, che ingaggia tre malviventi per una rapina in banca. Non è nel nostro caso perché parliamo dell’“Innominato” di manzoniana memoria. Chi è questo quarto uomo candidato, notizia o fake news diffusa da un sito e che è stata al centro di discussioni tra una pizza e l’altra consumata sabato sera? Chi è in possesso del nominativo non si pronuncia per rispettare la volontà del “quarto uomo” ma incuriosisce il fatto che l’indiscrezione arrivi nel momento in cui i giochi sembravano fatti, tre candidati a sindaco, il lavoro nella compilazione delle liste, i primi appuntamenti elettorali anche se la data delle elezioni amministrative ancora non si conosce.

La macchina organizzativa dei tre candidati a sindaco continua ad olearsi tra dibattiti televisivi, sui social e sul web ma, improvvisamente, spunta il “quarto uomo”. Da quello che abbiamo potuto appurare si tratterebbe di un uomo di centro, quindi né di sinistra, né di destra. La sua candidatura, quindi, potrebbe togliere voti al centro della candidata sindaca Vita Ippolito e al ricandidato sindaco Salvatore Quinci, potrebbero essere sfiorate anche le liste della ricandidatura di Nicolò Cristaldi.

Il “quarto uomo” secondo la notizia, dovrebbe scoprirsi tra 15 giorni, un tempio lunghissimo che può incidere sulle tre candidature ufficiali di Sindaco di Mazara. Ma volgiamo lo sguardo ai fatti concreti. In Sicilia sono 63 mila le micro e piccole imprese. La crisi energetica potrebbe oscurare un sistema produttivo in enorme difficoltà che sta spingendo la Sicilia al collasso.

Confartigianato lancia appelli, incontra la politica, in cerca di aiuti concreti a supporto di una rete imprenditoriale sempre più sofferente con 165 mila addetti nelle piccole e micro aziende, con un futuro ormai incerto nei comparti maggiormente esposti. Sin da prima delle elezioni politiche di un anno fa, i vertici di Confartigianato hanno incontrato vari candidati, facendo una forte azione di lobby e continuando tuttora a incontrare tutte le forze politiche. Abbiamo visto la manifestazione di qualche mese fa e quella degli agricoltori a Mazara del Vallo, come in tutta la Sicilia. Oltre 2500 persone in corteo tra imprenditori, commercianti, artigiani, anche studenti che intravedono un futuro incerto.

Scatta un appello alla deputazione regionale e nazionale affinché “Nessuna impresa chiuda”. Ed è proprio in un momento di crisi così profonda, che un’azione di lobby, la strada del dialogo, degli incontri, diventa fondamentale. Dove l’importanza del ruolo dei “corpi intermedi” e dell’associazionismo d’impresa, non possono non essere vincenti esprimendo i “valori dello ‘stare insieme’, del ‘fare squadra’, del ‘fare rete’.

Siamo in una fase molto difficile. L’associazionismo, dopo avere avviato lo scorso mese tra i propri aderenti di tutta l’isola una campagna mediatica, fa adesso appello alla deputazione regionale e nazionale, affinché “Nessuna impresa chiuda”. Slogan che circola nei siti internet e nei social degli artigiani, delle imprese e delle associazioni territoriali. È adesso che l’associazionismo d’impresa riemerge in tutto il suo vigore, assume responsabilità ancora più fondamentali per offrire alle aziende il sostegno indispensabile per resistere a tempi così critici.

Le famiglie hanno difficoltà ad arrivare a fine mese, molte imprese sono temporaneamente in attesa di tempi migliori. Ma se non ci sarà un taglio netto al caro bollette, alle tasse ed i vari contributi in busta paga, questi tempi migliori appaiano lontanissimi. Ma la politica e i politici cosa fanno? Ascoltano e quasi sempre promettono. Tutti sembrano concordi nell’affermare che la politica è in crisi. Il grado di disaffezione si misurerebbe innanzitutto dalla sfiducia dei cittadini nei confronti dei partiti politici tradizionali.

I principali motivi della disaffezione sarebbero tre: la corruzione della politica, il suo non offrire punti di riferimento e l’essere appannaggio di politici di professione. La domanda è: davvero la Politica è in crisi? Un tempo la Politica aveva il compito e il dovere di indicare soluzioni e di trovare risposte; oggi la politica vive indicando nemici, spesso e volentieri anche immaginari, e facendo domande. Oggi giorno siamo riusciti ad elevare a “valore” politico la caccia alle streghe, cioè al nemico, l’indicare sempre e comunque un oscuro avversario che trama nell’ombra contro, abbiamo elevato l’ignoranza, sdoganandola dai bar, dalla piazza, abbiamo azzerato il valore culturale, il merito e la competenza, dando parola a chiunque, soprattutto su argomenti e questioni di cui non sanno niente.

Abbiamo scelto di inseguire la mediocrità, come panacea per non mostrare le nostre mancanze e abbiamo criminalizzato il talento e il merito, poichè evidenzia la nostra incapacità. A Mazara del Vallo ci stiamo preparando ad una elezione amministrativa importante: in palio c’è il futuro della città ed oggi, anziché parlare del “fare” si parla di scontri all’interno di coalizioni, di candidati a sindaco, di candidati nelle liste civiche, sparando alla cieca tanto per far rumore.

Bisogna, invece, immaginare un’altra Politica: silenziosa, concreta, educata, credibile, meritocratica e competente. L’apparenza è nemica del fare. Ma in politica tutti vogliono la passerella, per “il fare” poi si vedrà, c’è tempo. Nel frattempo volano i pacchetti di promesse.

Salvatore Giacalone

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