Varata una tonniera nel cantiere italo-tunisino di Mahdia

Il cantiere “Art Naval” è gestito dal mazarese Giamino Asaro e da Sonia Mosrati

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
17 Gennaio 2024 09:32
Varata una tonniera nel cantiere italo-tunisino di Mahdia

Momenti di grande entusiasmo ed orgoglio domenica scorsa al porto di pesca della città costiera di Mahdia, in Tunisia per il varo da parte del cantiere italo-tunisino “Art Naval (ex Asaro du Maghreb), gestito da Sonia Mosrati e dal mazarese Giamino Asaro, del suo ultimo gioiello. Si tratta di "Meimoun”, moderna tonniera in ferro di 35 metri di lunghezza e 8,5 di larghezza, dal peso a vuoto di circa 200 tonnellate. E’ italiano il progetto dell’imbarcazione (costruzione sempre in acciaio con importazione di lamiere già tagliate dall'Italia) attrezzata per la pesca selettiva del tonno, mentre la sua realizzazione è opera di manovalanza 100% tunisina che ha assunto il Know-how degli oltre trent’anni di esperienza dei maestri d'ascia del cantiere Asaro di Mazara del Vallo.

“Il cantiere conquista di nuovo il successo con questa nuova costruzione; la grandezza di questo successo si misura dalla qualità del progetto e dalla professionalità di ciascuno dei nostri lavoratori. Grazie infinite ai nostri eroi, all'equipe per la loro perseveranza, coraggio, per il duro lavoro portato avanti giorno dopo giorno. E un grazie al nostro cliente nell’aver creduto in noi e nelle nostre competenze e professionalità”. ha spiegato Sonia Mosrati, amministratrice legale di Art Naval, cantiere che dà lavoro a Mahdia a molte persone ed ha già realizzato in questi anni diversi pescherecci e anche un’altra tonniera (“Abderrahim").

La pesca del tonno, il cui maggior acquirente è il Giappone è molto importante in Tunisia e a Mahdia vi sono numerose aziende specializzate nella lavorazione e nell'inscatolamento delle sue preziose carni. I paesi del Maghreb in genere possiedono una flotta di pesca vecchia e obsoleta, quindi il suo rinnovo è uno dei cardini dell'espansione commerciale di questo settore. La cerimonia del varo del “Memoun” come da usanza tunisina ha visto il sacrificio di un vitello per benedire la tonniera che poi è stato cucinato e mangiato dagli astanti, altra usanza la rottura da parte del costruttore e dell’armatore (la famiglia tunisina Shiha) di una bottiglia di acqua di rosa e una di olio per benedire sempre il nuovo bene.

La famiglia dell'armatore ha invitato un imam per pregare e benedire la tonniera prima del varo. Inviato anche il delegato tunisino del Dipartimento della donna e della famiglia, la signora Munira Bouzouita (a sx nella foto con Sonia Mosrati), la quale, accompagnata da una delegazione governativa, si è detta onorata del fatto che una donna gestisca un cantiere navale in grado costruire barche di tale dimensione.

Francesco Mezzapelle  

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