Publichiamo quanto si legge nella pagina di Giuseppe Palermo, componente della Direzione regionale del PD:
“Mazara del Vallo sembra ormai ridotta a un grande palcoscenico, una vetrina continua in cui la politica cittadina si misura più sulla capacità di apparire che sulla volontà di costruire. Assistiamo a un susseguirsi di comunicati, botta e risposta, rivendicazioni e autocelebrazioni: tutto questo non fa che allontanare la politica dalla sua vera missione, che è quella di governare, ascoltare e risolvere i problemi concreti della comunità.
La politica non può trasformarsi in un’arena permanente in cui ci si accapiglia per dimostrare chi è “più” o chi è “meno”. Chi riceve un mandato dagli elettori ha un dovere chiaro: realizzare il programma per cui è stato votato, con umiltà e responsabilità, senza rifugiarsi dietro proclami e giustificazioni.Viviamo un tempo di crisi culturale e sociale: relazioni frammentate, comunità divisa, mancanza di fiducia reciproca. In questo contesto la politica ha un compito altissimo: non alimentare ulteriori barriere e sospetti, ma aprirsi a tutte le realtà della città, senza esclusioni, senza pregiudizi, senza logiche di vendetta post-elettorale.
La grandezza di una classe dirigente si misura nella capacità di includere, di ascoltare, di creare coesione.Non possiamo però tacere un’altra verità: anche i cittadini, soprattutto attraverso i social, contribuiscono a inasprire i toni, esasperando divisioni e ostilità. È comprensibile la rabbia, è comprensibile la sfiducia, ma bisogna riconoscere che questo clima di conflitto permanente non porta a nulla. La politica è lo specchio della società e, se la classe dirigente semina conflitto, i cittadini finiscono per imitarla, diventando tifoserie di fazione.Per questo oggi serve un salto di qualità.
Serve un bagno collettivo di umiltà. Serve una pacificazione sociale che coinvolga tutti: amministratori, forze politiche, associazioni, categorie produttive, cittadini. La responsabilità più grande spetta a chi governa, che deve farsi guida ed esempio, “testa di ponte” di un clima nuovo. Perché se la politica saprà seminare serenità e responsabilità, anche la comunità civile saprà riflettere questo spirito.La vera vittoria non è quella elettorale, ma quella sociale. Non la conquista di un posto al sole, ma la capacità di una città di ritrovarsi, di unirsi, di lavorare insieme per dare dignità e futuro ai propri figli.Mazara del Vallo non può permettersi di restare impantanata nella cultura della divisione e del sospetto.
Ha bisogno di concretezza, di unità, di visione. Solo così potrà tornare a essere una comunità vera, capace di camminare insieme”.