Tra il 1947 il ’48 le speranze alimentate dal dopoguerra ispiravano la canzone d’amore melodiosa e in America imperversava il be-bop (uno stile del jazz che si sviluppò soprattutto a New York negli anni quaranta), a Mazara cominciava una tradizione musicale inaugurata dall’orchestra “Brazil”, destinata per longevità e successo a rimanere nella leggenda musicale territoriale. La formazione era composta da Nicola Bonsignore alla tromba, Gino Ingrande alla batteria, Peppe Crescente alla chitarra, Andrea Pietrobono sax tenore e Natale Curti alla fisarmonica.
Si formò così un quintetto che conobbe successo e popolarità in tutta la Sicilia. In circa 25 anni di attività la “Brazil” accompagnò artisti famosi come Nilla Pizzi, Jonny Dorelli, il quartetto Cetra ed altri e comparvero in televisione durante una trasmissione dalla Sicilia. Il segreto del loro successo era il repertorio versatile e adatto ad ogni occasione. Spaziavano dal liscio alle canzoni d’amore del primi Sanremo, dal folklore ai ritmi latini. I pezzi forti erano senza dubbio le parodie note di canzoni come “Tuppe Tuppe marascià”, “La donna riccia” e le sambe da considerare un po’ come il loro biglietto da visita, la caratteristica di uno stile contenuto nel nome non casuale di “Brazil”.
La gente con loro si divertiva, nelle feste di piazza veniva coinvolta e nelle sale del tempo, Cavallino Rosso, Cristal, Colomba Bianca, Smeraldo, ballava senza sosta. Ebbero anche una cantante per un certo periodo, Rosalba di Castelvetrano, ma erano arrivati già tempi critici e lo scioglimento era vicino. Intanto avevano fatto capolino nuove formazioni mazaresi attente al rinnovamento musicale di quegli anni, dovuto soprattutto ai complessi e cantanti stranieri. Nei primi anni '60 a Mazara vi era un fermento musicale che coinvolgeva molti ragazzi.
E fu così per caso che nel 1964 si riunirono 5 ragazzi che decisero di formare un complessino. Erano Gino Luppino, 18 anni, alla tromba e basso; Giovanni Mezzapelle, di 17 anni al sax contralto e tenore; Piero Rallo 14 anni alla fisarmonica e tastiere; Bartolo Imprezzabile, 16 anni alla chitarra; Pino Tarantola, 16 anni alla batteria. Fu scelto il nome: "Gli Amici” e dopo alcuni mesi di prove, esordì esibendosi nelle 3 serate di Carnevale del '65, precisamente il 28 febbraio nella sala “Catalano”, che si trovava nella piazza S.
Maria di Gesù. In quella occasione al gruppo si è affiancata la cantante Anna Pellicane (sostituita poi da Maria Picone). Da lì in poi pervennero molte richieste. Dall'anno '66 al '68 ha fatto parte del gruppo la brava cantante Fioranna Bordin e dopo la sua partenza, è stato il turno Enzo Titone detto “pateddra”. Nel '69 dopo la partenza di Enzo Titone, lascia il gruppo il batterista Pino Tarantola, che verrà sostituito con Leonardo Tumbiolo. Entreranno a far parte del complesso “Gli Amici” anche Pino Dionisi al basso e voce e Angelo Ditta con la sua “voce nera”.
Nell'anno '72 Enzo Sinacori sostituirà Leonardo Tumbiolo alla batteria e dopo alcuni mesi sarà Enzo Pizzo a sostituirlo. Con l'arrivo di Angelo Ditta “Gli Amici”, oltre agli stili pop (Baglioni, Pooh, Bacharach, Battisti, ecc.), arricchiscono il loro repertorio introducendo pezzi di Otis Redding, James Brown, Joe Cocker ed altri big del Rhythm & Blues, riscuotendo molto successo fra i giovani. (in copertina una foto de “Gli Amici”: da sx Piero Rallo, Pino Dionisi, Giovanni Mezzapelle, Angelo Ditta, Bartolo Imprezzabile).
Fioccarono le richieste da altre città e paesi, tanto che negli anni che vanno dal 1965 al 1975 "Gli Amici” hanno girato tutta la Sicilia occidentale e centrale fino alle porte di Catania, esibendosi in tutte le piazze di città da soli o come gruppo musicale d'appoggio a famosi cantanti e gruppi musicali tra cui: Rocky Roberts, Al Bano, Little Tony, Fausto Leali, I Camaleonti, I Dik Dik e tantissimi altri. Moltissime sono state le serate danzanti, feste di istituti scolastici, feste della matricola per non parlare degli innumerevoli ricevimenti matrimoniali a cui erano chiamati ad esibirsi.
Nel 1975, dopo il carnevale, il tastierista Piero Rallo, lascia il gruppo per altro impiego (stessa cosa aveva fatto qualche anno prima Giovanni Mezzapelle sempre per maggiori impegni lavorativi). Entrerà a sostituirlo Franco Giacalone. Poi sarà la volta di Salvatore Bono che sostituirà Bartolo Imprezzabile alla chitarra. Ma di lì a poco tempo il complesso “Gli Amici” si scioglierà. Sono stati felici artefici di quella meravigliosa stagione che furono "Gli anni '60/70". Ci sono nuovi fermenti tra i giovani musicisti locali.
Nel 1965 gli “Argonauti” sono i primi a proporre i Beatles e nel 1967 si affermò il complesso dei “Barracuda” con Goffredo Vaccaro, Vito Asaro, Angelo Ditta, Ignazio Fazio che si distinsero per avere incluso nel loro repertorio brani di James Brown, Jimi Hendrix, Rolling Stones , rivoluzionando la concezione di fare musica dei tempi e dimostrando di poter lavorare anche suonando musica non commerciale. Nel 1968 si formarono i “Dioscuri” con Leonardo Tumbiolo, Michele Ajello, Nicola D’Aleo, Vito Calia, Nicola Noce che ben presto spopolarono in città, sia per la opportunità di esibirsi costantemente in uno dei dancing più in voga del periodo, il Golden Rock, sia per l’incisione di un 45 giri “Francesca” e una apparizione televisiva, sulla Rai, promossa dal loro impresario Stefano Crimaudo.
Intanto comincia a dilagare la discomusic e l’affermazione della figura del disc-jockey. Per iniziativa di un ex componente dei “Genius”, Salvatore Accomando, voce roca alla Joe Cocker, nasce un nuovo gruppo di cui facevano parte Peppe Romeo alla batteria, il fratello Massimo al basso, Luciano D’Aleo e Salvino Marino alle tastiere, Salvatore Firenze di Castelvetrano e la cantante Giovanna Anastasi di Marsala. Poi arrivò la crisi per tutti complessi. I dancing furono soppiantati dalle discoteche, templi di nuovi generi musicali.
Dal 1980 in poi “Dioscuri” ed “Amici” quasi scompaiono dalla scena ma una parte dei Dioscuri diede vita allo “Smakko” e Vito Calia raccolse nell’84 i cocci di alcuni gruppi e mantenne in vita la formazione composta da Ditta, D’Aleo, Tumbiolo, Calia. Nascono nuovi complessi “rumorosi” o con filastrocche spesso incomprensibili, durano qualche anno, qualcuno pochi mesi. In elenco ve ne sono una decina, qualcuno in attività. La musica è sempre esistita ed è sempre stata molto presente nella vita di tutti.
Ciò che la rende così speciale è il fatto che sia universale e in grado di comunicare e di aiutare, di trasmettere innumerevoli sensazioni ed emozioni: chiunque può ascoltare la stessa canzone in qualsiasi parte del mondo. Ovviamente nel corso degli anni si è evoluta e si è ampliata fino a formare nuovi generi e diventare parte integrante del mercato odierno. Per esempio oggi sono sempre più presenti artisti che si concentrano sul risvolto economico, piuttosto che sul vero scopo della musica, ovvero quello di comunicare e trasmettere emozioni a chi ascolta le canzoni.
Le differenze con il passato sono evidenti.
Salvatore Giacalone