Rimaniamo a scuola oltre il limite per predisporre la copertura in presenza di colleghi in quarantena insieme ad un'intera classe, segnalare i casi ad ATS, avvisare tutti gli interessati. È la prima volta quest'anno e scatta più volte l'allarme mentre ci sorge il dubbio di essere ancora in trincea anche se con tempi e modalità diverse.
Rientrando a casa vengo sopraffatta dalla stessa medesima sensazione interiore di sconforto dell'anno scorso e di quello prima anche se di entità inferiore.
La mente non riesce ad abituarsi all'idea di una veglia continua, ma siamo restituiti alla realtà di un altro inverno particolare con possibilità di quarantene intermittenti e costanti.
Il freddo che avanza si porta con sé la brutta stagione, l'aumentare dei casi e un maggior distanziamento fra le persone.
E dire che proprio poche ore prima, nel pomeriggio, per la prima volta, una quindicina di alunni si è fermata a scuola all'aiuto allo studio gratuito: due ore dalle 16 alle 18 con i volontari di Project for People e Fondazione Exodus. Alcuni di loro erano entrati alle 8 e hanno fatto 10 ore consecutive di scuola. 'Com'è andata?'. 'Benissimo prof. È stato bellissimo!' mi hanno detto uscendo. Sono tornati anche altri alunni dell'anno passato, ormai alle superiori.
La fame di scuola e di rapporti veri è così forte in questi ragazzi che non si riesce più a contenerli: chiedono scuola, ma una scuola dove chi ne sa di più si ponga accanto a loro non per docĕre, ma per studĕre. Questo modo di ri-fare la scuola li affascina a tal punto da non sentirne la fatica o da vincerla.
Non ti chiedono nulla di speciale se non una semplicità bambina di rapporto non giudicante la loro persona e un farsi compagni di un loro tratto di strada. Che sia questo il cuore dell'essere maestri?
Vincerà la nostra paura adulta di contagio o la loro fame di verità e di vita?
Rimarremo imbrigliati dentro un passato rigido e anacronistico di fare scuola schiantando e schiantandoci contro il muro del formalismo e della burocrazia autocratica o faremo finalmente uno scatto in avanti da tutti i punti di vista pedagogico, didattico, umano?
Una fame vera di scuola, di amore e di vita vincerà continue quarantene.
di Rossella VIACONZI
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com