Bene, cari amici lettori delle “Ultime della Sera”, riparte un nuovo anno.
Il 2022 è arrivato; abbiamo cercato di esorcizzare il particolare momento che attraversiamo con gioia, spensieratezza, cene, ritrovi, chiamate, messaggi, bottiglie, strombazzi, botti e brindisi vari come sempre ci capita di fare in queste circostanze.
Tuttavia, anche questo nuovo anno è partito sotto il segno della pandemia che con le sue varianti non accenna a lasciarci vivere serenamente.
Così tra file alle farmacie, tamponi, medicine, telefonate, sirene, quarantene, contagi e precauzioni abbiamo imparato a convivere con il “Corona” cercando di riadattare la nostra vita al suo martellante pressing.
Ancora una volta per tanti le rinunce e le variazioni di programma sono state una costante in questi ultimi giorni dell’anno insieme agli annullamenti di eventi, cancellazioni di voli e forzati distanziamenti.
Il virus è diventato e sempre più diventerà uno di noi che stiamo provando ad addomesticare attraverso la scienza ma che non possiamo fare a meno di evitare se non attraverso i nostri comportamenti.
Tutti abbiamo sempre qualcosa da recriminare su quello che gli altri fanno e non fanno; su come si comportano od osservano le regole. Tutti riusciamo ad analizzare e imputare a terzi qualcosa che non ci torna; tutti reclamiamo il rispetto delle regole e la necessità che terzi provvedano alla verifica di tale rispetto.
I nostri discorsi su questi temi sembrano sempre non coinvolgerci direttamente in termini di responsabilità. Ma noi dove ci posizioniamo realmente?
Parto dall’osservazione al riguardo del tema che in atto più prepotentemente ci coinvolge ma la stessa domanda può essere estesa ai ragionamenti di altra natura e di altra sostanza per arrivare comunque sempre alla solita conclusione: è facile occuparsi degli altri; è più difficile partire da noi stessi !
Possiamo certamente dire di essere gente fortunata, che vive in una splendida terra, che detiene grandi risorse e che sa far ricorso a grande forza anche nei momenti più difficili.
In questi due anni di pandemia abbiamo dato prova di resistenza, coraggio e intelligenza persino nella classe politica (che non sempre ha rappresentato il meglio del Paese), affrontando con intelligenza la crisi sanitaria ed economica fino ad essere modello nel contesto mondiale.
Ma tutto ciò può bastare? Tutto ciò ci salverà? Dov’è il motore di tutto questo?
Ogni volta che giriamo la pagina di un anno tutti noi abbiamo in cuore grandi aspettative, grandi speranze e grandi propositi. Com’è giusto che sia!
Questa volta però, a mio giudizio, occorre che ognuno si ponga adeguati propositi in termini di fattività, collaborazione, disponibilità, creatività mettendo nella scala del cambiamento dapprima sé stesso/a per ottenere adeguate aspettative partendo dal basso e per diventare fonte di speranza per quanti ci sono vicini.
E’ un percorso difficile? SI! Ma si può ottenere: basta volerlo.
E’ un percorso fattibile? Vale la prima risposta e non deve importarci quello che fanno gli altri ma solo la nostra testimonianza.
In fondo tutti sappiamo che i gesti importanti, le piccole cose, i nobili sentimenti, il senso civico, l’appartenenza possono coinvolgere e cambiare molto di noi e degli altri.
Allora nelle mani di noi tutti questo libro bianco del 2022; a noi la responsabilità di incidere parole e fatti preziosi tra le sue pagine perché possa diventare un utile strumento per tutti e aiutarci a ricordarlo come uno dei fondamentali passaggi della nostra vita.
Ognuno provi a cercare dentro quello che c’è da scavare, da estirpare ma anche quello che c’è da tirar fuori di buono e utile per sé e per la collettività.
A conclusione faccio mie le parole di Padre Alberto Maggi:
“Più che aspettare che il nuovo anno ci porte cose buone, sarebbe meglio essere noi queste cose buone che gli altri attendono”.
Auguri a tutti per un prezioso e fulgido anno.!
di Mare CALMO
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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