Fino a quando saremo amministrati da idioti che pensano di sapere tutto, ma si muovono soltanto dentro schemi formali e burocratici non avremo la possibilità di risolvere il problema dei rifiuti che continuano a coprire le strade delle nostre città e dei nostri quartieri.
Se dovessimo rassegnarci a trattare i problemi in maniera strettamente burocratica e dentro i formalismi regolamentari, dovremmo, come primo atto, mandare a casa i sindaci e tutti gli assessori, perché dentro questo ristretto ambito sarebbero inutili, in quanto basterebbero i funzionari delle pubbliche amministrazioni.
I sindaci e i loro delegati hanno il compito di rappresentare sul piano istituzionale e politico una città, devono farsi carico delle esigenze e dei bisogni dei cittadini, devono garantire i servizi essenziali e fondamentali alla collettività che rappresentano.
Un amministratore che allarga le braccia, affermando che un determinato problema non può essere risolto perché dipende dagli “altri” è un amministratore che non ha capito la sua funzione e per questo deve essere cacciato via.
Di fronte all’autoreferenzialità di ogni attore istituzionale coinvolto nella gestione dei rifiuti, che cosa dovremmo fare? Rassegnarci di fronte alla disperazione di decine di famiglie che non riescono più a soddisfare i bisogni elementari dei loro componenti, perché non ricevono da mesi alcuna retribuzione? Dovremmo accettare di vivere ricoperti di spazzatura?
Perché abbiamo chiesto la convocazione immediata di una conferenza di servizio, con la presenza di tutte le parti interessate? Perché abbiamo la piena consapevolezza che il problema è diventato così complesso, anche per responsabilità dei sindaci e degli amministratori comunali, che non serve lo scontro a distanza o la continua polemica, ma serve ritrovarsi su un percorso comune, nel quale ogni singolo attore vada oltre le sue formali competenze, si assuma una responsabilità in più rispetto a quella dovuta e contestualmente copra e supporti le competenze e le responsabilità degli altri.
È necessario una decisione condivisa e supportata dal rappresentante territoriale del governo, dagli organi della magistratura, dal presidente della regione siciliana, dai sindaci e dalle parti sociali. Se si condivide l’idea che è urgente e necessario risolvere il problema, tutti insieme dobbiamo trovare una soluzione.
Se solo qualcuno pensa si doversi sottrarre a questo compito, sappia che si assumerebbe un’enorme responsabilità, rispetto ai gravi rischi per la salute pubblica e alla possibilità di una irreparabile lacerazione sociale.Dalla crisi drammatica nella quale siamo non possiamo uscire rimanendo dentro gli stessi schemi che hanno creato la crisi. Bisogna trovare e sperimentare presto nuovi percorsi e nuove soluzioni. (in foto Vito Gancitano)
Nota stampa del resp. Prov. Sviluppo Cgil Vito Gancitano
03-02-2016 11,50
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