L’Amministrazione comunale di Pantelleria ha approvato, con delibera n. 97 del 9 giugno 2023, il progetto esecutivo dei lavori di ripristino delle condizioni di sicurezza della banchina di Cala Gadir, fortemente danneggiata dal passaggio della tempesta “Helios” del febbraio scorso. Tutti gli Enti coinvolti (Demanio Marittimo Regionale, Dipartimento Infrastrutture, Ufficio Circondariale Marittimo di Pantelleria, Ente Parco Nazionale, Soprintendenza di Trapani e Prefettura di Trapani) hanno immediatamente dato l’ok per l’inizio dei lavori, data l’urgenza di rendere fruibile e sicura la Cala nei tempi più brevi possibili. La stagione estiva è infatti già iniziata e, nonostante i problemi meteorologici e l’ultima notizia del sequestro del traghetto “Sansovino”, numerosi turisti stanno iniziando ad arrivare sull’isola.
I lavori hanno preso il via e procedono in modo piuttosto rapido. E nonostante vi sia una interdizione da parte della Capitaneria di Porto a tutte le attività balneari nella zona interessata dai lavori fino al 15 luglio (Ordinanza n. 11/2023 “è interdetta alla balneazione, alla navigazione, alla pesca, alla sosta e a ogni altra attività connessa ai pubblici usi del mare”), è verosimile che questi possano terminare prima di quella data. È inoltre importante sottolineare che a essere chiusa è solo una parte della Cala, quella che va dallo scalo d’alaggio grande alle vasche termali in fondo alla camminata. Tutto il resto, ovvero l’accesso allo scalo del piccolo alaggio, l’area con il diving e il piazzale con bar e ristorante, è perfettamente fruibile.
Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo la vicenda. Tra il 9 e l’11 febbraio un ciclone Mediterraneo (Medicane, Mediterranean Hurricane) soprannominato “Helios” si è abbattuto sulle coste siciliane. E molto rapidamente le sue lunghe onde di tipo oceanico hanno raggiunto Pantelleria, causando ingenti danni nella piccola Cala Gadir, località molto apprezzata per le sue acque termali. La precedente Amministrazione aveva subito attivato una procedura d’urgenza con la quale aveva messo in sicurezza l’intera area liberandola dai detriti accumulatisi nel piazzale e rimuovendo le piastrelle di lava della vecchia pavimentazione divelte dalle onde.
Ma poi i lavori, affidati a una ditta con sede legale a Pantelleria e che aveva impegnato una spesa complessiva di 27.500,00 euro (ridotti a 25.787,29 euro per ribasso d’impresa), avevano dovuto interrompersi per il maltempo. Solo tra fine maggio e i primi di giugno sono ricominciati con il posizionamento delle rampe di legno per accedere alle vasche in fondo alla camminata.
Il progetto esecutivo da poco approvato è stato redatto dal geometra Antonio Santangelo, tecnico comunale, e ha un importo complessivo di 180.000 euro. Esso prevede la riqualificazione dell’intera zona e il ripristino funzionale dei luoghi adottando una soluzione definitiva che ponga rimedio alla fragilità del sito. Come già illustrato alla cittadinanza in un incontro pubblico prima dell’approvazione definitiva, il progetto prevede l’asportazione di tutte le mattonelle del pavimento rimaste in loco (che hanno mostrato di non essere idonee a sopportare forti mareggiate) e la scarificazione differenziata per dare pendenza al manto.
Questa prima fase è stata quasi già completata. Sarà poi posizionato un nuovo massetto di cemento strutturale trattato con rete retrosaldata per ottenere un corpo unico più resistente alle onde. La nuova pavimentazione interesserà l’area compresa tra lo scalo di alaggio e le vasche di acqua calda. Visto che si prevede in un futuro di implementare la rete idrica e fognaria, durante questi lavori saranno predisposti anche i sottoservizi mancanti. Particolare attenzione viene posta alla sicurezza, con la collocazione di appoggi e scalette per facilitare la discesa a mare sullo scalo.
Sarà inoltre eliminato il materiale scivoloso dalla struttura in legno, dai gradini e dalla passerella in legno amovibile per evitare scivolamenti presso le vaschette piccole. Verrà, infine, posizionata una cartellonistica per segnalare la vasca con acqua termale a elevata temperatura (70°C) e la sostituzione dell’illuminazione non più riparabile.
Giuliana Raffaelli