Numerosi Workshop sui temi della green e blue economy, economia circolare e Focus Africa

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Ottobre 2017 16:10
Numerosi Workshop sui temi della green e blue economy, economia circolare e Focus Africa

Tantissimi anche i workshop, i dibattiti scientifici che in questi giorni si sono tenuti in quattro location del centro storico, messe a disposizione dal Comune di Mazara del Vallo: l’Aula Consiliare “31 marzo 1946”, l’Audiotorium “Mario Caruso, il Complesso monumentale “Corridoni” ed il Teatro Garibaldi dove si è tenuto venerdì mattina il convegno “Il Mondo Inail: la gestione della sicurezza e salute nel settore Marittimo”.

Sempre nella stessa mattinata di venerdì 29 settembre, all’auditorium “Mario Caruso”, si è tenuto il convegno: “L’impresa della Pesca e dell’Acquacoltura in Sicilia. Il Feamp al primo giro di boa” a cura del dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana. A coordinare i lavori è stato il prof. Franco Andaloro, Dirigente dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA): “La situazione della crisi del mondo della pesca siciliana –ha spiegato Andaloro- è ben nota agli addetti ai lavori, basti pensare che la storica flotta di Mazara del Vallo ha perso il 70% delle sue imbarcazioni.

Oggi però –ha aggiunto- siamo di fronte ad un inversione di tendenza, ed i pescatori sono alla base di questo processo. Il consumatore deve essere sempre meglio educato al consumo: in Mediterraneo consumano solo 10 delle 40 specie più note, sulle oltre cento specie presenti”.

A spiegare le possibilità offerte dal FEAMP sono stati i dirigenti dei 4 Servizi del Dipartimento della Pesca Mediterranea: Giuseppe Dimino, Leonardo Catagnano, Alfonso Milano e Gaetano D’Anna. Il dott. Dario Cartabellotta, Dirigente Generale del Dipartimento Pesca Regionale ha sottolineato: “Il nuovo FEAMP rivaluta la figura del pescatore e la sua cultura, non più rottamazione ma valorizzazione. La nuova programmazione europea ha messo a disposizione 120 milioni di euro sino al 2020, alcuni già messi a bando, secondo assi di priorità, altri lo saranno a breve.

I primi frutti sono la rinascita del mercato storico di Ortigia, che sarà restituito alla città siracusana tra due anni, costato circa 2.600 milioni, un mercato dove i pescatori avranno un’area per la trasformazione del prodotto a disposizione. Si sta anche puntando a rilanciare l acquacultura di mare e delle zone costiere con azioni di formazione per le aziende agricole e con occhio attento alla sostenibilità e qualità del prodotto”.

Gioacchino Fazio, Docente di Economia dell’Università di Palermo: “Per il futuro l’obiettivo sarà pescare meno, meglio e con attrezzi sempre più selettivi, per ridurre gli sprechi e gli scarti del pescato. Bisognerà conciliare il concetto di sostenibilità ed economia, e per farlo i produttori dovranno puntare ad innovare collegandosi con la ricerca".

Agostino Contorno, imprenditore nel settore della trasformazione: “Guardiamo ai nuovi mercati ed alla evoluzione del gusto, la nostra azienda è nata a Palermo cento anni fa quando mio nonno puntò sulle melanzane e la caponata, noi aggi stiamo immettendo sul mercato internazionale le zuppe di legumi ed i sughi di pesce con packaging di plastiche riciclabili, per esportare in Canada ma anche Russia ed Emirati Arabi”

La dott.ssa Zerrouki Rabea, Direttrice del Dipartimento della Pesca e Acquacoltura del Governo Algerino ha spiegato: “Il Governo ha investito in formazione e ammodernamento della flotta. Peschiamo molto pesce azzurro ed acciughe, il 60% dei nostri pescatori hanno meno di 40 anni. Adesso cerchiamo in Italia, in Sicilia partner per far partire progetti di allevamento del tonno, ci servono le tecnologie e know”

Il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo ha ribadito: “La sfida che parte da Blu Sea Land è quella di rafforzare la cooperazione e il dialogo con l’Africa e di dare la possibilità agli artigiani della pesca la capacità di raggiungere dimensioni industriali. Puntiamo a prodotti piccoli e di qualità in un’ottica globale e sostenibile, prevenendo spreco alimentare. Dobbiamo portare su scala globale le eccellenze locali, in altre parole serve una strategia “glocal”.

Nel primo pomeriggio si è svolta la sessione plenaria dell’Osservatorio del Mediterraneo che ha avuto come tema “La Cooperazione Transfrontaliera nel Mediterraneo per lo sviluppo delle filiere nel quadro dell’Economia Circolare” e che ha visto la partecipazione di numerosi rappresenti di istituzioni, organizzazioni, enti di ricerca dei Paesi del Mediterraneo.

“La Lotta allo Spreco Alimentare: un ponte verso l'Africa” è stato il titolo del convegno che si è svolto nel pomeriggio sempre del 29 settembre presso l’Auditorium “Mario Caruso” e che ha visto la partecipazione anche di Vincenzo Montalbano Caracci, presidente del Rotary Club di Mazara del Vallo, di Giovanni D’Antoni, rappresentante Distrettuale Rotaract 2110 e di Gloria Fiorentino, presidente Rotaract Mazara del Vallo.

Massimo Gaiani, Direttore generale per la Mondializzazione e le Questioni Globali del Ministero degli Affari Esteri (Maeci) ha spiegato: “L'Africa è il paese con la maggior crescita demografica al mondo, nei prossimi trent'anni si prevede possa diventare il continente più popoloso di tutti gli altri. Per questo, c'è bisogno di cooperare per dare la possibilità di modernizzare l'agricoltura, di modernizzare i processi di conservazione, ed è bene quindi impegnarsi per costruire un ponte verso l'Africa.

L'Italia ha fatto dei rapporti verso l'africa la propria priorità per i prossimi anni. Il ruolo dell'Italia in Africa non è la ricerca di soluzioni congiunturali al problema che già oggi conosciamo, come per esempio l'immigrazione, ma con la ricerca di soluzioni durature nel tempo e un approccio assolutamente olistico e integrato che possa costruire una partnership forte per lo sviluppo del continente. L'industria conserviera e della catena del freddo devono arrivare in una terra così popolosa e in questi termini è importante il know how dell'Italia.

All'interno del G7 abbiamo voluto invitare alcuni Paesi Africani per dimostrare che oggi l'Africa è il Paese al quale dobbiamo rivolgere le nostre attenzioni. Il vero sviluppo per l'Africa si attuerà quando a livello regionale si dimezzeranno molto gli scarti e quando potranno circolare le merci in maniera libera. Ed il mare in questi termini si dimostra senza dubbio una risorsa importante. Stiamo lavorando per realizzare a novembre un importante vertice fra UE e Africa”.

L’Ambasciatore Umberto Vattani: “Grazie a Blue Sea Land il problema dello spreco alimentare è un tema che viene affrontato. Occorre moltiplicare occasioni come questa per imparare tutti insieme a passare all'azione, da comportamenti individuali a comportamenti collettivi. In Europa la lotta allo spreco alimentare è sottolineata da due leggi: una italiana, adottata l'anno scorso, e una francese; ma mentre quella francese li penalizza, quella italiana contiene un esortazione ed è stata creata sulla strada tracciata dalla Fao. L'Europa deve accettare la sfida per diminuire gli sprechi e venire incontro ai bisogni dell'Africa.

Henry Zerbo, Direttore Generale della Pesca del Burkina Faso: “nel quadro del dialogo dei popoli noi del Burkina Faso vogliamo condividere le nostre eccellenze. Riusciamo realizzare una serie di eventi importanti come il festival del cinema o il salone internazionale dell'artigianato, ma il nostro resta un paese agricolo e quando parliamo di spreco facciamo riferimento alla fase produttiva. Perdiamo tanto a livello della conservazione, soprattutto a nel settore della pesca a causa dei tanti sprechi in mare e a nell'attività fluviale.

Una vera e propria piaga contro la quale siamo costretti a lottare. Noi abbiamo difficoltà nel riutilizzo degli scarti, non abbiano i mezzi adeguati per conservare questo cibo. Speriamo che possa essere stabilito un ponte fra Europa e Africa che possa andare al di là del Burkina Faso, attraverso gli scambi che abbiamo e la nostra esperienza. Una svolta epocale per l'Africa e la sua costante crescita demografica. Mai occasione è stata così importante quale Blue Sea Land per renderci ambasciatori della lotta allo spreco”.

Dino Scanavino, Presidente CIA (Confederazione Italiana Agricoltori): “Dovremo inquinare di meno, produrre con meno acqua e aumentare la produzione alimentare nel mondo mettendo in atto comportamenti molto più virtuosi. Sono d'accordo sul fatto che bisogna aprire relazioni commerciali industriali e politiche con l'Africa. Il Nordafrica è il nostro partner naturale e noi con la nostra organizzazione stiamo lavorando con l'ambasciatore del Marocco in Italia a livello agricolo industriale con un progetto ad hoc che interessa la produzione agroalimentare europea e nordafricana con l'obiettivo di ragionare attorno ad un progetto di immissione regolate della merce sul mercato, non congestionare i mercati per dare agli agricoltori il reddito che devono avere.

La collaborazione europea e italiana con l'Africa è un obiettivo al quale non possiamo rinunciare, primo per un dovere civico ed etico, poi perché tutti ne trarremmo un vantaggio enorme a livello economico e sociale”.

Gessica Rostellato, Componente XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati: “Banco Alimentare ha 21 sedi, una per ogni regione italiana, 67.000 sono le tonnellate di cibo recuperato, questo il dato di chiusura del 2016i. La legge Gadda ha normalizzato tutte le normative vigenti facilitando la donazione di cibo. Ha semplificato ulteriormente l'apparato burocratico e ridotto le tasse sui rifiuti nei confronti di quelle aziende che decidono di donare gli sprechi alimentari.

E’ stato firmato il Protocollo d'Intesa fra Banco Alimentare, Dipartimento Regionale Pesca e Acquacultura, Rotary, Distretto della Pesca e Crescita Blu per la lotta allo spreco alimentare e la diminuzione degli scarti del pescato.

Nella mattinata di sabato 30 settembre presso l’Aula Consiliare “31 marzo 1946” si è svolto il convegno “Green e Blue Economy nella Economia Circolare” a cura dei Comitati Interpaese dei Distretti del Mediterraneo del Rotary International. “Quest’anno –ha sottolineato Vincenzo Montalbano Caracci, Presidente Rotary Club Mazara- il Club Rotary ha voluto ampliare la presenza qualificata a Mazara di tutti i club del trapanese.

Ringrazio i colleghi che hanno accettato questa sfida. Un tema quello dell'economia circolare sul quale spesso si trovano delle "eccellenze inaspettate" di cui l'Italia ha fatto la sua bandiera. Noi siamo presenti in 180 Paesi circa ed abbiamo un comune obiettivo, fondamentale, quello della ricerca della pace per la quale tutti quanti noi cooperiamo per rendere reali tutti i collegamenti necessari per migliorare il mondo sul piano sociale. Lavorare bene è nell'interesse di tutti. Quella che si presenta oggi con Blue Sea Land è un occasione irripetibile per ritrovare e cooperare con persone di qualità per giungere a risultati che collidono con l'interesse collettivo.

In tal senso sappiamo che la tecnologia ci può aiutare molto, la formazione ha un ruolo fondamentale ed entrambe rappresentano la base che va integrata in un sistema capace di guardare in modo completo nell'interesse della comunità.

Sergio Vinciguerra, Coordinatore Nazionale Comitati Inter Paese CIP-Italia: “Mazara del Vallo è una città ricca di storia e di idee. E' la prima volta che vengo e sono rimasto stupito della struttura e della parte storica della città

Il Rotary ha come compito istituzionale il miglioramento delle condizioni di vita e uno dei miglioramenti che la società impone è incentivare il progresso. Come rotariani abbiamo il dovere di far crescere i popoli come quelli dell'Africa che non hanno raggiunto i livelli cui hanno diritto di arrivare”.

Giovanni Tumbiolo, Presidente del Distretto Pesca e Crescita Blu,

Parlare alla presenza di tante autorità diplomatiche provenienti da mezzo mondo (Ungheria, Sudafrica, Ghana, Somalia, Marocco, Eritrea, Etiopia, ecc.) è bellissimo ed è un'emozione vedere che tanta gente ogni anno viene a Mazara del Vallo per questo evento. Come ha detto l’Ambasciatore del Marocco Hassan Abouyoub, oggi c'è una nuova etica per la green e la blue economy e per rilanciare l'economia circolare. Questa manifestazione, nella quale il Rotary organizza importanti convegni, è una festa di popolo e per i popoli, con la comunità siciliana che tende la mano e apre le braccia ai rappresentanti dei popoli.

E lo si vede dai convegni, dai seminari e soprattutto dai B2B dove fino a ieri si respirava aria internazionale. Sono felice dell'intuizione del nostro presidente Vincenzo Montalbano Caracci di voler coinvolgere il Comitato Italia-Tunisia di cui mi pregio di esser presidente insieme a Meher Maamri per la Tunisia. Ci sono delle “spine nel fianco” e siamo impegnati a tirarle fuori costruendo delle relazioni più forti e puntando sull'importanza dell'istruire i giovani, di cui in tanti dal Nordafrica sono venuti qui per studiare e capire i progetti che la Sicilia sta facendo per venire incontro alle esigenze dell'Africa.

Il Rotary è una grande palestra di vita e di pace”.

Sergio Sparacia, Docente Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche dell’Università degli Studi di Palermo: “bisogna rimodulare interamente le reti di imprese, rinegoziare gli operatori all'interno delle filiere di produzione. Dobbiamo comprendere il limite dato dalle capacità che noi abbiamo di sostenerci. Druker diceva: inutile che disegni un bene se non sai cosa ne farai. Le imprese devono fare una scelta rivoluzionare rimappando il sistema d'impresa. Bisogna passare ad un economia di transizione, ovvero guidare l'attuale vita con nuovi driver concependo dei nuovi vincoli alle risorse, sviluppo tecnologico, opportunità socio-economiche”.

Michela Giuffrida, Deputata al Parlamento Europeo: “Il sistema economico europeo attuale si basa su un sistema di economia lineare e sta perdendo la propria competitività globale. Siamo veramente al doppio delle nostre possibilità e dobbiamo correre ai ripari al più presto. I nuovi modelli di sviluppo devono far si che gli scarti di un industria diventino materia prima per altre industrie. L'Europa genera ancora 2 mld e mezzo di tonnellate di rifiuti ogni anno e la gestione deve cambiare radicalmente a partire dal processo di smaltimento.

Gli stati membri devono impegnarsi in maniera straordinaria per ridurre i consumi e aumentare il riciclo entro il 2020. In Europa stiamo lavorando sul pacchetto dell'economia circolare che comprende quattro direttive. Un pacchetto corposo che comprende un piano di azione strategico e quattro proposte legislative da applicare entro il 2030. Tutto questo deve diventare realtà in pochissimo tempo per rilanciare la crescita economica e creare nuovi posti di lavoro. I produttori dovranno allargare gli sforzi per una prodizione eco compatibile, rafforzare la gerarchia dei rifiuti e dello spreco dando priorità al riuso, alimentando incentivi alla ridistribuzione di alimenti.

La regola prima è quella di è educare all'alimentazione e prevenire le disfunzioni di tipo patologico che subentrano. Combattere lo spreco alimentare è priorità per l'Europa, per questo il Parlamento Europeo ha varato una relazione specifica che contiene le misure volte a ridurre lo spreco alimentare ed arrivare a ridurre lo spreco alimentare del 30% entro il 2020 e del 55% entro il 2030.

Mirko Filipponi, Ricercatore di Fisica e Tecnica Industriale all'Università di Perugia: Se parliamo di Economia Circolare non possiamo prescindere dal concetto di fonti energetiche rinnovabili. Serve la progettazione circolare: approccio alla produzione ed alla gestione dei processi che si basa su massimizzazione dell'uso di materiali biologici, massimizzazione del riciclo, FER, efficentamento energetico, valutazione della sostenibilità ambientale di prodotti e processi produttivi. La sostenibilità ambientale di un bene ha assunto sempre più un valore aggiunto”.

Nino Salerno, Responsabile Confindustria Sicilia: “Occorre sostenere le scuole e i centri di ricerca finalizzati al progresso dei territori i cui studi possono risolvere determinati problemi senza bisogno di fare alcun investimento particolare. Spesso questi investimenti è possibile farli a costo zero. Nel trapanese un esempio a tal proposito è Favignana, Comune riciclone, dove vengono raccolti il metallo e i rimasugli delle officine di acciaio, trasferiti ad un'azienda di Marsala la quale fa una prima selezione per poi inviarli all'acciaieria di Catania che con questo prodotto produce materiale per l'edilizia”.

Paolo Sannella, Presidente ISPRA-Med: “Noi ci poniamo il problema di come favorire gli investimenti delle piccole e medie imprese dell'area mediterranea, studiando le difficoltà che si trovano ad esempio riguardo ai ritardi che ci sono in Italia nella risoluzione dei contenziosi. In questi anni abbiamo creato una rete che riunisce i più grandi Paesi del Mediterraneo lavorando attraverso la formazione e lo scambio di informazioni.

Nel tardo pomeriggio del 31 settembre presso l’Aula Consiliare “31 marzo 1946” si è svolto il Focus Africa “Cambiamo il futuro delle migrazioni: investiamo nella sicurezza alimentare e nello sviluppo rurale del mare”.

Maria Helena Semedo, Vice Direttore Generale FAO: “I dati che abbiamo registrato in questi anni, tra il 2105 ed il 2018, mostrano un quadro allarmante. La malnutrizione nell’ Africa sub-sahariana è in aumento, le persone che soffrono oggi la fame sono 243 milioni in più, 815 milioni a livello mondiale non hanno accesso a cibo sicuro. In generale una persona su 5 è cronicamente sottosviluppata, ed anche se la crescita economica si è tratti realizzata, questa non ha generato condizioni migliori nelle popolazioni locali.

Le grandi migrazioni sono spinte non solo dalla fame, ma anche dal cambiamento climatico, innalzamento del mare ed inondazioni genereranno secondo stime delle Nazioni Unite al 2050 almeno 400 milioni di persone in movimento a livello globale, il 40 per cento in più rispetto al 2000. La migrazione per i giovani in cerca di condizioni di vita e lavoro migliori deve secondo noi poter essere una libera scelta all’ interno di un preciso quadro di legalità”.

Jeanine Saracino, Ambasciatore della Costa d’ Avorio in Italia: “un destino comune lega Europa ed Africa anche in questo momento storico in cui l’Africa ha raddoppiato la popolazione nell’ arco di questi cinquant’ anni, anche se in stati come la Costa d’Avorio, che è uscito da una guerra civile, le donne hanno di recente dimezzato il numero di figli da sei a tre. Le migrazioni non vengono tanto dal mondo rurale ma dalle aree suburbane, sono giovani che con la globalizzazione in atto è difficile fermare se non con investimenti precisi di reinserimento”.

Il Ministro del Ghana, Elizabeth Naa AFoley Qaye: “Stiamo guardando alla realizzazione di un Distretto per l’Acquacoltura ed in questo progetto ci servirà l’esperienza e la tecnologia italiana. Il 50% delle proteine che consumiamo viene dal pesce, non bastano semplici finanziamenti per progetti di cooperazione comune, la tecnologia e l’economia sostenibile in Africa sono l’unica strada per un possibile successo.

Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu: “Il tema di questa edizione di Blu Sea Land è l’economia circolare, cioè un modello basato sulla rigenerazione delle risorse naturali. Se vogliamo superare i nodi attuali legati alla convivenza tra le sponde del Mediterraneo e l’Africa dobbiamo abbandonare le politiche di “mordi e fuggi” sino ad oggi adottate: il modello produttivo dei distretti che aggregano le piccole imprese italiane, sperimentato a Mazara del Vallo, è l’ unica soluzione praticabile, già testata in tutta Italia dove le piccole realtà da sole non potrebbero affrontare i mercati e l‘innovazione tecnologica se non in una ottica di cluster. Andare in Africa e portare il nostro know how non è neo colonialismo ma proposta di sviluppo sostenibile nel rispetto delle culture e realtà altrui”.

Luigi Di Maio, Vice Presidente della Camera dei Deputati: “Bisogna rimanere umani nelle relazioni tra Stati e fare crescere la società. Dobbiamo cominciare a rivedere le norme che non ci rendono competitivi in certi settori, anche quelle europee. Gli ambasciatori italiani nel mondo spesso sono le nostre imprese commerciali e ciò deve indurre lo Stato e gli operatori a fare sistema a 360 gradi. Nelle relazioni con i Paesi africani dobbiamo avere un approccio sostenibile di green e blu economy e ciò a partire dagli atteggiamenti dell'Occidente nei confronti delle risorse naturali degli altri Paesi. Dobbiamo porre al centro le relazioni, il dialogo e il rispetto reciproco. Complimenti al Distretto della Pesca e Crescita Blu guidato da Giovanni Tumbiolo che fra le molte attività intraprese in questi anni ha promosso l’Expo Blue Sea Land”.

A concludere i lavori è stato il Sottosegretario agli Affari Esteri, on. Vincenzo Amendola: “Blu Sea Land con queste sei edizioni ha mostrato come possiamo uscire dagli stereotipi comuni nel dialogo con i Paesi nostri vicini. La realtà che dovremo affrontare nei prossimi vent’anni si chiama geografia politica, l’Asia e l’Africa aumenteranno in popolazione, e ci sarà un nuovo continente di fatto generato dai cambiamenti climatici, chi vive di agricoltura sarà costretto a spostarsi.

Queste sono le nuove sfide che ci aspettano già anticipate da Blu Sea Land a Mazara dove l’ integrazione ed il dialogo sono la normalità, ma dobbiamo a livello globale cercare una risposta intelligente per la solidarietà e l’accoglienza, verso le nuove realtà migratorie. Il vero nemico da combattere sono le crudeltà e la speculazione delle tragedie umane. Con il forum di Abdijan 2018, nella prossima conferenza per l’ Africa, l’ Italia incrementerà i fondi internazionali”.

(Comunicato Stampa)

01/10/2017

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