Misteridicittà/ “Lu leccu” (L’eco)

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
04 Ottobre 2015 09:22
Misteridicittà/ “Lu leccu” (L’eco)

“Lu leccu mi rissi chi me figghiu sta bbeni” “La littra arriva dumani- E cu ti lu rissi? –Lu leccu”. Frasi di un tempo che fu, frasi che non si sentono più, frasi di chi andava alla ricerca di una conferma che la sua speranza non era vana.

Espediente di un tempo senza fili né Wi-Fi, la risposta ad alcune domande si cercavano in quel Google che sa di mistico e misterioso.

Ma cos’era “lu leccu”, ovvero lu “l’ecu”, l’eco, noi ne comprendiamo la natura tramite una spiegazione scientifica che ce lo presenta come il ritorno delle onde sonore, per “lu leccu”, il senso era lo stesso ma non come ci potremmo immaginare, infatti l’eco che si andava ad ascoltare era il ritorno della voce di chi stava dando una risposta a chi poneva la domanda.

Ma allora c’era una sorte di indovina a cui rivolgerle? No, la risposta la davano ignari passanti.

Il posto era fisso, il luogo dell’eco era nell’incrocio tra Via Valeria e Corso Armando Diaz (vedi foto), dove adesso c’è un piccolo slargo addobbato con piante e panchine accanto ad una edicola votiva dedicata alla Madonna, prima lo spazio era occupato da un edificio e l’edicola votiva era quella del cavaliere San Giorgio, forse il luogo delle risposte è stato proprio scelto per la presenza del Santo a cui ci si rivolge anche quando si vogliono sapere delle risposte tramite i sogni, infatti una filastrocca-preghiera recita così:“San Giorgiu cavalierivui siti a cavaddu e iu a peri,pi la vostra santitàpurtatimi insonnu sta virità.”

Quindi forse si affidavano le domande in quel posto ove il santo aveva l’edicola votiva come se tutto intorno ci fosse la sua influenza e desse il potere a chi passava da lì, di poter dare inconsapevolmente delle risposte a chi era venuto con delle domande nel cuore.

Pertanto si stava in attesa che qualche passante pronunciasse quella frase che coincideva con una risposta plausibile per la domanda che attanagliava.

Via via con il tempo l'usanza ha perso i suoi praticanti, dapprima è stato abbandonato il posto anche perché l’edicola adesso ha un altro soggetto, e si è diffuso per tutta Mazara, capita che parlando con qualcuno, specie avanti con l’età, magari ponendo una domanda, si senta una frase che sembra proprio coincidere con la risposta che ci si aspetta proveniente da qualcuno che transita, o che parla al telefono, e ci si sente dire poi: “lu leccu t’arrispunnì!”.Veniva visto come di qualcosa di soprannaturale, e quindi corrispondente a verità, perché le coincidenze non vengono percepite altrimenti, c’è sempre una spiegazione a tutto, e il più delle volte tende verso l’ignoto.Chissà se ancora qualcuno si affida all’eco, o se ne accorge se dovesse capitare.

Credenti o no, conoscere questi piccoli "fenomeni" aprendo una finestra sul nostro passato ci permette di perpetrare quello che siamo stati, per magari meglio comprendere alcuni aspetti del presente, mai guardare indietro se non con tenera voglia di capire.

Rosa Maria Alfieri

04-10-2015 10,45

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