Gravi disagi di approvvigionamento idrico si registrano a Mazara del Vallo in pieno centro storico. A lamentarsi sono gli abitanti delle vie San Antonio, Cozzo, San Nicolò, Pietro Ferro e di vicolo della Pietà. Già da una settimana infatti, secondo quanto trapela dai residenti la zona, ai tubi delle condutture idriche non riesce ad arrivare un millilitro d’acqua.
Una situazione incresciosa, che ad oggi vede l’area adiacente la kasbah di Mazara del Vallo suddivisa fra chi riesce a pompare acqua, ma a corrente alternata per quel poco che l’acquedotto riesce a far pervenire, chi è stato costretto a chiamare l’autobotte di tasca propria (anche se qualche “fortunato” riesce ad usufruire del servizio di trasporto esterno dell’acqua con il contributo del comune) e chi invece si ritrova i serbatoi desolatamente vuoti.
Eppure, il 12 aprile del 2015, il vice sindaco, nonché assessore ai lavori pubblici di Mazara del Vallo, Silvano Bonanno attraverso un comunicato stampa, faceva risuonare: “…Abbiamo previsto interventi per migliorare il servizio di distribuzione idrica per l’intero territorio comunale. La nostra Amministrazione ha predisposto l’acquisto di 4 nuove pompe di sollevamento da istallare nei pozzi di Messina 1, Messina 2, Fiumara e Cremona e la messa in funzione di un nuovo pozzo per l’approvvigionamento idrico in contrada Mennolito, che sarà in grado di fornire 4 litri d’acqua al secondo e servirà a potenziare il servizio idrico in Via Salemi, Via Potenza e zone limitrofe…” Cosa ha fatto questa Amministrazione in questi 3 anni? Che fine hanno fatto queste quattro nuove pompe? Quanti soldi pubblici sono stati spesi e, a questo punto, come? Domande che gli abitanti delle vie del centro storico mazarese, visitato da un ampio numero di turisti specie nei periodi estivi e di cui la stessa Amministrazione fa un vanto per averlo “abbellito” in tempi non sospetti, continuano tutt’oggi a farsi, così come il resto della comunità, poiché infatti, nonostante l’annuncio ormai vecchio di quasi tre anni, sono anche altre le zone della città che a giorni alterni fanno difficoltà ad avere un servizio idrico continuo ed efficiente.
Dobbiamo pensare forse, che il persistere del problema del malfunzionamento del sistema di approvvigionamento idrico, sia tralasciato per dare spazio a chi gestisce il servizio privato del trasporto d’acqua? I continui disservizi lascerebbero ipotizzarlo. Per non parlare del fatto che, la mancanza di un vero e proprio Piano Regolatore, incarico peraltro commissariato, ha portato l’Amministrazione Comunale a spendere una valanga di soldi fra avvocati e cause perse al TAR. Soldi, con i quali avrebbe potuto creare un servizio più efficiente con tubi e pozzi completamente nuovi.
Un’insufficienza che stride con la storia della città che in epoca romana era rigogliosa di fonti d’acqua con tanto di terme i cui resti, secondo gli studiosi, si trovano proprio all’altezza della zona interessata dalla carenza idrica. Insomma, una situazione di disagio della quale i cittadini sperano di risolvere nella giornata odierna, quella “dell’amore”, contando di non attendere invano un messaggio di affetto che per gli stessi contribuenti tarda sempre di più ad arrivare.
Tommaso Ardagna 14-02-2018 {fshare}