Vita. La festa della Madonna di Tagliavia, quest’anno una partecipazione straordinaria.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Giugno 2019 17:38
Vita. La festa della Madonna di Tagliavia, quest’anno una partecipazione straordinaria.

Un fiume di colori tra decine di migliaia di persone che hanno dato la testimonianza più viva della straordinarietà di una delle più importanti feste popolari della Provincia. La festa della Madonna di Tagliavia, quest’anno, ha riscosso una partecipazione straordinaria. Secondo una prima stima, non ufficiale, sono circa 25 mila le persone che hanno letteralmente invaso il paese lasciandosi conquistare dal folclore, dalla storia e dalle prelibatezze locali. Il rito del lancio di piccole squisitezze della tradizione contadina (come le olive, le nocciole, il vino, il pane etc..), omaggiate dai ceti alla folla rendono unica questa ricorrenza.

Una festa che nella sua identità e nel suo tripudio di emozioni, è da centinaia di anni, una delle feste più suggestive e attese del territorio capace di richiamare un pubblico di ogni fascia di età. Il 2 giugno, giorno dell’ascensione dedicato alla compatrona del Comune di Vita, la Madonna del Rosario si è rinnovato lo spirito di festa in omaggio alla Vergine. Non sono mancati gli eventi collaterali: il giorno precedente, ad immergere i visitatori, curiosi e fedeli in un clima dal sapore antico la rievocazione storica del miracolo che ha dato, in paese, origine al Culto della Vergine del Rosario.

A sfilare in un lungo corteo con abiti storici “La perla Imperiale” di Castelvetrano e la Pro Loco Piana degli Albanesi che precedevano una maestosa portantina con i figuranti che incarnavano Madonna, il Bambino e i due Santi che tengono il Rosario. Durante la settimana non sono mancate, come da rito le giornate di preghiera dedicate alla Vergine alle quali si sono alternate serate di convivio, con i prodotti della tradizione contadina, organizzate dai “Ceti” deputati alla Festa, protagonisti con i loro “simboli” anche di due importanti mostre una delle quali organizzata dalla Pro loco Vitese all’interno di Palazzo Daidone e festa in miniatura realizzata da Filippo e Gaetano Marsala.

All’alba della domenica, come da tradizione, lo sparo dei mortaretti ha dato la sveglia a tutti gli abitanti, mentre lo scampanio dei bronzi annunciato il giorno di festa. Nel pomeriggio l’attesa parata: eleganti e composti i ceti, quello dei «cavallari», dei «viticoltori e olivicultori», dei «burgisi», dei «massari» hanno dato vita alla festa popolare, sfilando tra le vie del paese lanciando alla folla nocciole, arachidi, caramelle e confetti, bottigliette di vino e sacchetti di olive, sacchettini di noccioline e caramelle.

A chiudere la sfilata il maestoso carro dell’abbondanza allestito quest’anno dal Ceto dei «massari» e trainato come da tradizione mastodontici buoi bardati a festa. Un carro principe di questa tradizione, nel quale è immancabile il sindaco Giuseppe Riserbato, impegnato con il ceto a omaggiare i presenti del «cucciddato», il pane votivo simbolo della festa. Un calca di gente si è riversata in via Valle del Belice per assistere all’acchianata. Sul calar della sera al completamento del percorso, arrivati alle porte della chiesa, la processione religiosa, organizzata dalla Parrocchia e dal Comitato «Maria Santissima di Tagliavia» ha attraversato le vie principali del paese.

A trasportare l’antico simulacro in legno della Madonna del Rosario, i devoti che ancora una volta pongono il paese sotto la protezione divina. Importante, in questa edizione, la presenza dei vigili urbani “in prestito” dai vicini Comuni di Salemi e di Calatafimi, gli uomini dell’arma, la protezione civile dei Comuni vicini, lo spazio riservato nei parcheggi ai portatori della 104 e le aree per i camper. Il sindaco Giuseppe Riserbato: “Il lavoro di squadra ha dato i suoi frutti”. Agostina Marchese (foto e video Pro Loco Vitese)

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