“Un punta di Sal”. Complotti e complottisti. Anche a Mazara?

Complotto di consiglieri comunali o strategia ben studiata le recenti dimissioni dell’assessore comunale Vito Torrente

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
24 Dicembre 2023 14:03
“Un punta di Sal”. Complotti e complottisti. Anche a Mazara?

La storia del complottismo è antica. Il momento in cui la cosiddetta “teoria della cospirazione” divenne un metodo politico esplicito e consapevole -utile per giustificare le proprie azioni politiche - fu quello della Rivoluzione Francese (1789) e gli anni successivi, il cosiddetto “periodo del terrore”. A fine Settecento in Francia la povertà e la disuguaglianza sociale avevano raggiunto una soglia così drammatica da diventare insostenibili.

Le masse borghesi, ispirate dai nuovi ideali proclamati dai filosofi illuministi - uguaglianza, libertà e fratellanza - si coalizzarono per sovvertire l'ordine monarchico feudale, causando la caduta del cosiddetto ancien regime. E re, nobili e clero divennero i bersagli privilegiati della loro contestazione. Anche oggi, il fenomeno del complottismo è molto presente nella nostra società e rivolge l’attenzione ai temi più disparati, soprattutto in un periodo, come quello attuale, in cui ci sentiamo sempre più vulnerabili ed in balia degli eventi.Il nucleo centrale delle teorie complottiste prevede che vi sia un potere nascosto esercitato da un gruppo ristretto di figure influenti (presidenti, banchieri…) che agisce in modo subdolo, con finalità poco chiare.

Da cosa nasce questo ormai diffusissimo bisogno di creare un’oscura spiegazione a vari tipi di eventi? Il complotto è da sempre una tecnica fondamentale dell’azione politica. Per ottenere un risultato favorevole in un ambiente competitivo nel quale operino dei rivali aventi interessi opposti a quelli perseguiti occorrono infatti alleanze, segretezza e stratagemmi. In politica il complottismo è quasi un’arma usuale al Parlamento, nei consigli regionali e, molto spesso, nei consigli comunali e nell’amministrazione di un Comune.

Recentemente, per esempio, a Mazara, si è dimesso l’assessore Vito Torrente “perchè – dice Torrente – non mi piace la politica praticata oggi”. Sembra, a sentire l’interessato, che sia stato vittima di un “complotto”, nel corso di una seduta di Consiglio comunale perché un consigliere comunale non è stato sostituito da una candidata che, legittimamente, doveva sostituirlo. Quindi, i “complottisti”, componenti dell’opposizione e della stessa maggioranza, non hanno votato e sono usciti dall’aula provocando il venir meno del numero legale e quindi il subentro della consigliera.

Il 27 dicembre verrà riproposto lo stesso ordine del giorno che prevede la sostituzione di Giovanni Iacono Fullone con Maria Celestino e, questa volta, il Consiglio dovrebbe votare per consentire il plenum dei 24 consiglieri. Anche perché se non lo farebbe interverrebbero d’ufficio le autorità superiori. “Io lavoro per la città e loro (riferito ai consiglieri) fanno giochetti. Ma che politica è questa!”, afferma Torrente.

Di queste vicende è piena la storia politica ed amministrativa della città quando, pochi anni fa, prima dell’elezione diretta del sindaco, il primo cittadino veniva eletto dai consiglieri comunali e, a volte, capitava che un candidato sindaco all’ultimo momento era bocciato e ne spuntava un altro. Terminata la massima assise cittadina, in piazza Plebiscito (le sedute si tenevano nell’ex chiesa Sant’Egidio oggi sede del Satiro e prima ancora nella sala della biblioteca comunale, nel palazzo Cavalieri di Malta) gli esponenti complottisti commentavano “non siamo stati noi, non sappiamo cosa sia successo, è stata quasi una magia”.

Poi ci si lamenta perché oltre il 30% degli elettori mazaresi non va più a votare!. E’ doveroso distinguere tra i complotti reali verificatisi nella storia e le teorie complottiste. Nel nostro paese un esempio di autentico complotto lo ha rappresentato la Loggia P2. Solitamente la scoperta di fenomeni cupi di questo tipo, è possibile grazie all’intervento di istituzioni lontane dalle dinamiche di corruzione (come i servizi segreti o la magistratura) e che sono ritenute affidabili poiché i dati che raccolgono divengono a loro volta oggetto di verifiche e materiale di indagine per futuri processi giudiziari.

Le teorie del complotto, invece, elaborano una spiegazione di un evento facendo riferimento spesso a motivazioni politiche, nonostante le altre spiegazioni già fornite siano più realistiche. La benzina che alimenta le teorie complottiste è spesso collegabile al fallimento delle istituzioni. Quando accade ciò, ha luogo un danno di immagine globale dell’istituzione chiamata in causa, motivo di perdita di credibilità. Una siffatta condizione, contribuirebbe a creare il terreno fertile per lo sviluppo di un tipo di ragionamento approssimato che vede, dietro all’inaffidabilità, un qualcosa di più profondo e nascosto.

I complotti non sono solo in politica pe i quali ormai abbiamo fatto l’abitudine, ma anche nella dirigenza di una società sportiva, nell’economia e, specialmente nella finanza (in copertina Mel Gibson durante una scena di “Ipotesi di complotto”, film del 1997 diretto da Richard Donner). Le teorie del complotto sembrerebbero essere elaborate da coloro che si sentono vittime del caos ed hanno bisogno di un’ancora di salvezza per gestire l’ansia del “non compreso”. “Umberto Eco – si legge su Wikipedia, l’enciclopedia libera - ha fatto notare come spesso i complotti, pur mostrandosi come spiegazioni invise ai potenti, siano essi stessi uno strumento di potere utilizzato per screditare i nemici politici o creare un capo espiatorio, come fece il regime nazista o Nerone che incolpò i cristiani del grande incendio di Roma.

I complotti veri – scrive Eco - come il golpe cileno del 1973, sarebbero stati, invece, tragicamente evidenti e rapidi. La strumentalizzazione è anche una nuova modalità di propaganda che sarebbe utilizzata in politica estera per influenzare le opinioni pubbliche, mediante la divulgazione di argomenti fantoccio, a spiegazione di determinati eventi, in grado di alterare la fiducia delle popolazioni nei confronti delle loro classi dirigenti”.

Buon Natale e state attenti ai complotti e ai complottisti che stanno tra noi!

Salvatore Giacalone

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