In un periodo qual è quello attuale, parlare di gentilezza, essere gentili o assumere comportamenti gentili può essere essenziale e salutare.
Di recente mi è stato chiesto che cosa fosse per me la gentilezza ed io ho risposto di getto: “è guardare i miei alunni, farli parlare, ascoltarli, placare le loro paure, calmare i loro eccessi, guidarli attraverso tutti gli ostacoli che, inevitabilmente, in questo periodo, la scuola comporta”.
Io credo che la gentilezza sia una scelta di vita, usare le parole magiche della gentilezza, avere comportamenti gentili, non sempre è facile, ma ad essere gentili ci si può esercitare.
Qualche anno fa ho conosciuto un ragazzo difficile, non era mio alunno, ma spesso si fermava a parlare con me nei corridoi e mi salutava anche fuori dalla scuola, per strada. Un giorno gli ho chiesto perché con me si comportava sempre bene e perché, al contrario, facesse impazzire molti altri colleghi, la sua risposta è stata: “Prof, tu sei gentile e mi tratti bene”. Queste parole mi hanno spiazzato, ma mi hanno anche dato la forza per continuare il mio lavoro nei momenti di scoramento.
Non dico che io abbia trovato la soluzione a tutti i problemi scolastici quotidiani, perché nell’insegnamento si incontrano tanti ragazzi con caratteri e problemi vari e diversi, ma le piccole soddisfazioni aiutano ad andare avanti. Penso, inoltre che la gentilezza si possa insegnare, ma, in questo caso, è fondamentale dare l’esempio e spiegare il senso di alcuni comportamenti o azioni. Non tutti saranno disposti a reagire con gentilezza ad una provocazione, o ad usare le parole magiche della gentilezza: grazie, prego, per favore e scusa, ma se anche un solo ragazzo dovesse riuscire a cambiare un atteggiamento arrogante e diventare più gentile non si sarà predicato invano.
Usiamo a scuola e nella vita, le parole magiche della gentilezza, insegniamo ai nostri ragazzi ad usarle e ad usare comportamenti gentili, più si usa la gentilezza e più si diffonderà intorno a noi.
Qualcuno potrebbe pensare che la mia sia pura utopia, ma io sono fermamente convinta che ogni piccolo seme può generare un germoglio.
Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno. (Madre Teresa di Calcutta)
Maria Teresa Carmicio