Ultime della sera: “Samhain, il capodanno celtico”

Ecco perché le tradizioni di Halloween sono anche italiane

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Novembre 2021 19:00
Ultime della sera: “Samhain, il capodanno celtico”

Quando eravamo bambini Halloween non esisteva. Esistevano solo le Feste di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti.

La coloratissima frutta martorana irrompeva sulle tavole siciliane, insieme ad altri dolci come “le ossa di morto” o i “pupi di zuccaru”, che rappresentano le statuette dei paladini di Francia, personaggi della tradizione orale portata in scena con l’opera dei pupi.

Durante questi due giorni di festa i protagonisti sono i bambini. A loro infatti si dedicano regali, dolci e caramelle di ogni genere.

Le origini della Festa dei Morti risalgono addirittura all’anno 835, quando papa Gregorio II, non riuscendo a sradicare gli antichi culti legati alla tradizione celtica, dovette spostare la festa di “Tutti i Santi” dal 13 maggio al primo novembre. In seguito la Chiesa aggiunse anche la “Festa dei Morti” il 2 novembre per ricordare le anime di coloro che non sono più con noi.

Nella memoria collettiva, Halloween ha cominciato a fare capolino in qualche telefilm americano degli anni ’80 e a diffondersi anche in Europa.

In realtà i riti legati alla Ruota dell’anno o calendario pagano, come abbiamo visto, si celebrano da sempre.

La Ruota dell’Anno è una raccolta di tradizioni e celebrazioni legate ai ritmi della natura. Sin dai tempi più antichi si sono celebrati rituali di passaggio e feste che seguono le stagioni, la luce, il buio, il raccolto.

La più importante di queste feste è Samhain, il capodanno celtico.

Samhain è una festa gaelica di origini pagane celtiche che segna la fine della stagione del raccolto e l’inizio dell’inverno. L’origine della parola “samhain” deriva dal gaelico (la lingua parlata anticamente in Irlanda) e significa appunto “fine dell’estate”.

Questa festa viene considerata il momento dell'ultimo raccolto e dell'arrivo dell’inverno.

La leggenda vuole che gli antichi agricoltori celtici celebrassero l’arrivo dell’autunno e il riposo del sole nei mesi più bui dell’anno nella speranza di un suo veloce ritorno.

Con Samhain, il 31 ottobre, inizia la metà oscura dell’anno, le ore di luce si accorciano, la terra si riposa, alcuni animali, come i ricci, le marmotte, i ghiri, ma anche alcuni rettili, cominciano ad andare in letargo.

Si entra nell’oscurità e nel periodo di riposo.

Dal punto di vista spirituale è un periodo di introspezione e di riflessione, favorite anche dal raccoglimento e dall’intimità ispirate dalla stagione fredda.

La parola Halloween rappresenta una variante scozzese, dal nome completo All Hallows' Eve che tradotto significa "Notte di tutti gli spiriti sacri", cioè la vigilia di Ognissanti (in inglese arcaico "All Hallows' Day", moderno All Saints' Day).

Dunque la festa si lega benissimo alle nostre feste di Ognissanti e della Celebrazione dei Defunti il 2 novembre.

Purtroppo andando dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti, la festa di Halloween ha perso i suoi significati religiosi e rituali, ed è diventata un'occasione solo per divertirsi e organizzare costosi e allegri festeggiamenti, nel migliore dei casi.

Spesso però è stata anche banalizzata a festa dell’horror show.

Quello che è sicuro è che gli statunitensi ci tengono molto!

Sembra che ogni anno gli Americani spendano all’incirca due milioni e mezzo di dollari in costumi, addobbi e feste per il 31 ottobre!

Ma quindi cosa c’entra la zucca con la vigilia di Ognissanti?

Certamente le zucche in questo periodo abbondano. Nei paesi anglosassoni la zucca si usa per creare una lanterna rudimentale. Secondo la leggenda, nella notte del 31 ottobre, la zucca esposta fuori casa cattura gli spiriti maligni, imprigionandoli per sempre.

La cosa più interessante però è che, prima che si diffondesse anche da noi la leggenda di Jack o’ lantern, anche nel nord Italia c’era la tradizione di intagliare delle zucche e metterci dentro delle candele, chiamate “lumere", che venivamo lasciate fuori dai cimiteri.

Ma anche in altre regioni si celebrano delle feste simili. Ad esempio in Sardegna il 30 novembre si celebra la notte di Sant’Andria, una tradizione legata al culto di Bacco. Durante la notte i giovani svuotano delle zucche, vi incidono delle sembianze di volti e girano per il paese raccogliendo dolci, noci e monete.

Una tradizione simile esiste anche in provincia di Pescara, a Serramonacesca. I bambini vanno in giro con le zucche lanterne e ricevono frutta secca, caramelle e monete.

La stessa cosa avviene a Serra San Bruno, in Calabria, dove i bambini andando in giro con la loro zucca lanterna ripetevano “mi lu pagati lu cocculu?” che significa “me lo pagate il teschio di morto?”. I bambini ricevevano qualche soldo.

Addirittura l’antropologo Luigi Maria Lombardi Sartiami afferma che l’origine della festa di Halloween americana e la tradizione del giro per le case dicendo “Dolcetto o scherzetto?” nasce proprio da qui, dalla Calabria e dalla festa del Coccalu di muortu, il teschio di morto.

Chissà qual è la vera origine! Quello che è sicuro è che inizia il periodo dell’oscurità. Non a caso il 31 ottobre è anche il giorno in cui ritorna l’ora solare e fa buio prima. Inizia un periodo di preparazione alla stagione fredda, si comincia a stare più tempo a casa, attorno al fuoco, si mangiano le caldarroste, la frutta secca, si preparano bevande calde come tè e cioccolata.

Comincia il periodo di preparazione al Natale, periodo dopo il quale la luce farà piano piano, ritorno.

In ogni caso, qualunque sia la tradizione in cui vi rispecchiate, celebrare questo passaggio è importante.

Buona fine d’estate a tutti!

di Saveria ALBANESE

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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