Ultime della sera. Il tradimento

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
17 Dicembre 2019 21:26
Ultime della sera. Il tradimento

Giuda Iscariota è il personaggio più vituperato della storia.  Gli elementi che troviamo contro di lui nei Vangeli non sono molti e quei pochi sono per giunta discordanti. Cristo durante l'ultima cena comunica agli Apostoli che non li rivedrà più ed aggiunge che sta per essere tradito fornendo altresì precisi particolari su chi di loro sarà. E cosa fanno? Ognuno guarda altrove, si distrae o chiacchiera con il vicino.Sulla morte del traditore per antonomasia non si riesce a capire neanche come morì.

Ma l'elemento che lascia più frastornati è il seguente: “E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Per cui Gesù gli disse: «Quel che fai, fallo presto». Giovanni 13:21-28,30. Mi chiedo se la secolare avversione della Chiesa dovuta alla diffusione dei testi sacri non sia causata dalla scoperta di Gutenberg.  Chiunque poteva leggere il Vangelo e  se del caso avere dei normalissimi dubbi sulla descrizione di un normale evento e non certo su questioni dogmatiche che richiedono la sua accettazione senza se e senza ma.

Chiunque dotato di un minimo di “grano salis”, sui versi di Giovanni si porrebbe una serie infinita di interrogativi. Come faceva Gesù a sapere del tradimento?  Ma Giuda fu realmente libero?  Che Giuda essendo uno zelota abbia frainteso le parole  del Messia  come liberatore del suo popolo ma nel mondo terreno e da qui il tradimento? Può darsi che  Gesù conoscendo questa sua appartenenza al partito degli zeloti avesse deciso di farne lo strumento principale affinché le Scritture si potessero compiere? E se non fosse stato Giuda a tradire chi in seno al gruppo degli Apostoli avrebbe preso il suo posto?  Sta di fatto che a causa di questo “tradimento” gli Ebrei hanno pagato un prezzo altissimo per l'accusa di deicidio.

Lutero, con il suo trattato Degli Ebrei e delle loro menzogne a metà del 1500, contribuì a creare una grande scuola di pensiero antisemita che raggiunse poi la perfezione  dal 1940 al 1945.  Non c'è che dire del trattamento riservato da Dio al suo popolo che considera eletto. Considerate quanto da me scritto una conversazione senza né capo e né coda perché forse non potrebbe essere diversamente. In quanto ateo, ho solo molte perplessità che qualcuno potrebbe definire anche dubbi, ma permettetemi di citare  Gesualdo Bufalino: “Il dubbio è una passerella che trema tra l'errore e la verità.” E, senza contraddirmi, consentitemi di dire che in questa faccenda ho solo una certezza: quella di aver capito ciò che ho letto.

Corrado Sansone

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