Ultime della sera: “Il tempo esiste davvero?”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
29 Agosto 2020 18:43
Ultime della sera: “Il tempo esiste davvero?”

Alcuni anni fa feci un bellissimo viaggio tra la Nuova Zelanda e le isole Cook. Partendo dall’Italia in estate lì, agli esatti antipodi, trovammo un freddo inverno. Scesi dall’aereo, infilammo giubbottoni pesanti e ci divertimmo a scoprire un posto ancora quasi inesplorato che si dispiegava tra una natura incontaminata, geyser, uccelli kiwi e una popolazione accogliente che mostrava un bell’esempio di integrazione tra i colonialisti inglesi e l’antica civiltà maori. Arrivo il 6 agosto e ci imbarcammo sull’aereo che ci avrebbe portato al caldo: cioè alle splendide isole Cook.

Quello che si dice un vero paradiso terrestre! Ma la cosa più strabiliante era che non avevamo solo viaggiato nello spazio, ma anche nel tempo. Infatti quando siamo atterrati non era più il 6 agosto ma il 5. Cioè in poche ore eravamo tornati indietro di un giorno. Questo perché avevamo attraversato la linea del cambiamento di data. Così ci ritrovammo a rivivere parte del giorno precedente e interamente il giorno in cui eravamo partiti. Oltre ad essermi sentita come Michael J. Fox in Ritorno al futuro o Massimo Troisi in Non ci resta che piangere, ricordo la sensazione di gratitudine per aver avuto la possibilità di vivere un giorno in più.

Ma alla fine è davvero così o il tempo è solo un’illusione? Certo esiste lo scorrere del tempo e i nostri genitori e amici ne sono i migliori testimoni, ma il tempo così come lo intendiamo noi occidentali esiste davvero? O è soltanto una convenzione, un’ossessione della civiltà industriale dove regnano programmi, la fretta e “il tempo è denaro”? Ci sono tante popolazioni che misurano il tempo nei modi più diversi. Ad esempio, in Vietnam, la gente non sa quanti anni ha, perché per loro non ha senso definire l’età con un numero.

Piuttosto la nascita di qualcuno è collegata sempre ad un altro avvenimento, quindi dicono per esempio: “sono nato quando mio zio è uscito in barca”. Oppure alcune popolazioni africane contano il tempo a seconda di certe fiere dove scambiano il bestiame. Nelle isole Trobiad della Papua Nuova Guinea il tempo viene calcolato in base ai cicli lunari ma poi ogni tre anni l’inizio di una stagione è delegato ad un evento biologico: la deposizione delle uova di un anellide marino che avviene una volta l’anno in coincidenza della luna piena.

Persino gli antichi greci avevano una concezione diversa del calendario. Ne esistevano addirittura tre diversi: uno dedicato alle feste, diviso in 12 mesi e basato sui cicli della Luna; uno dello stato democratico con 10 mesi prefissati dai legislatori; infine uno agricolo suddiviso in stagioni e relative lavorazioni dei campi. Oltretutto nelle varie città stato, le poleis, ognuna aveva il suo proprio annuario. Base comune era la successione delle fasi della Luna: quella Nuova segnava l’inizio di un ciclo, la Piena la metà.

Inoltre i Greci distinguevano tra un tempo “Kairòs” e un tempo “Chronos”. Il primo è il tempo che scorre, mentre il secondo che significa “momento giusto e opportuno” è legato alle circostante che si vivono, come una specie di lente di ingrandimento in cui tutto si espande e accade qualcosa di speciale. Ed è proprio nella continua lotta tra queste due concezioni del tempo che ci ritroviamo a vivere anche ai giorni nostri. L’ansia, un disturbo comune del nostro tempo, in fondo non è altro che un conflitto tra i ritmi imposti dall’esterno e il tempo personale di ognuno di noi Per sfuggire alla fretta, alla frenesia e al ritmo imposta dalla sveglia gli abitanti dell’isola norvegese di Sommarøy hanno chiesto di trasformare la loro splendida isola, un antico villaggio di pescatori, nella prima “free time zone” al mondo.

Insomma se la petizione venisse accettata quest’isola sarebbe il primo e unico posto al mondo dove non esiste l’ora. I trecento abitanti dell’isola, in maniera simbolica hanno appeso i loro orologi al ponte che collega l’isola alla terraferma, in attesa che la loro isola diventi la prima terra al mondo libera dal tempo. Insomma possiamo pensarla come Bergson “Il tempo è un'invenzione, o è niente del tutto.“ oppure come diceva  Flaubert “L'avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge” ma l’importante è vivere pienamente il tempo della propria vita perché, come diceva Borges, “Tutto accade adesso”.

  Saveria Albanese

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza