Per le strade di Mazara del Vallo in questi giorni si rivedono montagne di rifiuti. I cittadini sono molto disgustati (ma forse non indignati quanto servirebbe) per quanto sta accadendo.
La colpa certamente non è degli operai della Belice Ambiente che vantano stipendi arretrati; non è stata infatti risolta la diatriba circa il pagamento di fatture per servizi resi fra l'Amministarzione Cristaldi ed il Commissario della Belice Ambiente Spa, Sonia Alfano. I dipendenti mazaresi della Belice Ambiente (che avevano pure affisso dei manifesti augurando ironicamente buone feste all’Amministrazione Cristaldi) lamentano il mancato pagamento da parte del Comune di Mazara del Vallo dei servizi effettuati; dal canto suo l’Amministrazione ribadisce l’impossibilità di potere pagare le spettanze per non incorrere nel rischio di pignoramenti da parte di debitori della stessa Società d’ambito.
“Eppure -dicono gli operai- nonostante questo rischio di pignoramenti i Comuni di Castelvetrano e Salemi hanno pagato ai nostri colleghi di quelle Città i loro arretrati ed addirittura anticipato un acconto 800 euro dello stipendio di dicembre”.
La diatriba sembra ancor più acuirsi in quanto il 15 gennaio scorso il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, ha emesso ancora una volta un’Ordinanza ai sensi dell’art. 191 del TUA con la quale ha prorogato la gestione provvisoria del ciclo integrato dei rifiuti in Sicilia, e ancora una volta l’Assessore Regionale al ramo ha confermato l’Alfano Commissario Straordinario per l’Ato Tp2 – Ato Tp9. (in foto n.2 da sx Sonia Alfano a dx Nicola Cristaldi)
Così ha scritto a proposito il consigliere comunale Joselita D’Annibale (Fratelli D’Italia) che sostiene il sindaco Cristaldi:“Si tratta di un ennesimo atto che mostra con quanta approssimazione il Governo Regionale si approccia ad un problema come quello dei rifiuti che ha refluenze importantissime per l’ambiente, per il mondo del lavoro isolano e per la qualità di vita quotidiana nelle nostre Città. Basta dare una sommaria lettura all’Ordinanza e ci si rende conto che è una copia di quella emessa il 14 luglio del 2015.
Eppure la situazione nella gestione dei rifiuti in Sicilia dal 2013, quando il rivoluzionario Presidente Crocetta ha deciso di commissariare le Società d’Ambito, non è assolutamente cambiata; anzi si è aggravata dato che tra qualche mese non si sa dove portare i rifiuti stante la saturazione di tutti gli impianti. Eppure il Governo Regionale boccia i progetti di impianti innovativi e alternativi alle discariche”.
Poi il Cons. Comun. D’Annibale ha puntato sulle gestioni Commissariali presumendo ragioni politiche alla base delle scelte regionali: “Non era difficile prevedere che togliere ai liquidatori la gestione delle Società d’Ambito e affidarla a dei Commissari Straordinari, impiegati regionali e quindi non imprenditori ed esperti del settore, avrebbe acuito i già gravi problemi esistenti. Neanche dal punto di vista economico e finanziario le cose sono migliorate: le Società hanno continuato a fare debiti e i costi non sono diminuiti, anzi in alcuni casi sono aumentati.
Inoltre, come nel nostro Ambito, sono rimasti inalterati i rapporti commerciali con le ditte fornitrici. Ma è possibile che i Commissari Straordinari servono solo al mantenimento dei centri di potere? Per quale ragione si è confermato il Commissario nel nostro ATO nonostante i risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti? Forse perché l’ On. Cristaldi è un possibile e vincente candidato alle prossime elezioni Regionali? ”
La D'Annibale ha continuato sulla vicenda del passaggio delle competenze alle nuove Società di Regolamentazione dei Rifiuti: "Mentre i liquidatori sono stati sollevati dalle gestioni perché accusati di non volere il passaggio delle competenze alle S.R.R., i Commissari Straordinari dal 2013 non hanno proceduto a predisporre un solo atto in sostituzione dei C.d.A. delle S.R.R. per l’attivazione delle stesse.”
Ha concluso la sua nota con la vicenda del futuro del personale della Belice Ambiente S.p.A. in liquidazione e in fase di concordato preventivo: “il precedente C.d.A. della SRR Trapani Provincia Sud con presidente l’ On. Nicola Cristaldi, ha approvato più di un anno fa la dotazione organica della SRR che prevedeva il passaggio di tutto il personale a qual momento in forza alla Belice Ambiente. E’ da più di un anno che tale dotazione organica è stata inviata alla Regione per gli atti successivi, ma tutto è fermo.
Eppure la dotazione organica è stata predisposta per come è stato previsto da una nota inviata dall’Assessore Regionale al ramo nel novembre 2015. Nessun atto è stato posto dal Commissario Straordinario che vi era e che è stato riconfermato. Appare veramente strano che nessuna Organizzazione Sindacale, sia a livello regionale che a livello locale intervengano sul problema”.
Tornando alla spazzatura per le strade questa non è evidente solo a Mazara del Vallo (vedi foto scattata questa mattina in via Castelvetranoa Mazara) ma anche nella vicina Campobello il cui primo cittadino Giuseppe Castiglione ha spiegato il perché della nuova emergenza igienico sanitaria. “Ieri sera –ha scritto in una nota sabato mattina- a causa di un guasto verificatosi all’impianto della discarica “Borranea” di Trapani, non è stato effettuato il servizio di raccolta dei rifiuti nel nostro territorio.
Un guasto che, dunque, contribuisce a rendere ancora più critica la problematica dei rifiuti, considerato che ormai da oltre una settimana il servizio di raccolta RSU da parte della Belice Ambiente viene effettuato in modo discontinuo e frammentario a causa della carenza di mezzi da parte della stessa Società. Il servizio non potrà dunque essere ripristinato prima di lunedì, quando si spera che il guasto in discarica possa essere risolto. Per quanto riguarda, invece, la problematica della carenza di mezzi da parte della Belice Ambiente –ha concluso Castiglione- l’Amministrazione comunale si sta adoperando al fine di trovare una soluzione che nell’immediato possa quantomeno tamponare quella che ormai è diventata una grave criticità per tutti gli 11 comuni dell’Ato TP2”.
Ma la Belice Ambiente, in liquidazione da circa tre anni, rischia seriamente di fallire perché è stata presentata relativa istanza presso il Tribunale di Sciacca (che si dovrà pronunciare nelle prossime settimane) da parte dell’azienda “Tech Servizi srl” di Floridia, in provincia di Siracusa, che dalla società in liquidazione avanza la somma di quasi 350 mila euro per la fornitura di dodici mini autocompattatori e altro materiale per la raccolta. Una brutta storia che pone di fronte ad inquietanti interrogativi circa la gestione diretta ed indiretta (dei sindaci) su quel carrozzone politico che è stata la Belice Ambiente.
La ‘Tech Servizi srl’ (in particolare la spesa più corposa è proprio quella dei mini autocompattatori) si riferisce a gare d’appalto per bandi sui quali sono confluiti fondi strutturali europei, pubblicati quando amministratore unico era Francesco Truglio. Per continuità, quando fu eletto Nicola Lisma, la questione è stata affrontata. Ma non si è dato continuità nel pagamento delle fatture e così si è innestato un contezioso tra la società d’Ambito e la stessa azienda siracusana.
Belice Ambiente Spa non pagava e la ‘Tech Servizi srl’, tramite il loro avvocato Barbara La Bella, ha presentato due decreti ingiuntivi, ai quali Lisma - allora amministratore della società - ritenne opportuno opporsi, nominando dei legali, spiegando che “era necessario accertare che i servizi fossero stati resi e che il credito fosse reale. Senza le due opposizioni i decreti avrebbero acquisito autorità di giudicato prima che venisse accertato da parte della società la sussistenza del credito".
Intanto la società siracusana, alla quale negli anni fu pagato un acconto di 178.138,76 euro, vantava un ulteriore credito: “Ci siamo detti disponibili ad accettare una proposta di rateizzazione’ spiega l’avvocato Barbara La Bella. E qualche incontro si tenne pure, come spiega lo stesso Lisma (liquidatore della Società): ‘Intavolammo trattative per il bonario componimento della lite - dice - anche con riunioni tecniche che si sono tenute presso la nostra sede di Santa Ninfa”. Quegli accordi sono naufragati, ‘perché - dice ancora Lisma - la società non aveva la disponibilità economica”’. Prima dell’estate scorsa la ‘Tech Servizi srl’ ha presentato l’ultima richiesta di pignoramento. Ma senza successo. Da qui la scelta di presentare al Tribunale di Sciacca l’istanza di fallimento per la Belice Ambiente Spa.
Sul serio rischio di fallimento è intervenuto qualche giorno fa anche Girolamo Pipitone, oggi presidente del Centro Studi “La Voce” ma in passato assessore provinciale e poi membro dello staff del sindaco Cristaldi, il quale ha spiegato: “La ditta Tech Servizi s.r.l.vanta un credito residuo di circa € 350 mila per la fornitura di n. 12 automezzi costipatori di mc. 5 a seguito di regolare gara pubblica del 06.04.2010, per un importo al netto di ribasso d’asta di € 412.766,40.Come previsto dal bando di gara, la ditta il 10.10.2010 ha consegnato alla Belice Ambiente gli automezzi presso il Polo Tecnologico di Castelvetrano.Questi automezzi sono stati finanziati da parte dell’Agenzia Regionale Rifiuti e Acque con fondi europei PO FESR 2007/2013, con provvedimento n.
439 del 27.11.2009 e dovevano essere destinati al servizio del Polo Tecnologico, polo che doveva essere la “scommessa vincente dell’ATO-TP2”, così dicevano Truglio – Pompeo – Macaddino – Bonanno ed altri.Alla fine il polo è rimasto una cattedrale nel deserto, con un investimento milionario e la regione, con nota del 07.02.2013, ha richiesto la restituzione di € 2.386.592,07.Chiediamo a tutti quelli che avevano l’obbligo di vigilare (sindaci, dirigenti Agenzia Rifiuti e organi istituzionali vari) che fine ha fatto l’apposito finanziamento oggi richiesto dalla Tech Servizi S.r.l.?L’attuale commissario liquidatore rag.
Lisma, consigliato dai sindaci soci, si è opposto ai vari decreti ingiuntivi e il Tribunale di Marsala ha condannato la Belice Ambiente al pagamento di ulteriori € 20.410,00 per spese legali.Di recente si è tenuta un’assemblea dei sindaci soci della Belice Ambiente, convocata dal commissario Lisma, con all’ordine del giorno la richiesta di fallimento, conclusasi con una proposta di concordato preventivo. Presumiamo che, anche se la proposta di concordato venga accettata, non sarà ugualmente mantenuto l’impegno, per mancanza di disponibilità economica da parte della Belice Ambiente e quindi sarà dichiarata fallita ugualmente.Conseguenza immediata in caso di fallimento è il licenziamento di tutto il personale da parte del curatore fallimentare, così come avvenne nel dicembre 2014 con il fallimento dell’ATO Palermo 2”.
Nel frattempo si è appreso che il Tribunale di Sciacca si è riservato la decisione sull’istanza di fallimento. La Ditta di Floridia, rappresentata in loco dall’avv. Antonio Gebbia, spinge per il fallimento.
Francesco Mezzapelle
24-01-2015 13,30
{fshare}