Con delibera di Giunta n.118 del 5 agosto 2025, il Comune di Petrosino aderisce alla campagna “R1PUD1A” promossa dalla ONG Emergency. Molti governi stanno perseguendo una folle corsa al riarmo, investendo nelle spese militari risorse che non curano, non insegnano, non salvano e causano la morte e il ferimento di civili (nelle guerre il 90% dei morti e feriti sono civili). La ong Emergency, un'organizzazione umanitaria italiana fondata nel 1994, nota per fornire cure medico-chirurgiche gratuite e di alta qualità alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà, sta promuovendo la campagna “R1PUD1A” in cui si vogliono ribadire i principi e i valori contenuti nell’articolo 11 della Costituzione italiana ed affermare in modo deciso e netto il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
“Oggi, in un mondo dove le guerre aumentano e la spesa militare continua a crescere, - scrive Emergency - ripudiare la guerra non è solo un principio fondativo della nostra Costituzione, ma un dovere morale per proteggere il futuro delle generazioni a venire. La soluzione non è semplice, lo sappiamo. Ma, insieme, vogliamo trovare tutte le azioni concrete che possano fare la differenza”.“L'adesione alla campagna "R1PUD1A" da parte del Comune di Petrosino rappresenta un piccolo, ma forte segnale di impegno verso i valori costituzionali di pace e giustizia, e vuole essere un incoraggiamento per i cittadini a rifiutare ogni forma di violenza e sostenere la convivenza pacifica tra i popoli – dichiara il Sindaco Giacomo Anastasi – La folle deriva che sta riarmando anche i Paesi della nostra Europa va contrastata e fermata.
Non possiamo rimanere muti e inermi. Con l’adesione alla campagna “R1PUD1A” facciamo sentire anche la nostra piccola, ma forte e ferma voce e anche dalla nostra piccola Petrosino diciamo e urliamo che l’Italia RIPUDIA la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
NOTA STAMPA