“Parco eolico offshore si ma il Governo riapra le zone di pesca a noi vietate”

L’armatore Maurizio Giacalone illustra una proposta per sostenere la sopravvivenza del settore pesca di Mazara del Vallo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Novembre 2022 11:22
“Parco eolico offshore si ma il Governo riapra le zone di pesca a noi vietate”

Noi pescatori di Mazara del Vallo siamo a favore delle energie sostenibili ma al tempo stesso vogliamo continuare a lavorare per sostenere le nostre famiglie e l’indotto che ruota intorno al al settore ittico”. Questo quanto sottolinea Maurizio Giacalone, uno degli armatori della flotta peschereccia mazarese, oggi formata da una settantina di natanti che esercitano la pesca d’altura mediterranea, in merito al progetto di mega parco eolico offshore di Renexia, società della Toto Holding, che dovrebbe sorgere al largo delle Isole Egadi.

In quella cosiddetta zona di ponente ove previsto il progetto –spiega Giacalone indicando (vedi foto copertina) una mappa del mediterraneo ove segnate in rosso le zone vietate alla pesca- rappresenta un’importante areale di pesca (Gsa 10,12 e 16) di gambero rosso e pesce azzurro: la creazione di un parco eolico in quell’area, e sappiamo pure che vi sono altri progetti presentati, potrebbe anche deviare le rotte delle navi mercantili che attraversano il Canale di Sicilia, concentrando il traffico marittimo nelle altre zone di pesca”.

L’armatore avanza una proposta che trova molte adesioni fra l’armamento mazarese con la richiesta di “misure compensative” ad hoc: “se proprio si deve realizzare il parco eolico almeno ci diano la possibilità di tornare a pescare in areali internazionali che da qualche anno il Governo ci ha vietato, la zona denominata GSA21, da 20 a 74 miglia dalle coste libiche, acque dichiarate, unilateralmente, zona economica esclusiva da Gheddafi nel 2005.

La stessa proposta vale per le aree tirreniche nelle quali alla marineria mazarese non sono state concesse le quote per la pesca di gambero di profondità, parliamo delle GSA11,10 e 9”. Maurizio Giacalone sottolinea: “non vorrei che la realizzazione dei parchi eolici offshore nel Mediterraneo centrale provocassero un’ulteriore ridimensionamento della nostra flotta che esercita la tradizionale pesca a strascico. Abbiamo sentito di parlare di ‘misure compensative” quali incentivi economici o nuovi propulsori ad idrogeno per le nostre barche, queste misure vanno discusse con il comparto peschereccio, con coloro che conoscono, perché lo vivono quotidianamente, il sistema della pesca mediterranea”.

La questione del parco eolico offshore, ma anche altre problematiche che affdligono il comparto (vedi in primis quella dell’alto prezzo del gasolio che sembra essersi attestato nelle ultime settimane oltre un euro) è stata affrontata nel corso di una riunione di armatori che si è tenuta nel pomeriggio del 31 ottobre presso il Greta Hotel. Alla riunione ha partecipato anche il sindaco Salvatore Quinci il quale nei giorni scorsi, a seguito di un incontro tenuto a Palermo dalla Flai Cgil nel quale presentato uno studio sui possibili impatti socio-economici del parco eolico offshore sulla pesca nel trapanese, ha incontrato di persona a Roma ilDirettore Generale di Renexia, Riccardo Toto (“Il colloquio, disteso e costruttivo, -si legge nella pagina facebook di Renexia- conferma ancora una volta l'attenzione di Renexia per le comunità coinvolte dal progetto e per le economie locali.

Nel modello di impresa inclusivo e partecipativo di Renexia, infatti, il territorio rappresenta da sempre l'interlocutore privilegiato, per tracciare insieme una strada comune, percorribile da tutti e rispettosa dell’ambiente”). Il sindaco Quinci nel corso dell’incontro con gli armatori ha ribadito quanto dichiarato anche in un’intervista rilasciata a Rete 4, e andata in onda ieri sera nel corso del programma “Fuori dal coro”: “Noi non vogliamo essere quelli che pagano il prezzo della transizione ecologica”. Seguiremo la vicenda sulla quale il dibattito, anche grazie ai Sindacati dei lavoratori del mare, è abbastanza aperta.

Francesco Mezzapelle  

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