Pantelleria, eccezionale prestazione di Dario Ferrante all'ultramaratona del Passatore

Primo nella sua categoria, quarto assoluto in classifica

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
31 Maggio 2024 10:44
Pantelleria, eccezionale prestazione di Dario Ferrante all'ultramaratona del Passatore

Il suo obiettivo era correre per arrivare in fondo. Una maratona lunga, molto lunga. Anzi, un’ultramaratona. Partenza da Firenze. Arrivo a Faenza. Un percorso lungo 100 km. Una gara decisamente complessa. In cui la gestione delle energie è il vero segreto. Segreto che Dario Ferrante è riuscito a controllare e custodire, andando oltre. Non solo arrivando in fondo. Ma con un tempo di 7 ore e 27 minuti. Che gli ha permesso di classificarsi primo nella sua categoria. Quarto assoluto nella classifica finale, a soli 50 secondi dal podio.

Un risultato che lui stesso definisce “stratosferico”. E non possiamo dargli torto.L’ultramaratona del Passatore è “la gara che sognavo fin da quando ho iniziato a correre” ci confessa Dario. “Andare oltre la maratona è sempre stata una cosa che mi girava per la testa ma non avevo mai avuto il coraggio e l’opportunità di affrontarlo”.Decide di partecipare il 2 maggio di quest’anno, dopo essersi allenato a Pantelleria. Percorre 60 km e capisce che ce la può fare. Che deve partecipare.

Si iscrive così alla 49esima edizione del Passatore. Correndo cercando di superare i suoi limiti si accorge che sta bene. Che in questo periodo si sente particolarmente in forma. Anche se “il mio obiettivo per il Passatore era solo di concluderlo. È una gara con mille difficoltà e la gestione è fondamentale. Oltre a essere lunga 100 km, ha anche 1500 metri di dislivello tutti nei primi 50 km di gara. Scavallato il Passo della Colla di Casaglia, la gara continua con dislivello negativo. La difficoltà più grande sta nella gestione delle energie.

Non bisogna spendere troppo in salita e non bisogna esagerare troppo in discesa perché sennò dal 65esimo km in poi (la discesa dalla Colla parte dal 50esimo), quando si torna in pianura, si rischia di ‘piantarsi’ e di non averne più”.Fatte proprie tutte queste considerazioni, imposta la sua personale strategia di gara. “Parto molto conservativo a un passo facile e con la sensazioni di poter correre all’infinito” ci racconta Dario. “Affronto bene la prima salita verso Fiesole e anche la prima discesa a borgo San Lorenzo (31esimo chilometro) dove passo al traguardo intermedio in 30esima posizione circa.

Da Borgo San Lorenzo inizia la salita verso la Colla di Casaglia, mi accorgo di stare molto bene e di aver gestito benissimo la prima parte. Così, piede sull’acceleratore, la salita risulta facilissima e velocissima. Supero un sacco di gente e passo l’altro traguardo intermedio in sedicesima posizione. Dopo la Colla, stando attento al discesone fino a Marradi (65esimo) gestisco e recupero le energie tenendo un passo bello svelto. Mi ritrovo a Marradi in nona posizione e continuo il mio viaggio.

Continuo a stare bene, il percorso è vallonato e tengo facilmente un passo sui 4 min/km. Continuo a superare atleti davanti a me fino a ritrovarmi quarto all’ingresso a Faenza. Arrivo in Piazza del Popolo e taglio il traguardo in 7 ore e 27 minuti. Mi classifico quarto assoluto (a soli 50 secondi dal podio) e primo di categoria. Un risultato stratosferico considerando che oggi il Passatore era valevole per il campionato italiano di 100 km”.Un risultato davvero straordinario per la sua prima partecipazione a una ultramaratona.

Che ripaga della sofferenza, dell’impegno e dei mille sacrifici fatti. “Sono immensamente grato alla corsa e sempre più innamorato” aggiunge. “Oggi raggiungo probabilmente l’apice della mia carriera podistica fino ad ora, ma sono pronto e volenteroso a fare sempre di più e alzare ulteriormente l’asticella” conclude Dario.Nelle sue parole tutto l’entusiasmo di un giovane ragazzo che ama correre. Per il quale “i limiti non esistono, bisogna solo volerli superare con forza e determinazione”.

Lui non li ha. E se li aveva, li ha superati.Per il quale “Un sogno non è abbastanza grande, se non ti fa almeno un po’ di paura”. E ne aveva di paure questa volta. Ma l’ha gestita.Per il quale “Bisogna essere grati al proprio corpo, ci permette di fare cose impensabili”. E lo ha dimostrato, andando oltre le sue stesse aspettative.Per il quale “Nella vita ci vogliono delle guide e dei supporti, a noi non resta che seguire la via e farci supportare”. E la sua famiglia era lì, a Faenza, ad attendere il suo arrivo, in qualunque posizione si fosse classificato.

Giuliana Raffaelli

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