Mazara, quando il decoro pubblico si trasforma in una battaglia di civiltà...

fioriere, vasi e perfino cestini per deiezioni canine utilizzati da cittadini incivili come contenitori di rifiuti

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Luglio 2025 15:47
Mazara, quando il decoro pubblico si trasforma in una battaglia di civiltà...

L'impegno per il decoro pubblico in presenza di casi, sempre più spesso frequenti, di inciviltà, si sta trasformando in una vera battaglia. Succede in molte Città, succede in particolar modo però a Mazara del Vallo ove gli spazi pubblici, in particolare quelli adibiti a verde, diventano "terra di nessuno", in inglese ( a qualcuno magari non dispiace) si usa il termine "no man's land". Si registrano sempre più episodi di vandalismo, così soltanto per gioco, come la distruzione di arredi vari per le principali vie, ma non solo, della Città.

Ancor più frequenti i piccoli segni di ineducazione, o meglio di inciviltà. Un esempio? vedi rifiuti vari (bottigliette di plastica, coppette di gelato, fazzolettini etc.), abbandonati, anzi depositati nei vasi di ceramica del lungomare, nelle fioriere, perfino cestini per deiezioni canine, oltre che gettati per terra come se nulla fosse. La nostra testata, fin dalla sua fondazione, ha sempre evidenziato, qualsiasi fosse l'Amministrazione di turno, i casi di inefficienza o di incuria, al tempo stesso conducendo una vera e propria battaglia contro la cattiva "comportamentazione" (utilizzando un termine coniato dal comico Checco Zelone senza per questo voler sminuire la questione), sempre, purtroppo, più diffusa fra la gente.

In questo contesto sempre più deprimente e di silenzio assordante si leva lo sfogo dell'assessore comunale al "verde e decoro pubblico", Isidonia Giacalone, che in un post pubblicato sul profilo personale di facebook pubblicando la foto che vedete in copertina (si riferisce ad una fioriera collocata sul lungomare Hopps-Mazzini) così scrive:                          

"Sono qui come assessore al decoro e non posso che esprimere la mia più profonda indignazione per quanto sta accadendo al nostro verde pubblico. È una situazione che definirei scandalosa e che mi porta a un livello di rabbia che difficilmente riesco a contenere. Abbiamo iniziato con l'intento di abbellire la nostra città, di renderla più accogliente per tutti. Prima i ciclamini, un tocco di colore per le nostre strade. Poi, per garantire la loro sopravvivenza al sole cocente, siamo passati a piantine grasse, più resistenti, pensate per durare.

E cosa è successo? Prima sono state sradicate. Poi, in un atto di pura e semplice vandalismo, sono state distrutte. E come se non bastasse, in alcuni punti sono state addirittura rubate! Rubate! E ora sento dire che le usano pattumiere. È uno schiaffo in faccia a chi lavora per il bene comune, a chi cerca di migliorare la qualità della vita di tutti noi.E a chi osa dire che la colpa è dell'amministrazione, rispondo con la massima fermezza: non scherziamo! L'amministrazione ha fatto e sta facendo la sua parte.

Abbiamo messo impegno, risorse e buona volontà. Non possiamo sorvegliare ogni singola aiuola 24 ore su 24! La responsabilità di questa devastazione ricade unicamente su un'inciviltà perpetua e continua che non accenna a diminuire. Un'inciviltà che danneggia la nostra comunità, che ci rende meno belli, meno vivibili. Mi chiedo, è così difficile rispettare ciò che è di tutti? È così difficile comprendere che il decoro urbano è un bene comune, un riflesso della nostra dignità come cittadini? Non possiamo tollerare oltre questo stato di cose.

È ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità".

Qualche giorno fa la stessa Isidonia Giacalone aveva lanciato una bella iniziativa dal titolo "Facciamo fiorire il centro storico! Adotta un'aiuola!" che avrebbe ricevuto diversi apprezzamenti con relative richieste di adozione di spazi verdi urbani ed il loro abbellimento. Al contempo invitiamo lo stesso assessore a "vigilare" affinchè si possa garantire la cura adeguata e continua del verde pubblico, ed in particolare delle nuove piante collocate negli ultimi mesi; in alcuni casi abbiamo notato che dopo qualche settimana dalla loro piantumazione sono rimaste senz'acqua e pertanto seccate.        

Francesco Mezzapelle

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza