Il 2024 non è iniziato per niente bene per il settore della pesca a strascico nel Mediterraneo e pertanto per il comparto di Mazara del Vallo la cui flotta peschereccia, seppur di molto ridotta negli ultimi anni (oggi una settantina di motopesca), ed il suo indotto costituiscono ancora un fattore trainante dell’economia non solo della Città ma anche dell’intera Regione. E’ stato varato infatti nelle ultime ore il Regolamento UE 2024/259 che prevede un’ulteriore riduzione del 3% nella cattura del gambero di profondità nel Canale di Sicilia nei GSA 12/13/14/15/16, in pratica le zone di pesca del Canale di Sicilia e a ponente dell’Isola.
Si tratta di un’altra decisione da parte dell’Unione Europea per garantire la sostenibilità a lungo termine delle risorse marine ma che ovviamente influirà negativamente sul reddito delle imprese e dei pescatori. Servirebbero relativamente eventuali misure a sostegno del settore, potrebbero rivelarsi soltanto palliativi in quanto l’indirizzo dell’Ue sembra ormai chiaro da tempo: la progressiva riduzione da qui al 2030 della pesca a strascico. La linea sembra tracciata, purtroppo la pesca italiana non è stata ben difesa sui banchi che contano subendo la capacità di fare lobby da parte di altri gruppi di Paesi europei, ed in particolare quelli atlantici, e di altri settori “strategici”, da quello ambientalista quello dell’energia. Piove sul bagnato in comparto quello di Mazara del Vallo incapace di presentarsi unitariamente, da sempre diviso dalla politica per fini elettoralistici e di consenso.
Francesco Mezzapelle