Ogni Natale si ripete il rito del ritorno a casa. I figli sparsi per l'Italia o per l'Europa, ritornano a casa. C'è chi arriva a tempo debito, avendo prenotato in anticipo, chi arriva a ridosso del Natale e chi, avendo prenotato all'ultimo minuto, arriva la vigilia e i genitori aspettano e sperano che l'aereo arrivi in orario, con la tavola apparecchiata e il fornello acceso. Che meraviglia riabbracciare i figli lontani e, per fortuna, ancora, per Natale il miracolo si ripete. I genitori nei giorni precedenti l'arrivo del primo figlio riempiono la casa di ogni bene necessario e superfluo e nel frattempo ripetono il mantra "questo, lu figghiu me, al nord non lo trova, ci l'ha fari manciari io".
I figli arrivano magri, aitanti e palestrati e ripartono colmi di cibo e pieni d'amore. Perché l'amore a distanza non dà soddisfazione, avere i figli a portata di baci e abbracci, invece, riempie il cuore e soddisfa l'anima. Purtroppo arriverà presto il tempo della ripartenza.......ma questa è un'altra storia.
Maria Teresa Carmicio