Mazara, grande partecipazione alla presentazione del libro "Aranci di ‘nterra” di Giacomo Bonagiuso

L'evento ha avuto luogo presso il Teatro Garibaldi

Redazione Prima Pagina Mazara
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27 Dicembre 2024 09:47
Mazara, grande partecipazione alla presentazione del libro

ll siciliano, lo diciamo tronfi più che mai, non è una lingua che deriva dall’italiano ma, al pari di questo, direttamente dal latino volgare e costituì la prima lingua letteraria italiana, già nella prima metà del XIII secolo, nell’ambito della Scuola siciliana. Il regista e scrittore di Castelvetrano Giacomo Bonagiuso utilizza questa lingua nel suo ultimo libro presentato al Teatro Garibaldi di Mazara del Vallo e che ha per titolo “Aranci di ‘nterra”, edito da Angelo Mazzotta. E’ un viaggio ironico e irriverente tra novelle e storie che attraversano la Sicilia, con un occhio non pedante ai cambiamenti di accento e suono delle varie province siciliane.

A presentare il volume sono stati Vito Lo Scrudato, già Dirigente nei Licei di Palermo e Filippo Triolo, direttore artistico del Saliber Fest. Ma la vera novità della presentazione è stato il recital: tre attori si sono avvicendati sul palcoscenico per interpretare tre storie che hanno stuzzicato il desiderio di leggere l’intero libro. Sono stati Liliana Marciante, attrice e volto cinematografico già affermato anche in produzioni Rai, Salvatore Venezia, anima attoriale del TeatrOltre, e Giovanna Scarcella, poliedrica direttrice artistica del Macararo.

Una raccolta di racconti che si legano e che legano la Sicilia da nord a sud da est a ovest. Ed è una scrittura che non lascia indifferenti, tagliente, che inveisce come fosse al vetriolo eppure poi ti diverte, e “chianci” dalle risate, perchè è spassosa la lingua di Bonagiuso (o le lingue in questo caso) ma anche perché c’è di “chianciri” vero, perché ancora una volta le materie trattate sono incandescenti, serie, troppo delicate per non emozionare. È un libro teatrale, da far vibrare o ascoltare come le cose più belle scritte su carta.

Ed è sentenziale, e da un filosofo e teatrante come Bonagiuso potremmo aspettarci altro… e la sentenza che pure giustifica il titolo è che alla fine dei conti siamo “Aranci di 'nterra: cose da “scripintari”, cose che anzi, più le “scripenti più diventano fumìeri”, ossia concime. Tante risate e tante riflessioni e tanti applausi. (*sg*) (nella foto il pubblico del teatro Garibaldi e la copertina del libro)

Salvatore Giacalone

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