Mazara, CRIAM: appello per la gestione pubblica dell'acqua

Il comitato chiede le necessarie azioni per assicurare la gestione pubblica del servizio idrico a Mazara

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
16 Gennaio 2024 14:01
Mazara, CRIAM: appello per la gestione pubblica dell'acqua

Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata da CRIAM. Ecco quanto si legge: 

Il CoCRIAM ( Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo), aderente al FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA, si unisce all’allerta sul pericolo della privatizzazione lanciato con un appello dal FORUM e lo ha inviato al Sindaco, al Presidente del Consiglio di Mazara del Vallo, nonché all’ ATI.  

Con forza, dopo le ripetute richieste inoltrate in tal senso nel tempo, richiede di mettere in atto tutte le necessarie azioni per assicurare la gestione pubblica del servizio idrico a Mazara del Vallo e nell’ATI. 

Ecco quanto si legge nella nota del Forum italiano dei movimenti per l'acqua: 

Alla fine del 2023 sono scaduti molti affidamenti diretti della gestione (in house providing) del Servizio Idrico Integrato: la privatizzazione incombe.

Tranne poche eccezioni, come ad esempio l'eccellenza di Acqua Bene Comune Napoli, nel resto del Paese manca ancora quel gestore pubblico che consenta il rinnovo diretto dell'affidamento della gestione dell'acqua. fuori dalla concorrenza di mercato

E' la logica conseguenza del tradimento della volontà popolare chiaramente espressa nel Referendum del 2011: fuori l'acqua dal mercato e dal profitto!

Grandi responsabilità pesano sul Parlamento complice l'inerzia di molti sindaci e consigli comunali che per legge hanno il dovere di governare il Servizio Idrico Integrato.

Un'altra porta aperta alla privatizzazione è stata spalancata dalla recente legge sulla concorrenza che victa d'ora in poi di affidare la gestione dei servizi pubblici a rete ad Aziende Speciali, enti di diritto pubblico senza scopo di lucro. Restano però in vigore gli affidamenti diretti al Gestore Unico di proprietà pubblica che opera esclusivamente per i comuni proprietari i quali esercitano su di esso un controllo analogo a quello esercitato sui propri uffici.

Quindi è ancora possibile correre ai ripari, ma il tempo stringe: i Comuni possono ancora scongiurare la messa a gara e quindi la privatizzazione dell'acqua: convochino al più presto le Conferenze dei Sindaci delle rispettive Autorità d'Ambito per costituire il gestore unico pubblico e affidargli direttamente la gestione del Servizio Idrico, specificando inoltre nello Statuto dell'azienda che le quote di proprietá dei Comuni non possono essere cedute a soggetti privati e che gli utili vanno reinvestiti nel servizio idrico.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua sollecita i Sindaci ei consiglieri comunali italiani a fare il proprio dovere democratico.

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