Dopo la stagione passata, quali sono le priorità per quest’anno nella costruzione della squadra?“Sicuramente la cosa più importante è fare una squadra dove non si ripetano le stesse difficoltà dell'anno scorso. Il presidente e la società si sono davvero fatti in quattro per cercare di fare le cose nel modo più giusto possibile, ma ora bisogna ripartire con un approccio più concreto. Da quello che vedo, si sta cercando di costruire un gruppo che, prima di tutto, ci permetta di divertirci e affrontare la stagione con maggiore serenità”.
Come si stanno muovendo la società e il mercato in vista della nuova stagione?“Il mercato si sta muovendo in base alle disponibilità economiche, è chiaro. L’obiettivo è quello di prendere elementi che possano darci una mano e, allo stesso tempo, fare bene. È importante avere sempre i piedi per terra: anche se dovessimo costruire una squadra competitiva, non bisogna mai dare nulla per scontato. Restare umili è fondamentale. L'obiettivo primario resta la salvezza e poi, in base alla squadra che verrà costruita, si vedrà fin dove potremo arrivare”.
C’è la sensazione che il gruppo storico sia stato confermato?“Da quello che ho potuto percepire, mi sembra che il blocco della Mazaresi sia rimasto intatto. Era già molto solido l’anno scorso. Naturalmente, se riuscissimo ad aggiungere 3-4 elementi per reparto, le basi per fare bene ci sarebbero tutte. Penso sinceramente che, se l’anno scorso avessimo avuto qualche giocatore in più con un po’ di esperienza, avremmo potuto ottenere risultati migliori”.
Quale messaggio si vuole dare alla città e agli eventuali sostenitori del progetto?“Io spero, più di ogni altra cosa, che qualche imprenditore o gruppo di imprenditori possa darci una mano. Capisco bene che negli anni passati il Mazara non abbia fatto bene e, quindi, chi poteva aiutarci non è rimasto soddisfatto. È per questo che oggi serve un cambio di rotta”.
Quali sono le indicazioni principali che hai condiviso con il Presidente?“Quello che ho chiesto al Presidente, e che reputo fondamentale, è fare le cose per bene, in modo semplice e sostenibile. Solo ciò che la società può realmente permettersi, senza esagerare. Questo è ciò che è mancato negli anni scorsi, e anche per una mia questione personale, ritengo che la priorità sia rispettare gli impegni. Anche quelli minimi. Perché questo è il primo segnale importante da dare alla città: oggi manca la credibilità”.
Quanto pesa la gestione societaria nel coinvolgimento di sponsor o nuovi sostenitori?“Pesa tantissimo. Anche uno sponsor disposto a dare dieci euro, se vede che le cose non vengono gestite bene, non li darà mai. La prima cosa che ho chiesto, infatti, è proprio quella di mantenere tutti gli impegni presi. Solo così si può tornare a essere credibili”.
Ci sono novità sull’ingresso di nuove figure o investitori nel club?“Al momento si parla solo di voci. Ma, secondo me, il modo migliore per attirare nuove persone è dimostrare di lavorare seriamente. Se si fanno le cose per bene, alla fine qualcuno si avvicinerà davvero”.
Tommaso Ardagna