Il forte sisma in Grecia sulla “faglia Gloria”: la teoria della “tettonica a placche” per spiegare i grandi terremoti.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Ottobre 2018 08:15
Il forte sisma in Grecia sulla “faglia Gloria”: la teoria della “tettonica a placche” per spiegare i grandi terremoti.

Una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.8 è avvenuta in Grecia questa mattina alle 00.54, nella costa occidentale del Peloponneso. La forte scossa di terremoto è stata registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sulla costa occidentale del Peloponneso, in Grecia. Il sisma, ad una profondità di 10 km. Al momento non si hanno notizie di danni o feriti. L'epicentro del terremoto è stato localizzato nel mar Ionio, a 38 km dall'isola di Zacinto. La scossa è stata avvertita distintamente in tutto il Sud Italia, in particolare sulla costa orientale della Puglia, in Calabria, sulla costa orientale della Sicilia ma anche in Campania, con alcune segnalazioni arrivate da Napoli.

La scossa è stato avvertita anche nella provincia di Ragusa. Molte le chiamate di cittadini impauriti, in particolare residenti nei piani alti degli edifici. Per spiegare i terremoti e la loro pericolosità bisogna prendere in esame la “teoria delle placche” e le faglie che separano le placche. Il terremoto avvenuto in Grecia, come altri violenti registrati i in questi anni anche in Italia, sono avvenuti proprio lungo la cosiddetta “Faglia Gloria”. Il bacino del Mediterraneo è sede di complessi fenomeni tettonici e per comprenderlo possiamo partire dalla Faglia Gloria.

Infatti se geograficamente Europa e Africa sono separate dal Mediterraneo non si può dire lo stesso dal punto di vista geologico. Anzi, geologicamente Europa ed Africa sono a diretto contatto e si fronteggiano nel Mediterraneo. La Faglia Gloria è una grossa “spaccatura” della crosta terrestre che ha inizio (vedi foto copertina) in prossimità delle isole Azzorre, vicino alla dorsale medio Atlantica, dove l’intersezione dei continenti Europa, Africa e America sembra disegnare sulla carta tettonica una T, con la gamba in direzione del Mediterraneo.

Da questo punto la Faglia Gloria parte, in direzione est fino a Gibilterra. Qui si trasforma e da faglia in senso stretto diviene una fascia di deformazione, ma prosegue verso la Sicilia e li disegna un arco, intorno alla Calabria, prende la direzione degli Appennini e risale lo stivale, fino alle Alpi. Qui curva nuovamente e ridiscende, seguendo le coste croate, albanesi e poi greche, dove vira, sfiora i margini meridionali di Creta, attraversa Cipro e sale in Turchia dove prende il nome di Faglia Est Anatolica.

La teoria della "tettonica a placche" ci insegna -dicono esperti -che la crosta terrestre è frammentata, grossomodo in undici grandi placche in movimento relativo tra loro. Così avviene che lungo le dorsali oceaniche ci sia emissione di magma “fresco”, espansione della placca e del “pavimento” oceanico, mentre, i prossimità dei continenti, la placca oceanica viene “riciclata”: si inflette al di sotto del continente e viene riassorbita dal mantello (subduzione). Questo margine, detto margine attivo, è dove avviene il maggior rilascio di energia sismica e dove avvengono i più forti terremoti conosciuti.

Il motore di tutto ciò è il calore dell’interno della Terra ed i moti convettivi del mantello che, in superficie, trascinano le placche. Francesco Mezzapelle  

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