Tra i vari argomenti è stato trattato anche il decreto del ministero della salute, di recente pubblicazione in gazzetta ufficiale, riguardante i medicinali, gli oggetti di medicatura e utensili cui devono essere provviste le navi nazionali destinate al traffico mercantile, alla pesca e al diporto nautico .
E’ stato rilevato immediatamente la discrasia tra le imbarcazioni che operano con abilitazione ‘pesca costiera ravvicinata 40 miglia’ e quelli operanti con la ‘mediterranea’. Quest’ultimi penalizzati fortemente dalle innumerevoli dotazioni di medicinali, nonché degli oggetti di medicatura e di utensileria, come (barelle a canoa, barelle a cucchiaio, bacinelle reniformi, bisturi monouso, cateteri, ecc) e con impegni economici, tra l’altro, abbastanza notevoli.
Considerato che le attività di pesca, nel mediterraneo si svolgono (in acque internazionali) in banchi e fondali non distanti dalle coste, (per cui nel breve e’ raggiungibile il primo porto antistante), il CDA è venuto nella determinazione di chiedere attraverso la Federpesca, un incontro con il D.G. Generale del ministero della salute, e con il D.G. per la vigilanza delle autorità portuale del ministero infrastrutture e trasporti, firmatari del decreto, al fine di poter condividere una ‘dotazione’ più confacente all’operatività delle ns. imbarcazioni. (in foto Roberto Ingargiola, presidente dell'O.P. Il Gambero e la Triglia del Canale)
Comunicato stampa
29/01/2016
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