Da quasi due mesi, ormai, la Sicilia vive una situazione di sofferenza legata all’emergenza Covid che ha cambiato le nostre vite. All’improvviso siamo stati privati di un nostro diritto fondamentale, la libertà, diritto sancito nella nostra Carta Costituzionale. Le nostre abitudini, relazioni, attività sono cambiate a causa di un mostro invisibile che si è impossessato violentemente di noi privandoci di tutto e di tutti. Adesso è giunto il momento di essere uniti e coesi, senza alcun color politico e senza alcuna distinzione fra opposizione e maggioranza, con a capo il nostro primo cittadino che sta dirigendo l’emergenza da cui siamo stati travolti come un “Pater Familias” adottando tutte le misure necessarie e gli interventi opportuni .
Unità e coesione, senza sterili polemiche, occorrono per ripartire; la nostra amata città ha bisogno di ciascuno di noi . L’azione di ciascuno è indispensabile insieme al buon senso e al forte senso di responsabilità da parte di tutte le fasce d’età, dai giovani agli anziani per ricominciare in meglio. Oltre alla grave emergenza sanitaria, il virus ha provocato un disastro economico senza precedenti dal secondo dopoguerra ad oggi. L’economia si è fermata, dai commercianti agli artigiani, dai pescatori agli agricoltori, tutti hanno subito ingenti perdite e lanciato numerosi appelli .
Ripartire sarà molto difficile e i tempi non saranno brevi , occorrono strumenti immediati per arginare questa crisi che sta distruggendo l’economia locale e siciliana. È necessario che l’amministrazione comunale si faccia carico di alcuni oneri in capo alle attività commerciali chiedendo, se necessario, l’intervento del governo nazionale e di quello regionale e,soprattutto, lo stanziamento in bilancio comunale di una somma ingente per fronteggiare l’emergenza sociale che non deve essere rivolta soltanto a chi ha reddito zero ma anche a tutti coloro che stanno vivendo un periodo di difficoltà.
Vorrei soffermarmi sulla marineria mazarese, uno dei settori nevralgici maggiormente colpiti dalla crisi. Una crisi iniziata ancor prima dell’emergenza covid e che adesso ha bisogno di aiuti sostanziali, urgerti e di nuove risorse prima che tramonti definitivamente; numerosi sono stati gli appelli lanciati dagli armatori con il pescato non venduto depositato nei congelatori e gli assegni post-datati da pagare senza aver riscosso alcuna liquidità. Ho la sensazione che la convivenza con il Covid si prolunghi per un po’ di tempo ancora, per cui in attesa del vaccino non possiamo abbassare la guardia, e, al contempo dobbiamo riprendere ciò che era la nostra quotidianità e tutte le attività ad esse correlate.
Soltanto viaggiando tutti insieme in un’unica direzione ne usciremo vittoriosi! Ilenia Quinci, Consigliere comunale