Mangiano tonno fresco, famiglia di 4 persone finisce in ospedale

Corsa al Pronto soccorso per la grave intossicazione. Ecco tutti i rimedi per non cadere in errore

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
30 Giugno 2023 16:27
Mangiano tonno fresco, famiglia di 4 persone finisce in ospedale

Brutta avventura per una famiglia castelvetranese che, dopo aver mangiato del tonno fresco , è stata vittima di una grave intossicazione che li ha costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso del nosocomio castelvetranese. I quattro presentavano i sintomi di una grave intossicazione da istamina, meglio nota come sindrome sgombroidea, che si verifica quando il pesce non viene abbattuto in congelatore a temperature inferiori allo 0°che debellano qualsiasi ipotesi di infezione. Vittime dell’intossicazione sono stati un noto imprenditore castelvetranese L.G. che presentava i sintomi meno gravi e che è già stato dimesso,rimangono ricoverati precauzionalmente la moglie V.A. ed i due figli gemelli 27enni un ragazzo ed una ragazza, ma nessuno di loro corre pericolo di vita.

La sindrome sgombroide è un’intossicazione alimentare provocata dal consumo di pesce contenente quantità elevate di istamina, una sostanza che può causare reazioni simili a quelle di un’allergia. I sintomi più ricorrenti sono orticaria, prurito, dolori addominali e diarrea. Li si può prevenire rispettando “la catena del freddo”, dalla pesca fino al momento in cui il pesce quando arriva sulla tavola del consumatore.

La sindrome sgombroide è spesso dovuta all’ingestione di prodotti ittici mal conservati o tenuti a temperatura ambiente per molto tempo. Tra le specie di pesci responsabili della sindrome sgombroide troviamo:

  • lo sgombro
  • il tonno
  • le sardine
  • le acciughe
  • le aringhe.

Il raffreddamento rapido del pesce immediatamente dopo la pesca è il modo più sicuro per prevenire la sindrome sgombroide. Dopo il raffreddamento, il pesce deve essere mantenuto rigorosamente a una temperatura bassa, ovvero a una temperatura inferiore a 4°C, meglio se fino al consumo o prima della cottura per prevenire la crescita batterica e la formazione di istamina. Nelle fasi successive alla pesca si deve, quindi, seguire una catena del freddo ottimale fino alla cucina, poiché la produzione di istamina può essere causata anche a questo livello dall’esposizione prolungata del pesce a temperatura ambiente, facilitando la moltiplicazione batterica e l’attività di conversione dell’istidina in istamina e, quindi, il rischio di sindrome sgombroide.

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