Blue Sea Land: Naima Ellhami, dialogo e cooperazione per una pace duratura nel Mediterraneo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Ottobre 2013 08:17
Blue Sea Land: Naima Ellhami, dialogo e cooperazione per una pace duratura nel Mediterraneo

Si è svolto questa mattina presso l'aula consiliare "31 marzo 1946" di Mazara del Vallo il seminario intitolato "Il Lavoro e la Sicurezza in mare come strumento di pace nel Mediterraneo".

La giornata dei lavori si è aperta con un minuto di accoglimento per le vittime del mare. A moderare l'incontro è stato Salvatore Tripi, segretario generale Flai Cgil Sicilia.Il sindaco della Città di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi ha portato i saluti aipartecipanti al convegno e parlando di pesca ha sottolineato: "la strada da perseguire è quella dell'incentivazione dello strumento del fermo biologico insieme all'innovazione tecnologica, la possibilità cioè di costruire mezzi che siano compatibili ed al tempo stesso a basso consumo energetico.

Un grave errore è stata la politica delle demolizioni dei pescherecci che hanno determinato la fine della pesca". Durante i lavori, il primo cittadino mazarese ha poi incontrato l'Ambasciatore della Tunisia a Roma, Nacer Mestiri, e l'Ambasciatore italiano a Tunisi, Raimondo De Cardona, entrambi accompagnati dal presidente del Distretto della Pesca, Giovanni Tumbiolo.L'Ambasciatore Mestiri, intervenendo al seminario, ha parlato dei rapporti di amicizia fra i due Paesi: "Mazara del Vallo in particolare è una città amica in quando vivono moltissimi nostri connazionali.

Dobbiamo incentivare i progetti di partenariato nel settore della pesca.Bue Sea Land – ha aggiunto – ritengo sia un importante punto di ripartenza".Raimondo De Cardona, Ambasciatore italiano a Tunisi, ha parlato della sua nuova esperienza nel paese magrebino: "in questi due mesi mi sono trovato a gestire due vicende relative a sequestri di pescherecci mazaresi, frequenti sono stati i miei contatti con Tumbiolo ed al tempo stesso ho trovato molta disponibilità da parte del ministro della Pesca tunisino.

La Tunisia è un Paese in una delicata fase di transizione – ha sottolineato - senza possibilità di crescita economica ogni processo democratico è destinato a fallire, la Tunisia affronta le questioni siciliane come fatti di politica interna, considerata non solo la vicinanza ma i rapporti storici che ci legano. Sono stati 140 milioni di euro finanziati dall'Italia alla Tunisia per strumentazioni di controllo delle frontiere – ricorda - sono felice di aver partecipato a questa manifestazione, ringrazio la Regione Siciliana ed il Distretto della Pesca, questo evento è di livello internazionale che ha ricevuto l'appoggio di ben quattro ministeri".Felice Bonanno, dirigente generale dipartimento Interventi per la Pesca della Regione siciliana ha parlato dello stato della pesca siciliana .

"Purtroppo – ha dichiarato - registriamo una forte disattenzione dell'Unione europea nei confronti della politica mediterranea e quindi anche della pesca. Abbiamo intrapreso piccoli passi con i progetti transfrontalieri denominati EMPI, credo che potremo fare di più nella prossima programmazione. Il comparto pesca siciliano è un comparto molto gracile - ha concluso Bonanno - e per rilanciare il settore bisognerà puntare sull'innovazione, lavorare sulla qualità piuttosto che sulla quantità, sul valore aggiunto sia di pesca che di acquacoltura".Nella relazione introduttiva ai lavori, Fabrizio Colonna, segretario generale Fai Cisl Sicilia, ha lanciato la proposta della costituzione della macro regione mediterranea per instaurare un dialogo permanente e condividere necessità, problemi e valori sociali.

Per il sindacato va promossa la diplomazia e la cooperazione mediterranea – ha proseguito - al fine di salvaguardare le risorse alieutiche, patrimonio comune a tutti gli stati transfrontalieri e garantire la continuità lavorativa nel settore della pesca. Il dialogo nel bacino del Mediterraneo va centrato anche sulla questione sociale – ha aggiunto - la vicenda dei sequestri di motopescherecci nel Canale di Sicilia ha provocato la perdita di posti di lavoro che l'Italia non può più permettersi.

La pesca siciliana, nonostante il forte ridimensionamento provocato dalla crisi strutturale e congiunturale – ha precisato - rappresenta in termini di produzione il 26 per cento nazionale ed il 46 per cento delle regioni Obiettivo Convergenza.Durante l'intervento Colonna ha auspicato che il governo nazionale intervenga per introdurre una normativa che disciplini gli ammortizzatori sociali per evitare l'uscita in mare in condizioni meteo marine avverse e in tema di sicurezza che estenda il decreto legislativo n.81 del 9 aprile 2008 al settore della pesca marittima.

Occorre un nuovo approccio centrato su dialogo, integrazione e cooperazione – ha concluso – ed il mondo sindacale ha pari dignità nel sedersi al tavolo comune per condividere la responsabilità di un nuovo percorso".Propositivo l'intervento di Mariella Maggio, parlamentare dell'Assemblea regionale siciliana (Ars) e componente della commissione Lavoro al parlamento siciliano, che a proposito del vuoto legislativo in merito alle norme di sicurezza sul lavoro del settore pesca ha dichiarato " la Regione siciliana deve predisporre un testo normativo adeguato per mettere fine a questa disparità di condizioni di lavoro tra i lavoratori del settore pesca e tutti gli altri".

La Maggio ha anche ribadito la necessità di una sorta di "contaminazione tra i popoli che arrivano dal Maghreb per evitare che gli stessi siano visti semplicemente come una forza lavoro che ad oggi rappresenta circa l'80 per cento, soggetti di età tra i 15 e i 25 anni, e per far questo serve un costante dialogo ".Il dato più pesante sulle tragedie del Mediterraneo viene fornito da Stefano Mantegazza, segretario generale Uila nazionale. "20.000 morti dal 1988 ad oggi, un dato in continuo aggiornamento, purtroppo".

Per Mantegazza serve una riforma seria della Bossi/Fini affinché " chi scappa da un paese in guerra non sia perseguito per reato di clandestinità e soprattutto i pescatori che prestano un umano soccorso alle vittime in mare non siano perseguiti per favoreggiamento della clandestinità, come recentemente successo ad un armatore di Mazara del Vallo". Il Segretario Uila Nazionale a proposito della cooperazione tra paesi ha lanciato una proposta, quasi provocatoria, e cioè " perché non trasferire la sede di Frontex, cioè dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, in Sicilia piuttosto che a Varsavia?"Forte è il monito di Mantegazza quando ricorda il grave ritardo delle regioni Sicilia e Puglia sull'utilizzo dei fondi del Fondo europeo per la Pesca (Fep) che devono essere spesi necessariamente entro il 31 dicembre di quest'anno, " il rischio è che non vengano spesi a grave danno del comparto economico della pesca".E' intervenuta ai lavori Anna Scialabba, direttore regionale per la prevenzione Inail, in sostituzione del direttore regionale Daniela Petrucci, ribadendo l'ormai istituzionalizzato rapporto di collaborazione garantito con i consulenti dell'Inail a servizio sia del Distretto pesca di Mazara del Vallo che dell'Osservatorio regionale della pesca.

"Continua l'azione dell'Inail nel finanziare l'adeguamento e l'innovazione sul settore sicurezza per l'abbattimento del rischio attraverso incentivi alle imprese – ha affermato – e soprattutto la prevenzione sui posti di lavoro partendo dal concetto di 'persona' . L'intervento del cardiologo Nicolò Di Giovanni ha aperto le frontiere del soccorso immediato nei casi di infarti sulle imbarcazioni presentando il "Telecardio sea project". "Sono circa cento all'anno i morti sul lavoro per cause cardiache – ha dichiarato Di Giovanni – la legge prevede l'obbligo di strumentazione solo per imbarcazioni per il trasporto di minimo 500 passeggeri e almeno sei ore di viaggio.

Il citato progetto, invece, prevede la dotazione di uno strumento a bordo di qualsiasi imbarcazione dotato di un collegamento con una centrale attraverso, rete fissa, mobile o satellitare".Lo strumento, ha ricordato Di Giovanni, è oggi in uso anche nelle Isole minori ed ha permesso di salvare diverse vite umane. "La semplicità di utilizzo dello strumento sta nei suoi comandi vocali – ha spiegato Di Giovanni – permettendo a chiunque, di poter agire nell'immediatezza, in assenza del medico".

"L'auspicio è quello di mettere a punto con il Servizio sanitario nazionale – ha concluso Di Giovanni - una sorta di 118 cardiologico del Mediterraneo coinvolgendo in rete tutti i paesi transfrontalieri ".Salvatore Tripi, segretario generale Flai Cgil Sicilia, ha sostenuto che dalla crisi si può uscire con le vocazioni produttive che esprime la Sicilia nel settore della pesca e dell'agroalimentare, dell'arte, della cultura e del turismo. Occorre una contaminazione positiva e di civiltà per restituire dignità alle persone ed al lavoratore siciliano come magrebino.

La Sicilia deve riappropriarsi del ruolo centrale nella pesca, oggi il Blue Sea Land ne è un esempio concreto"."I tempi sono maturi per indire la Conferenza regionale della pesca entro il 2013 – ha annunciato Felice Bonanno, dirigente generale del dipartimento pesca della Regione siciliana - per stabilire la direzione comune di marcia in proiezione della programmazione comunitaria 2014/2020. Serve una risposta ai ritardi nella spesa comunitaria, il Fep è partito con un anno di ritardo ed il nuovo strumento della pesca dal 2014, il Feamp, rischia di avviarsi con due anni di ritardo.

Per far ciò dobbiamo puntare sul confronto tra tutti gli attori istituzionali e sociali per condividere il miglior percorso possibile per raggiungere l'obiettivo di un utilizzo efficace delle risorse comunitarie"." Il Magreb non è guardiano dei migranti, - ha affermato Naima Ellhami, componente del Parlamento libico - chiediamo la collaborazione dell'Unione europea e il supporto dei Paesi comunitari che si affacciano nel bacino mediterraneo per costruire insieme un vero e concreto processo di pace.

Controllare i confini non serve – ha sottolineato - la soluzione è nel dialogo e nella cooperazione, per tale ragione ringrazio, quale rappresentante del Governo libico al Blue Sea Land, il popolo siciliano ed i suoi pescatori per la grande umanità mostrata nell'assistenza ed nel soccorso ai feriti di guerra nelle operazioni di salvataggio in mare, che hanno strappato altre vite umane alla morte. Abbiamo siglato un accordo con il Governo italiano – ha ricordato - e desideriamo che il ministro italiano della pesca si rechi nel nostro Paese per proseguire il processo di cooperazione bilaterale".

Francesco MezzapelleResponsabile Ufficio Comunicazione del Distretto Produttivo della Pesca

Giuseppe MessinaAddetto pubbliche relazioni Blue Sea Land

13/10/2013

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