Altra opportunità per riaprire Ufficio Giudice di Pace in Città: la Giunta Cristaldi saprà coglierla?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Maggio 2015 10:26
Altra opportunità per riaprire Ufficio Giudice di Pace in Città: la Giunta Cristaldi saprà coglierla?

Il Ministero della Giustizia ha emanato una circolare con le istruzioni per il ripristino degli uffici del Giudice di Pace soppressi. Entro il prossimo 30 luglio, gli enti locali dovranno mandare all’Amministrazione l’istanza di ripristino, che dovrà contenere tutte le informazioni riguardanti l’impegno economico, il profilo territoriale, il personale, la sede ed il referente. Ricordiamo la vicenda della chiusura, nel luglio del 2014, dell’Ufficio mazarese del Giudice di Pace.

L'Ufficio era ubicato in via Carducci angolo via Crispi (vedi foto n.1) ed il Comune ha pagato –come stabilito da contratto- fino al 31 dicembre 2014 l’affitto residuo di circa 15mila euro ai proprietari dei locali nonostante questi non ospitassero più l’Ufficio chiuso -ricordiamo- perché non rientrante nei 285 da mantenere a livello nazionale per effetto di un decreto firmato dal ministro della Giustizia Alessandro Orlando.

Già con il Governo Monti, più di un anno prima, era stata prevista la soppressione per “spending review” di alcuni uffici locali del Giudice di Pace, fra questi era incluso anche quello mazarese dove mediamente ogni anno si tenevano –così come indicato dall’allora avv. Filippo Vazzana, coordinatore dell’Ufficio mazarese- circa 700 cause civili e 250 processi penali. Il 21 maggio 2013 l’Amministrazione Cristaldi, attraverso una nota, approvò un atto di indirizzo per il mantenimento dell’Ufficio, questo era avvenuto però dopo la scadenza del 29 aprile del termine ultimo per la presentazione di un’istanza da parte dei Comuni per il mantenimento dei rispettivi Giudici di Pace.

In quella nota il sindaco Nicola Cristaldi scrisse: “la nostra Amministrazione intende mantenere attivo il locale Ufficio del Giudice di Pace. Nonostante per il mantenimento venga chiesto un aggravio di costi per il nostro Comune, abbiamo ugualmente predisposto gli atti affinché possa continuare a funzionare quale ultimo presidio di giustizia rimasto, stante che anche la sezione distaccata del Tribunale di Marsala sarà soppressa”.

La soppressione del Giudice di Pace ha comportato molti disagi ai cittadini mazaresi che in questi anni si sono spostati per le loro cause nella sede di Marsala (vedi foto n.2 del Tribunale), o a Castelvetrano, questa mantenuta (anche Alcamo e Partanna sono riuscite a mantenere il loro rispettivi uffici). Grossi disagi anche per molti avvocati, ed altri professionisti, mazaresi che usufruiscono del servizio. Dopo la chiusura della sede distaccata del Tribunale di Marsala, degli Uffici delle Agenzie delle Entrate, Camera di Commercio, Catasto e della Serit questo ha rappresentato l'ennesimo schiaffo alla città, segno evidente di un isolamento politico in cui versa Mazara del Vallo. Ogni volta che un ufficio chiude oltre al disservizio c'è un impoverimento della città un aumento dei costi per i professionisti, per gli operatori e quindi per i cittadini, una minore competitività del tessuto produttivo.

Adesso però vi è un’altra piccola “finestra-opportunità” affinchè il Comune possa recuperare l’Ufficio del Giudice di Pace. Speriamo che l’Amministrazione la colga. Ad ogni modo di seguito forniamo alcune informazioni (assunte dal sito www.dirittoegiustizia.it) che potrebbero essere di supporto alla Giunta Cristaldi ed alla burocrazia comunale affinchè non si lasci sfuggire questa nuova opportunità.

“Con circolare del 12 maggio 2015, il Ministero della Giustizia ha fornito le istruzioni per il ripristino degli uffici dei gdp soppressi, ai sensi del d.l. n. 192/2014, convertito con modifiche in l. n. 11/2015. Come previsto dal c.d. Milleproroghe, entro il prossimo 30 luglio gli enti locali possono richiedere il ripristino degli uffici dei gdp soppressi «indicati nella vigente tabella A allegata al suddetto d.lgs. 156/2012».

Impegno economico. Nell’istanza di ripristino dovranno essere fornite tutte le informazioni riguardanti cinque aspetti: impegno economico, profilo territoriale, personale, sede e referente. Innanzitutto, gli enti locali dovranno assumersi esplicitamente l’impegno a farsi carico integralmente delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia, compreso il fabbisogno di personale amministrativo, il quale deve essere messo a disposizione da parte degli stessi enti. A carico dell’Amministrazione della Giustizia rimarranno soltanto i compensi dovuti ai magistrati onorari e le spese per l’attività di formazione del personale messo a disposizione dagli enti istanti.

Profilo territoriale. Per quanto riguarda il profilo territoriale, l’istanza deve avere ad oggetto la totalità dei comuni che compongono l’ufficio del giudice di pace soppresso, non solo una parte di essi. È possibile l’accorpamento di più uffici del gdp o del territorio di uno o più comuni da aggregare alla competenza del gdp, se sono limitrofi e ricadenti nel medesimo circondario del tribunale: per tale obiettivo, è necessario il consenso degli enti locali che intendono aderire all’accorpamento.

Personale amministrativo. Circa il personale amministrativo, a carico dell’ente, nell’istanza dovranno poi essere indicati i nominativi, i requisiti «ed in particolare l’inquadramento in profili professionali equipollenti a quelli previsti nella pregressa dotazione organica dell’ufficio soppresso (ovvero delle relative piante organiche in caso di accorpamento di più uffici) o comunque idonei a consentire l’erogazione del servizio giustizia». L’ente locale dovrà considerare la dotazione organica dell’ufficio soppresso, da intendersi «come riferimento puramente indicativo sia per consistenza numerica che per tipologia di figure professionali».

Il personale dovrà poter svolgere le attività rimesse alla competenza del funzionario giudiziario, del cancelliere, dell’assistente giudiziario, dell’operatore giudiziario e dell’ausiliario: comunque, deve «essere assicurato l’adeguato e continuativo supporto all’attività giurisdizionale del Giudice di Pace ed il corretto funzionamento dell’ufficio».

Sede e referente. Nell’istanza dovrà poi essere indicata l’esatta ubicazione dell’immobile prescelto come sede dell’ufficio del gdp ripristinato, nonché il nominativo designato come referente per le interlocuzioni con l’Amministrazione della Giustizia, «anche in relazione alle attività di supporto informatico demandate alla Direzione Generale dei Sistemi Informatici Automatizzati».

Formazione. Dopo il 30 luglio, il Ministero esaminerà le istanze di ripristino: in caso di esame positivo, l’avvio della formazione iniziale del personale comunale addetto verrà realizzata mediante tirocini formativi della durata di almeno due mesi, a partire dal 1° ottobre prossimo. Gli enti locali interessati avranno l’onere di assicurare la messa a disposizione del personale da loro individuato che si dovrà presentare per l’inizio del tirocinio tra il 1° ed il 9 ottobre 2015 presso l’ufficio del gdp del circondario di riferimento. Entro il 31 dicembre 2015, la fase formativa del personale dovrà essere completata, per consentire, «previa valutazione degli esiti della formazione», l’entrata in vigore del nuovo assetto gestionale degli uffici dei gdp ripristinati.

Le istanze di ripristino già inoltrate prima della pubblicazione di questa circolare dovranno essere conformi a quanto da essa previsto: in caso contrario, servirà un’integrazione o una riformulazione”.

Francesco Mezzapelle

14-05-2015 12,15

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