“Una punta di Sal”. Ambiziosi e arrivisti. Inizia la corsa per le Regionali

La distinzione fra ambiziosi e gli arrivisti. Molte candidature in provincia per le elezioni regionali del 2022

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Novembre 2021 08:32
“Una punta di Sal”. Ambiziosi e arrivisti. Inizia la corsa per le Regionali

La scalata nella società. Nei contesti sociali si sviluppano due tipi di individui: l’ambizioso e l’arrivista, entrambi puntano in alto, volendo raggiungere le mete del successo investendo le loro energie e la loro intelligenza: hanno chiari obiettivi e stessa determinazione per raggiungerli. La differenza sostanziale sta nel metodo, l’ambizioso è un soggetto che si impone delle regole e rispetta quelle degli altri e del sistema, dotato di una buona dose di coraggio che lo portano ad affrontare anche situazioni di estremo rischio, sostanzialmente non è disposto a “giocare sporco”, vuole essere apprezzato per il suo valore reale e quasi sempre nelle sue scalate riesce a guadagnarsi la stima ed il rispetto delle persone con cui collabora e spesso anche dei rivali.

L’arrivista è una persona che punta al successo incurante delle regole e se gli altri diventano un ostacolo non si fa scrupoli di attaccarli con ogni mezzo, passa sopra ai sentimenti, all’amicizia ed a qualunque emozione possa essere di freno al raggiungimento dei suoi scopi, egli usa il denaro ed il potere come strumenti di prevaricazione e se ostenta generosità è sicuramente finalizzata, in quanto non farebbe mai niente che non gli procuri un tornaconto, costui (purtroppo) spesso suscita ammirazione e genera emulatori in misura esponenziale.

Gli arrivisti sono un esercito innumerevole e li trovate in molte attività professionali, ma i “campioni di eccellenza” li troviamo nel modo dell’economia e della politica anzi, sembra che in questi ultimi settori, la spregiudicatezza e la mancanza di ogni forma etica siano i presupposti principali per garantirsi il successo. Sempre e comunque sono individui privi di scrupoli che una volta raggiunto il successo economico o il potere, amplificano arroganza ed egocentrismo facendone subire tutto il peso a coloro che intralciano il loro cammino.

Lo scontro tra un ambizioso ed un arrivista? Una partita tutta da giocare ma solitamente un arrivista non cerca mai un conflitto in “campo aperto” egli preferisce le “imboscate strategiche”, un ambizioso accorto sa prevedere i tiri mancini del suo avversario.Nel modo politico l’acuirsi di queste lotte tra arrivisti le vediamo nel corso delle campagne elettorali mentre nel mondo dell’economia sono fenomeni che hanno una consuetudine costante. Intanto tra ambiziosi ed arrivisti sono in corso i giochi per le prossime regionali.

L’aspetto più sorprendente è che non c’è dibattito politico, delle problematiche che ormai stritolano la Sicilia da decenni ma ci si trincera nel cosiddetto “laboratorio politico”, laboratorio, cioè, di coalizioni, accordi e apparentamenti tra sigle anche di “ideali” diversi pur di raggiungere la poltrona, il potere. E così si lascia spazio o si “collabora” con baroni e latifondisti moderni con i loro affari privati, lì dove si dovrebbe gestire il “pubblico” (rifiuti, acqua, sanità…) che imperano per la latitanza delle istituzioni; le meraviglie della nostra natura in mano a speculatori senza scrupoli, da incendiari criminali; mafiosi e loro complici, che i configurano come ombre nei Palazzi del potere.

Soprattutto, non abbiamo avuto lo sviluppo economico che ci aspettavamo, anzi, al contrario, siamo tra le regioni d’Europa più depresse e i nostri giovani, quelli non disponibili alla sotto cultura della telefonata del papà a chi di dovere per ottenere un posto di lavoro, sono scappati via e non torneranno.

Il presidente della Regione Nello Musumeci vuole riprovarci, evidentemente ritiene di aver governato bene, di avere salvato la Sicilia dal baratro del degrado e dell’immobilismo. Ma il dragaggio del porto di Mazara, malgrado le sue promesse, è ancora da realizzarsi. Matteo Salvini, freddo con Musumeci, dopo la sua disinvolta campagna acquisti di deputati siculi “acchiappavoti” vuole tentare il colpo grosso candidando leghisti sia per il sindaco di Palermo che a Palazzo d’Orleans, Matteo Renzi corteggia Forza Italia o viceversa per creare una sorta di federazione tra riformisti e liberali.

Chi l’avrebbe mai detto! A sinistra regna l’incertezza. Primarie sì? Primarie no? La solita musica in assenza di altro. A Mazara i candidati per le regionali non mancano. In provincia di Trapani al momento sono tantissimi i candidati, a Trapani ci potrebbe essere il sindaco Giacomo Tranchida o un suo fedelissimo, sempre in quota Pd i rumors danno la ricandidatura di Baldo Gucciardi. A volersi candidare questa volta è anche il presidente del consiglio comunale di Trapani, Giuseppe Guaiana, la collocazione è quella del centro destra, in bilico tra Fratelli d’Italia e l’MNA (intergruppo parlamentare della Lega Sicilia e del Movimento per la Nuova Autonomia), stessa coalizione e posizionamento anche per il marsalese Stefano Pellegrino.

L’uscente Eleonora Lo Curto sarà ricandidata dentro l’UDC ma i forzisti la stanno corteggiando per una candidatura azzurra. Mazara avrà tanti candidati a cominciare da Maricò Hopps per la Lega, poi vi sono i candidati consiglieri eletti nei movimenti, come il presidente del consiglio Vito Gancitano (Udc?), Pietro Marino esponente di Via, per Foza Italia l’assessore regionale Toni Scilla, per il Pd il segretario locale del partito Giuseppe Palermo. Sergio Tancredi, fuoriuscito dal M5S potrebbe riproporsi per un partito di centro sinistra, mentre non ci sono notizie dei “Futuristi” dell’onorevole Nicolò Cristaldi.

Il candidato di Fratelli D’Italia potrebbe essere Giampaolo Caruso. Il M5S di Mazara chi proporrà? Si intende che coloro che sono stati eletti nei movimenti dovranno aderire a qualche partito e si potranno scoprire altre novità sia nel centro destra che nel centro sinistra. In lista per Partanna ci dovrebbe essere il sindaco Nicola Catania per Fratelli d’Italia. A Castelvetrano vi sono molte incertezze nel centro destra mentre nel centro sinistra il silenzio è tombale. Ad Alcamo, il M5S uscito vincitore nelle comunali con la rielezione a sindaco di Domenico Surdi, proporrà un suo fedelissimo, certa la ricandidatura dell’assessore regionale Girolamo Turano. 

Negli altri centri della provincia si affilano le armi ma alla fine tutto sarà deciso dai “capi” dei partiti e movimenti che da Palermo “peseranno” i nomi che porteranno più voti , intanto per essere eletti loro, i “maestri” delle strategie! “Così è se vi pare”, ha titolato Pirandello una sua opera teatrale. E pare che queste elezioni regionali abbiano qualcosa di pirandelliano, diciamo nella forma, nella sostanza lasciamo perdere!

Salvatore Giacalone 

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