"Un pò di scuola", EMPATIA/INDIFFERENZA

L'empatia s'impara.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Dicembre 2022 12:40

- Cos’è l’empatia?

- “Mettersi nei panni dell’altro, provare le sue emozioni, capire i suoi dolori. “

- Prof, ma come si fa ad essere empatici?

- Bisogna spostare lo sguardo da se stessi a chi si ha di fronte.

Queste conversazioni ricorrono in tutte le classi ed in ogni ciclo scolastico. I ragazzi non conoscono la parola empatia, non la sanno definire e, spesso, purtroppo non la esercitano. Essere empatici è necessario per capire l’altro e non solo nel presente. Non si possono fare studi umanistici senza provare empatia, non si capirebbe bene ciò che si studia, ma si imparerebbe solo il dato oggettivo di una lezione. Esempio se si studia una poesia a memoria, ma non si conosce l’autore, non si sa perché e quando l’ha scritta, non si conosce il momento della vita e ciò che l’autore ha vissuto quando l’ha scritta, non si può capire realmente il senso di quella poesia. A maggior ragione quando si studiano eventi storici (guerre) o geografici (migrazioni), senza conoscere il contesto in cui il fenomeno si è verificato, non si possono realmente comprendere.

Tornando all’oggi, purtroppo la stragrande maggioranza dei ragazzi difficilmente empatizza con “l’altro”, spesso i giovani mostrano affetto verso i compagni, gli amici, ma difficilmente provano reale empatia, sono più rivolti al proprio interesse, a se stessi, al voler essere capiti e non a capire. Quando un alunno mi dice che il compagno si è messo a piangere, ma lui, in realtà stava scherzando, mostra di non cogliere la sensibilità dell’altro. E’ chiaro che non si richiede a tutti i ragazzi di essere mini-psicologi per analizzare chi hanno davanti, ma se un compagno non ride per una battuta, anzi, ci rimane male o, addirittura, piange, questa è mancanza di empatia o, anche indifferenza.

La prima cosa che dico quando entro in una “nuova” classe è “non bisogna ridere di, ma ridere “con” ed una frase che cito sempre è “La mia libertà finisce dove comincia quella degli altri” in cui Martin Luther King, invita a riflettere sul senso di responsabilità che accompagna le scelte di ciascuno e sprona a mettere da parte gli egoismi per il bene comune.

Maria Teresa Carmicio

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