Ultime della sera: “Quando si dice pagliaccio…..”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Settembre 2020 18:58
Ultime della sera: “Quando si dice pagliaccio…..”

Complice l’estate, una deliziosa cena condivisa e preparata con amici, una superba caponata di Tonno, ho avuto l’occasione d’incontrare e conoscere - di pissona pissonalmente - Max Gebiola, un clown. Artista professionista e insegnante di teatro e clownerie, uno dei re della risata. Max è quello che viene definito dal sentire comune un “pagliaccio”. Come quelli del circo col naso rosso e tondo, che ti fa spalanca la bocca  esattamente come davanti al dolore. Un genio nel giocare con gli estremi e nell’unire gli opposti.

Capace di Prendere tutti i chili amari e pesanti, i pensieri e farli respirare, attraverso la leggerezza del sorriso, la gratuità e l’apparente inconsistenza del gesto che solo un vero clown sa donare. Presidente dell’associazione di clownterapia “Teniamoci per mano Onlus” che a Mazara ha una delle sedi che sono distribuite sul territorio nazionale. Un gruppo di amici Mazaresi ostinatamente non s’arrendono al cospetto dell’amaro umano pesante. Il loro impegno  nel nostro sociale è rivolto alla comunità dei luoghi di cura e specialmente ai degenti a chi soffre e vive un disagio.

Lella, Adriana, Sofia; Mariella, Susanna, Franco, Ciccio, Piero, Loredana, Toni, Valeria, Antonella, Monia, Felice, Katia, Karima, Caterina. Giusy, indossati nasi buffi sfoderano colori b brillanti, sorrisi esagerati con l’andatura volutamente innaturale e goffa. Con la loro presenza, fanno sì che il contesto freddo e distaccato dove vivono i pazienti, muti in un ambiente magico, in cui la risata si fa strumento di gioia e sicurezza, capaci di far dimenticar la quotidianità pesante e dolorosa della vita ospedaliera.

Una risata dice  - Patch Adams - può avere lo stesso effetto di un antidolorifico: entrambi agiscono sul sistema nervoso anestetizzandolo e convincendo il paziente che il dolore non ci sia. “La terapia del sorriso -come recita Wikipedia -confesso che  ho dovuto studiare  è l'applicazione di tecniche di clownerie in ambito sanitario, allo scopo di migliorare l'umore dei pazienti, familiari e accompagnatori, per alleviarne lo stato d’ansia e la sofferenza e contemporaneamente per migliorare la funzionalità del sistema immunitario.

Il clown dottore (anche clown di corsia) è un operatore specificamente formato ( la formazione va da un minimo di 150 ore a master universitari )  per applicare le conoscenze della Gelotologia e della Psiconeuroendocrinoimmunologia nei contesti di disagio, attraverso le arti del clown. sfruttando, ( Umorismo, Improvvisazione teatrale, Prestidigitazione, Marionette, Musica, per mutare il segno delle emozioni negative delle persone che vivono un disagio sanitario e/o sociale. L'origine della clownterapia moderna, è erroneamente attribuita al medico Hunter Adams (noto come Patch Adams).

La presenza ufficiale di clown professionisti all’interno dei contesti di cura ha avuto infatti inizio nel 1986, quando Karen Ridd a Winnipeg (Canada) e Michael Christensen a New York (USA), in maniera indipendente uno dall’altra, hanno dato avvio a questa particolare attività di intrattenimento in ospedale. Una clownterapia “ante litteram” -va detto per completezza storica- veniva però  già applicata da Angelo Paoli (1642-1720), sacerdote carmelitano italiano beatificato nel 2010 anche per le sue molteplici attività caritative: si travestiva da buffone e si truccava per far sorridere i malati.

“ Il pazzo o il clown (Secondo Jung )sacrifica sé per guadagnare sé, una delle sfide centrali del processo di individuazione il cui Obiettivo è la rettifica dello squilibrio. Saggezza  dunque e compassione. Aiutando gli altri si aiuta anche noi stessi. Se ci pensate un attimo,Il clown, appena indossato il naso rosso -la maschera più piccola al mondo - Ove c’è ordine, crea disordine. Dove c’è qualcosa di enorme da raggiungere, lo minimizza. Dove c’è qualcosa di piccolo da fare, nel processo impiega grandi sforzi.

Ciò permette di comprendere che siamo allo stesso tempo vuoto e pieno nel cerchio di questo circo sempre errante chiamato vita. La lezione che ho appreso è : Devi essere molto realizzato e intelligente per apparire stupido. Datevi la possibilità di giocare e mutare identità, per apprezzare il clown che appare  a tratti dentro tutti noi. Consentite al vostro clown di mostrarti la strada. Smile.

Antonio Carcerano

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