Ultime della sera. La retorica ai tempi del Coronavirus

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Febbraio 2020 18:13
Ultime della sera. La retorica ai tempi del Coronavirus

Una retorica stucchevole e ridondante ha accompagnato per giorni la notizia dell'isolamento in Italia del Coronavirus responsabile dell' infezione che sta flagellando la Cina. La prima riguarda il sesso delle ricercatrici che, all'istituto Spallanzani di Roma, sono riuscite a sequenziare il genoma del virus e confrontarlo con i ceppi già isolati in Cina, in Francia ed in Australia: si è quasi gridato al miracolo perchè sono donne! “Sono donne le scienziate che hanno isolato il virus”, titolano i giornali.

“Sono TRE le donne che hanno isolato il virus!”, fanno eco altre testate (non solo sono donne, ma addirittura tre!) Per non parlare di quelli che le appellano come “signore” o “ragazze” anziché dottoresse, biologhe o scienziate (non ricordo un titolo di giornale dove uno scienziato uomo venisse definitivo “ragazzo”, ma controllerò). Alcuni si spingono oltre, chiamando in causa il soprannaturale, e allora le scienziate diventano “gli angeli che hanno scoperto il virus” (non sia mai che delle donne possano avercela fatta da sole senza l'aiuto divino, com'è prassi invece per l'uomo, a cui basta studiare e applicarsi).

“Invitate sul palco di Sanremo, i tre angeli declinano l'invito” (ho letto anche questo, come se il non voler andare a Sanremo dipendesse da questa sorta di aura mistica che avvolge le tre donne e non da motivi più pragmatici, come non poter lasciare il laboratorio in un momento di emergenza). L'altra retorica, che se possibile fa ancora più ridere, riguarda la provenienza territoriale delle tre ricercatrici ritrovatesi inaspettatamente nell'occhio del ciclone, e cioè il fatto che siano del Sud! Ma ci pensate? Non solo donne, non solo una ma addirittura tre, e per giunta del Sud! “E' siciliana una delle tre donne che hanno isolato il coronavirus”, titola un giornale.

Perchè, ci piaccia o no, noi nel 2020 abbiamo ancora bisogno di sottolinearlo, se uno scienziato è uomoo donna, se è del Nord o del Sud, e se è donna, e pure del sud, lo sottolineamo con maggiore enfasi, con compiacimento, con una condiscendenza liberatoria, con un senso di soddisfazione che possa liberarci dalle catene fisiche e mentali che ancora ci portiamo dietro. Con un sospiro di sollievo! Veniamo alla terza retorica, la più fastidiosa: l'esultanza della politica. La politica tutta, senza distizione, dai partiti ai ministri, neanche se ci fossero stati loro dentro quel laboratorio a sequenziare il coronavirus al posto del team dei ricercatori.

Tutti a festeggiare, a rilasciare dichiarazioni, a portare in trionfo la nostra Sanità, a dire che abbiamo la Sanità migliore del mondo. Che lo sarebbe pure, la sanità migliore del mondo, senza la politica. Ma parliamo della stessa sanità dove, per fare una colonscopia, devi aspettare otto mesi e almeno dodici per una mammografia? La stessa sanità dove, quando scopri di avere un tumore, prima di fare una biopsia passano settimane o mesi, e magari non arrivi neanche a farla.? La stessa sanità dove una giovane donna muore di malaria dopo aver atteso otto ore al pronto soccorso con la febbre alta e dopo aver specificato che era di ritorno dall'Africa.? Venga, il ministro, a farsi un giro nei pronto soccorso degli ospedali del sud.

Venga a vedere come i turni siano gestiti da un solo medico per volta, e anche i reparti, in determinate fasce d'orario, e con tanti ricoverati in condizioni critiche. Ce lo spieghino, i politici, perchè al Sud si muore più che al Nord di determinate patologie, perchè si muore più di cancro, perchè c'è meno accesso agli screening e alla prevenzione, perchè le liste d'attesa sono infinite, perchè la carenza cronica di medici fa chiudere i reparti, perchè sono cosi poche le borse di studio per la formazione degli specialisti, perchè i giovani ricercatori sono costretti a fuggire all'estero e, quei pochi che restano, sono precari e sottopagati.

La politica tutta, senza distinzione tra destra, sinistra e centro, ha distrutto la nostra sanità, che era davvero la migliore del mondo, e che ormai si regge sullo stoicismo e sulla fatica di chi, tutti i giorni, vi opera con sempre maggiore difficoltà. E non sarà la scoperta del Coronavirus a risollevarci, se i nostri ospedali stanno diventando sempre più spettrali, dei bellissimi contenitori vuoti e noi, se stiamo male, beh...speriamo che ce la caviamo! Catia Catania

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