Ultime della sera: “La forza della parola, la parola come strumento”

Il valore della comunicazione è legato al linguaggio che scegliamo di adottare

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Luglio 2022 18:40
Ultime della sera: “La forza della parola, la parola come strumento”

Se pensassimo alle parole come a degli strumenti, dovremmo, per conseguenza, utilizzarle con attenzione e parsimonia. Ogni strumento ha una precisa funzione che è consona alla destinazione d’utilizzo: le parole, in questo caso, facilitano la trasmissione di un messaggio orale o scritto. Alle parole – veicoli che l’individuo utilizza per esternare idee, emozioni, pensieri e concetti – sono attribuibili varie interpretazioni che spesso generano malintesi.

La comunicazione verbale ha un’importanza relativa, non sempre infatti il messaggio espresso a voce così come è arriva all’interlocutore. I tecnici del linguaggio hanno individuato tre livelli di comunicazione che si possono riassumere così: durante un dialogo la comunicazione verbale occupa il 7% di un insieme di elementi che, per essere completi, abbisognano del 38% di comunicazione paraverbale e del restante 55% della comunicazione non-verbale. Gli studi comportamentali chiariscono come il tono assunto da chi parla, il ritmo, le pause, il volume della voce, e ancora, la mimica facciale, la gestualità, la postura, siano determinanti nel comprendere il messaggio poiché sono rilevatori di verità soprattutto quando l’interlocutore avverte una discrepanza tra le parole ascoltate e le sensazioni percepite.

I bambini, se accalorati, agiscono pestando i piedi e urlando per la rabbia o per la frustrazione, esprimono il disagio seguendo i loro istinti primordiali. Negli adulti tali istinti rimangono però nel frattempo, per tutto il periodo della crescita, hanno acquisito la forza della parola a sostituzione delle azioni. La parola come forza permette all’adulto pensante, sia egli uomo o donna, di calibrare le frasi con consapevolezza e attenzione: egli sa che ciò che viene detto non può essere ritirato, per cui la sua forza sta nel sapere misurare le parole, pesarle e calibrarle.

Ma gli adulti hanno la tendenza a nascondersi dietro parole sbagliate che mirano a offendere l’altro nella misura in cui ci si sente feriti generando una situazione in cui gli interlocutori hanno le seguenti possibilità:

1) rispondere a tono alimentando il contrasto;

2) ignorare le parole subite;

3) chiarirsi in modo diretto.

Il chiarire, lasciando da parte l’orgoglio ferito e la rabbia, così da accettare i propri errori e gli errori degli altri, denota un senso di estrema maturità.

La parola possiede una propria forza che può essere positiva o negativa a seconda del modo in cui è posta. Il linguaggio verbale è segno dell’evoluzione della specie umana. Oggi non è facile trovare esempi di incoraggiamento all’utilizzo della parola come forza, inoltre si ha l’impressione che le parole abbiano perso valore.

Nel prossimo futuro l’evoluzione del linguaggio potrebbe avvenire riconquistando il senso delle parole, magari utilizzandone meno ma che siano espresse in maniera efficace e responsabile. Una buona e sana comunicazione verbale permetterebbe di ascoltare e comprendere, riflettere e rispondere, dialogare e discutere, per costruire mattone su mattone, una solida base di conoscenza affinché cresca il rispetto, la stima, la buona educazione e la fiducia reciproca.

di GiovannaFILECCIA

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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