“La recente inchiesta giornalistica di Report ha portato alla luce diverse criticità legate alla produzione del Passito di Pantelleria DOC e alla gestione del Consorzio di Tutela ‘Pantelleria DOC’. Dalla probabile concorrenza sleale tra imprese al controllo delle procedure di produzione in mano al consorzio di tutela del Passito di Pantelleria Doc, di cui un’azienda in particolare è uno dei soci principali. Serve l’attenzione di Ministero dell’Agricoltura e della Regione Siciliana”.
Lo dichiarano la senatrice del Movimento 5 Stelle Ketty Damante e la deputata regionale M5S Cristina Ciminnisi. Il caso era stato più volte anche sollevato dal già sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo. Nella giornata odierna un'interrogazione della senatrice Damante viene incardinata in aula a Palazzo Madama, mentre giace senza risposta da parte del governo Schifani, un’interrogazione affine, depositata dalla deputata ARS Ciminnisi.
“L’inchiesta di Report - spiega la senatrice Ketty Damante - ha documentato che importanti cantine dell’isola utilizzano serre chiuse per appassire le uve zibibbo determinando una sorta di concorrenza sleale rispetto a quanto prevede il disciplinare Pantelleria DOC, il quale ammette solo coperture temporanee in caso di maltempo. Inoltre, tali strutture fisse potrebbero violare i vincoli paesaggistici. Dall'inchiesta emerge inoltre, che all’interno dello stesso Consorzio di Tutela vi sarebbero interessi contrastanti nel far rispettare rigorosamente il disciplinare. Come osservato da Report, chi controlla dovrebbe controllare sé stesso. Il Ministro Lollobrigida - conclude la senatrice - garantisca il rispetto del disciplinare di produzione e verifichi l’operato del Consorzio di Tutela Pantelleria Doc”.
“A più di un mese dalla mia interrogazione - sottolinea la deputata ARS Cristina Ciminnisi - l’assessore regionale all’agricoltura continua a ignorare le gravissime criticità sollevate. È inaccettabile che un atto ispettivo, mirato a tutelare un patrimonio UNESCO e una produzione d’eccellenza, venga lasciato senza risposta, mentre sembrano permanere irregolarità che minacciano l’autenticità del Passito di Pantelleria DOC e il territorio del Parco Nazionale”.
“L’inerzia delle istituzioni preposte - aggiunge la deputata - alimenta il sospetto di tolleranza verso pratiche illegittime: serre abusive in cemento, appassimenti non conformi al disciplinare, etichette ingannevoli e l’assenza di controlli efficaci da parte del Consorzio di Tutela. La Regione chiarisca se intende finalmente verificare le quanto riportato in inchieste giornalistiche di rilievo nazionale, imporre il rispetto delle norme DOC e bloccare lo scempio paesaggistico. Il silenzio è complice” - chiosa Ciminnisi.