Con ordinanza del sindaco Fabrizio D’Ancona n. 97 del 4 luglio 2023 è stato chiuso al pubblico, a scopo cautelativo, lo scavo archeologico sulle colline di San Marco e Santa Teresa. Un atto dovuto in quanto il sito si trova in un completo stato di abbandono e vi sono quindi molti pericoli. Primo tra tutti la potenziale caduta nelle cisterne svuotate dagli archeologi e non messe in sicurezza. I terreni sui quali scavano ormai da anni i ricercatori dell’Università di Tubinga, autorizzati prima dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani e ora del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, sono infatti di proprietà del Comune.
Il Comune e gli Enti che autorizzano gli scavi sono quindi responsabili della messa in sicurezza del sito. Cosa che sembra non essere stata fatta da diversi anni. Mentre da anni viene costantemente evidenziato il pericolo esistente nell’area. Da qui l’emissione dell’Ordinanza con la quale si è provveduto a informare anche il Parco Archeologico affinché vengano adottate adeguate misure di sicurezza. Quest’ultimo ha però subito chiarito che il sito non può essere considerato visitabile in quanto ancora oggetto di scavi da parte dell’Università.
Il sito è anche privo di un piano di valorizzazione e di utilizzazione.
Nell’Ordinanza si legge, inoltre, che “con nota prot. 13309 del 28/06/2023 è stato chiesto al locale Comando di Polizia Municipale di effettuare un sopralluogo per rilevare e certificare eventuali pericoli per potenziali avventori non accompagnati che possano visitare il sito”. E che “il Comando Polizia Municipale, con nota prot. 13522 del 30/06/2023 ha evidenziato con una corposa rassegna fotografica l’esistenza di molteplici pericoli esistenti nella zona scavi e l’inesistenza di qualsiasi forma di interdizione per potenziali visitatori”.
Da questa relazione si evince, quindi,“la pericolosità della situazione e che è necessario adottare e realizzare immediati accorgimenti senza alcun indugio al fine di mettere in sicurezza la zona di cui trattasi”. L’Amministrazione ha quindi provveduto tempestivamente a vietare l’accesso e il transito di persone in prossimità e dentro l’area interessata nonché a transennare la zona con barriere fisse e adeguata cartellonistica. L’area può infatti“pregiudicare la pubblica incolumità, ponendo a rischio la vita delle persone”.
L’Ordinanza chiude quindi l’accesso al pubblico, sia quello carrabile che pedonale, con transennamento per la messa in sicurezza della zona. Nessuno può quindi accedere transennata senza autorizzazione. Il Comune ha inoltre chiesto al Parco Archeologico di predisporre, prima dell’inizio degli scavi (che avverrà ad agosto)un Piano di Sicurezza e di inviare notifica preliminare all’ASP e altri Enti competenti. Devono anche essere esposte, con adeguata cartellonistica, le date di inizio e fine scavo da comunicare subito al Comune affinché possa procedere con i controlli del rispetto delle prescrizioni di sicurezza.
Giuliana Raffaelli