Nessun accordo fra le parti per la definizione della vicenda relativa ai 38 precari del Comune di Mazara del Vallo che chiedono di essere reintegrati al lavoro con la stabilizzazione da parte dello stesso Ente. Tutto rimandato al prossimo 4 aprile quando il Giudice, dott.ssa Caterina Greco, emetterà la sentenza che deciderà la reintegrazione o meno dei suddetti lavoratori comunali che dal 1 gennaio sono stati messi fuori servizio perché non firmatari di una liberatoria proposta dal Comune a fine dicembre.
Si è svolta infatti questa mattina presso la Sezione Lavoro del Tribunale di Marsala l'udienza per verificare la possibilità fra le parti di pervenire ad un accordo di conciliazione, proposto lo scorso 21 febbraio dal legale dei 38 lavoratori, l’avv. Sergio Galleano del Foro di Milano, che prevedeva il reinserimento immediato dei lavoratori in servizio con effetto dal primo gennaio 2018. In cambio i lavoratori -così come proposto dallo stesso legale milanese- si sarebbero impegnati a rinunciare al risarcimento del danno solo al momento in della sigla del contratto di lavoro a tempo indeterminato a seguito della procedura stabilizzazione già disposta dal Comune di Mazara del Vallo con delibera numero 209/17.
Il Giudice stamattina ha nuovamente sentito le diverse parti. Il legale del Comune, l’avv. Epifanio Giglio, spiegando le ragioni dell’Ente non ha però accettato l’accordo transattivo proposto dal legale dei lavoratori. Così la dott.ssa Greco ha rimandato il tutto al 4 aprile quando emetterà la sentenza per definire la questione.
Ricordiamo che furono in 51 i lavoratori, precari storici del Comune, a vincere il ricorso grazie ad una recente sentenza, la n.1204 del 21 dicembre 2017, della Corte di Appello di Palermo per l’azione risarcitoria (anche per gli anni precedenti, a partire dal 2013, anno della promulgazione della legge che obbligò i Comuni alla stabilizzazione dei precari) nei confronti del Comune di Mazara del Vallo per la mancata trasformazione del rapporto di lavoro.
Di questi 51 lavoratori però in 13 hanno accettato nei giorni a cavallo fra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 di firmare una liberatoria proposta dall’Amministrazione per la proroga di un anno del contratto in cambio della rinuncia a qualsiasi contenzioso. In tal modo l’Amministrazione Cristaldi adottò delle delibere con le quali ha disposto la proroga dei contratti soltanto ai 134 lavoratori precari che hanno rinunciato, firmando un accordo transattivo, a far valere i propri diritti; così rimasero in 38 i lavoratori senza proroga di contratto, e quindi messi fuori servizio, per non aver presentato analoga rinuncia.
Il Comune al fine di convincere i precari comunali a firmare quella liberatoria tanto discussa, in quanto non garantirebbe automaticamente la stabilizzazione così come invece prevista dalla legge “Madia”, n.75/2017, cosiddetta “salvaprecari” (al comma 1 è prevista la stabilizzazione a costo zero per i Comuni in quanto a carico della Regione) si è avvalso del sostegno di alcune sigle sindacali con le quali vennero organizzati degli incontri; altre sigle sindacali, ed in particolare il sindacato USB che sostiene i suddetti 38 lavoratori rimasti fuori servizio, si opposero alla proposta di accordo transattivo. In merito alla vicenda della stabilizzazione dei precari comunali lo scorso gennaio si tenne una seduta consiliare aperta che però non portò nessuna novità.
La speranza è che questa vicenda sia definita nel migliore dei modi per le due parti, con la salvaguardia dei posti di lavoro, cioè la stabilizzazione quanto prima (con contratto a tempo indeterminato) di tutti e 173 precari storici del Comune, ed al tempo stesso con il risparmio di tanti soldi da parte del Comune; questo è l’auspicio, possiamo ben affermarlo, della cittadinanza mazarese. Prevarrà il buon senso?
Francesco Mezzapelle
07-03-2018 11,30
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