Misteridicittà/ “Cannoni di Seneca” più rumore che parole…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Luglio 2015 11:01
Misteridicittà/ “Cannoni di Seneca” più rumore che parole…

Il mistero che Vi serviamo questa domenica è stato da noi trattato più di una volta quando si è manifestato nella sua più incompresa grandiosità. Molti di voi infatti, ne sono stati testimoni a volte terrificati, spesso perplessi. Stiamo parlando di quei suoni, rumori o boati che senza alcun riscontro visivo o tattile, hanno messo in allarme quanti li hanno uditi.

Nella letteratura scientifica il primo a parlarne fu Aristotile e successivamente Bacone da Verulamio. Inseriti tra il IV e il V grado della scala del rumore Davison ancora nessuno li ha battezzati (unanimemente) univocamente, infatti sono noti con nomi caratteristici dei posti in cui si presentano. Brontidi o cannoni di Seneca, marina (perché uditi nelle prossimità di specchi d’acqua) o BONI in Francia (Boati di Origine Non Identificata), Ombroni nella zona del lago di Bolsena o Lagoni a Perugia, Bombire a Urbino dove in estate presagisce pioggia e in inverno nevicate, Catria nell’Avellana dove sono legati a spiriti maligni scacciati dagli eremiti del luogo, "cannoni di Barisal" sul delta del Gange, “pianto della sfinge" o “sussurri del lago di Yellowstone", gli ultimi due differiscono per durata e intensità, somigliano più ad un fruscio paragonato al suono di un’arpa.

Come qualunque fenomeno naturale incompreso, hanno trovato svariate e fantasiose spiegazioni, dagli UFO a eventi soprannaturali, (giustificazioni che con il passare degli anni vengono prese sempre meno in considerazione), fenomeni legati ai movimenti tettonici o alla presenza di giacimenti di gas sottomarini, ma a volte le spiegazioni più semplici sono difficili da accettare perché si pensa siano un tentativo di liquidare e spegnere il pensiero, i dubbi o la fantasia della popolazione.

“Cannoni di Seneca”, il nome deriva da uno dei posti più interessati dai boati, il lago Seneca nello stato di New York abitato dai nativi Irochesi Seneca ( https://www.youtube.com/watch?v=TUCAVS9cAhw ); cannoni perché il rumore improvviso ricorda proprio lo scoppio di un cannone con la forza prorompente della natura, perché di natura si tratta, tutte le ipotesi fuori da questo contesto non sono mai state avvalorate da nessuna visione o apparizione né tantomeno testimonianza, il cielo infatti si presenta per la maggior parte delle volte limpido e calmo.

La popolazione testimone dei brontidi in base al luogo di residenza, ha dato una spiegazione personalizzata legata magati ad altri accadimenti locali anche se distanti ideologicamente e poco correlati, nella Sicilia sud orientale si è pensato fossero legati ai movimenti della contesissima isola Ferdinandea. Ad Agrigento vi sono state alcune testimonianze della presenza di un disco luminoso che sembri aver provocato quel suono scomparendo nel cielo a elevatissima velocità e cambiando colore, i molti presenti si rivolsero alle autorità, e alle locali emittenti radiotelevisive.

In Basilicata si è studiato il fenomeno che pare esser legato temporalmente a sciami sismici. Nel 1994 in Francia il boato avvertito è riuscito a far tremare le finestre, l’aviazione ha informato che nessun velivolo era in zona, silenti i sismografi, ma allora la vibrazione fortissima a cosa era dovuta? Tra le leggende che si tramandano nelle tribù dei nativi presso il lago Seneca una interessa anche i nostri brontolii, sarebbe lo spirito di Manitou che esprime la sua disapprovazione per le decisioni del capo villaggio quando cozzano con l’armonia tra uomo e creato.

Tra chi invece lega il fenomeno ai vulcani, magari sottomarini, vi è anche Mazara che vanterebbe ben due coni vulcanici sotto il livello del mare sulle cui creste poggia inspiegabilmente il metanodotto, altro elemento che si pensa legato ai cannoni: “Vuoi vedere che è stato proprio qualche tubo che è esploso?”, “Saranno stati i trivellamenti per la posa dei tubi del gasdotto che hanno causato il rumore?”, queste le preoccupazioni espresse, non senza ragione, dalla cittadinanza che da sempre attenziona la spinosa questione del legame “intubato” con l’Algeria (in foto n.2 il punto della costa mazarese nel quale arriva la conduttura di gas metano dall’Algeria, dalla mappa di Google è evidente la condotta sottomarina); magari fosse almeno ugualmente preso in considerazione dagli organi competenti! A dire il vero un fondo di possibile verità c’è, infatti il più delle volte la fuoriuscita improvvisa di gas (non dalle tubature ma dal terreno) può provocare fortissimi boati come quelli avvertiti a Mazara durante lo “scoppio dei cannoni”, a favorire l’amplificazione del suono anche la geomorfologia del suolo, ricorderete di certo il boato avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 Agosto del 2013 (https://www.primapaginamazara.it/index.php/cronaca/233-ancora-un-forte-boato-nella-notte-cresce-il-mistero-e-la-paura-fra-i-mazaresi-le-autorita-non-hanno-registrato-nessuna-segnalazione ), ripetutosi poi il 30 Dicembre dello stesso anno (https://www.primapaginamazara.it/index.php/attualita/1001-mistero-ancora-un-forte-boato-non-certamente-botto-di-capodanno ), c’è chi è certo che nelle zone sottomarine vengono poi a formarsi una sorta di cicatrici a testimoniare la fuoriuscita del gas.

Tra gli studiosi del fenomeno si trovò a dover tentare di spiegarne la cause anche Fabio Massimo Majorana il padre di un noto personaggio che alimenta un altro grande mistero mazarese e internazionale, Ettore Majorana (alias Uomo Cane? Probabilmente ritorneremo a parlarne in uno dei nostri appuntamenti domenicali), quando nel 1900 con “i ragazzi di via Panisperna”, avvisati dalla popolazione locale e diretti testimoni, si misero di buon grado a provare ad analizzare i brontolii laziali “In Roma, all'Istituto Fisico della R. Università a Panisperna, dal dottore Majorana, dal dott. Zambiasi, dal custode e da altri furono intesi questi rombi per tre o quattro volte, ad intervalli da quattro a cinque minuti fra le 10h _ e le 11h e fu avvertito ogni volta un forte scuotimento di vetri, che destò grande sorpresa.”

Da uno studio per il progetto Hessdalen che riprende la relazione del 1907 eseguita per il Regio Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica il Prof. Alippi dichiara: "Altre volte però il fenomeno ha sede nell'atmosfera, e potrebbe derivare, secondo il Reiss e lo Schmidt, da una rapida perturbazione nell'equilibrio degli strati atmosferici, per la quale si originerebbe un'onda di scuotimento di una certa lunghezza. Quest'onda, avanzando, secondo una legge enunciata dal matematico Richmann, si andrebbe via via restringendo fino a condensarsi in esplosioni distintamente percettibili. Ma anche questa non è che un'ipotesi, male precisata e non confortata da osservazioni.”

I Brontidi, o come chiamar si vogliano, non sono i soli rumori misteriosi, una classifica con audio annesso la si può trovare stilata in una pagina creata su Wikipedia al seguente link: https://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_di_suoni_sconosciuti

Alla fine la logica ci porta a pensare che nel nostro territorio il campo di spiegazioni si può restringere a due teorie tra tutte quelle in circolazione: gas che improvvisamente fuoriesce dal mare, o movimenti sottomarini di correnti marine o di lava, visti i vulcani anche se spenti, in luoghi particolari che consentono un eco notevole, ma una risoluzione a questo mistero sembra sia prematura che presuntuosa, continuiamo ad attendere quindi che qualcuno colto da illuminazione scientifica possa esserne ancora una volta testimone e possa avere il giusto tempo per studiare il fenomeno con il quale la natura sembra prendersi allegramente e innocentemente gioco di noi.

Ma forse ci piace pensare che sia solo uno dei tanti modi che ha la terra di farsi sentire viva, di comunicare la sua disapprovazione per i mutilamenti e le violenze perpetrate da quasi tutti i suoi abitanti, per farci ricordare che è lei la padrona di se stessa e che noi, solo di passaggio, dobbiamo sottostare al suo volere, alla sua potenza e alla sua terribile affascinante magnificenza.Le spiegazioni lasciamole per ora agli addetti ai lavori e godiamoci serenamente i brontolii del mare!

Francesco Mezzapelle

Rosa Maria Alfieri

19-07-2015 13,00

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