Riceviamo e pubblichiamo una nota della portavoce del sindaco della Città di Mazara del Vallo Salvatore Quinci:
“Rispondo a una falsità netta e senza possibilità di fraintendimento. È totalmente falso che io abbia affidato la gestione del servizio idrico a Siciliacque. Non ho mai fatto, né potrei mai fare, un atto politico o amministrativo di questo tipo. È una balla colossale. Il sindaco non ha il potere di affidare la gestione del servizio idrico: tale competenza spetta esclusivamente all’ATI Idrico provinciale. Ho invece affermato l’esatto contrario. La presenza dell’acquedotto di Siciliacque non ha nulla a che vedere con la privatizzazione dell’acqua.
Se il Comune acquista acqua, resta comunque gestore pubblico: è sempre il Comune che decide, gestisce e garantisce il servizio ai cittadini. Il progetto di Siciliacque nasce nell’ambito del PNRR e riguarda la realizzazione di un acquedotto che convoglia acqua da Agrigento fino alla provincia di Trapani, e quindi anche a Mazara del Vallo. L’Amministrazione comunale non c’entra nulla con questa iniziativa: è un’opera sovracomunale che si sarebbe realizzata comunque e in ogni caso. In Consiglio comunale – e tutto è registrato – ho semplicemente evidenziato che si tratta di una possibilità in più per la città.
Se un giorno dovesse servire acqua, potremo comprarla; se non servirà, non la compreremo. In un sistema chiuso come il nostro, alimentato da pozzi locali, questa condotta rappresenta un’opportunità importante per affrontare la siccità estiva, quando la sola acqua dei pozzi non basta al fabbisogno di una popolazione molto più numerosa. Ma la gestione resterà pubblica fino a quando sarà nella mia responsabilità. Mi chiedo: è meglio avere questa opzione in più oppure no? E se un giorno la falda non fosse più disponibile o risultasse inquinata, come si garantirebbe l’acqua alla città? Perché questo manipolo di persone continua a raccontare una bugia così evidente? Per ignoranza o perché ha bisogno di un nemico? Sanno bene che esiste un ente sovracomunale che, entro la fine del 2026, affiderà – quello sì – la gestione del servizio idrico in tutta la provincia, e che per legge è l’unico soggetto che può farlo.
Altro che sindaco. E ancora: sanno che l’acqua fornita da Siciliacque costa circa 70 centesimi al metro cubo, mentre quella prodotta dai dissalatori che qualcuno propone come alternativa arriva a costare circa 2 euro al metro cubo? Chi la pagherebbe questa differenza, se non i cittadini? Sanno che i due dissalatori realizzati dalla Regione sono costati 150 milioni di euro? Da dove pensano di prendere altri soldi per costruirne altri? Siamo di fronte a persone che manipolano la realtà e diffondono falsità per ignoranza o convenienza.
È più facile accusare un sindaco del problema atavico dell’acqua – il che già farebbe sorridere – piuttosto che realizzare qualcosa di concreto. È più semplice abbaiare alla luna, anche con un certo fanatismo, che costruire soluzioni reali. Noi, invece, abbiamo agito. Abbiamo potabilizzato l’acqua del Trasmazaro, risolvendo un problema ultradecennale. Abbiamo messo in sicurezza i pozzi e digitalizzato il sistema di controllo. Abbiamo acquistato autobotti e assunto autisti per fronteggiare le emergenze.
La prossima sfida sarà quella della rete idrica, che sarà affrontata dal nuovo gestore individuato dall’ATI Idrico provinciale. La realtà, alla fine, ha sempre il sopravvento su chi vive di falsità e di ricordi”. A dichiararlo è il Sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, in replica alla notizia infondata e fuorviante diffusa da Co.Criam.