Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera inviata al Vescovo Giurdanella e firmata dal Consiglio Pastorale e degli Affari Economici della parrocchia San Pietro. Ecco quanto si legge:
In questi giorni, la nostra comunità si è trovata a confrontarsi con una notizia che ha suscitato sentimenti profondi e contrastanti: il trasferimento di Don Giacinto alla parrocchia di Santa Ninfa, dopo anni di dedizione alla nostra realtà parrocchiale. Accogliamo le sue parole con gratitudine per il cammino condiviso, ma non possiamo nascondere l'amarezza e la profonda incomprensione per una scelta che ci appare prematura e improvvisa.
In questi nove anni, Don Giacinto ha servito con fedeltà e generosità la zona pastorale di Trasmazaro, comprendente le comunità di San Pietro, San Lorenzo e Santa Chiara, affrontando con spirito di servizio la fatica di dividersi tra tre parrocchie. Solo negli ultimi anni ha potuto dedicarsi a tempo pieno alla parrocchia di San Pietro, e ciò ha segnato per noi l'inizio di una vera rinascita pastorale. Avevamo appena iniziato a respirare un nuovo slancio. La presenza piena del parroco aveva restituito fiducia, partecipazione e la gioia del camminare insieme nella fede. Era un tempo di ricostruzione, di rinascita. E proprio per questo, oggi, avvertiamo che i tempi non erano ancora maturi per un cambiamento cosi radicale.
Non si tratta di mera nostalgia, né di attaccamento personale. È la consapevolezza di un processo pastorale ancora fragile, che avrebbe avuto bisogno di consolidarsi, di essere accompagnato con pazienza e continuità. Avremmo desiderato un tempo di vero discernimento, un ascolto attento delle realtà locali prima di prendere decisioni che ne influenzano profondamente il futuro. Ci sentiamo feriti. E, ancora una volta, ci pare che la nostra comunità venga percepita come "secondaria", sacrificabile rispetto ad altre urgenze.
Ma sappiamo anche che l'obbedienza, quando vissuta nella fede, non è mai sterile. È un'occasione per crescere, per continuare a fidarsi. Ed è proprio l'obbedienza che ha contraddistinto l'intero ministero di Don Giacinto. Ha sempre detto "Eccomi" laddove veniva chiamato, obbedendo prima alla richiesta del Vescovo precedente, che lo ha inviato a servire sull'isola di Pantelleria una realtà pastorale complessa e isolata. Poi ha accettato con generosità il trasferimento a Mazara, assumendosi il difficile compito di accompagnare e risanare tre comunità profondamente diverse tra loro, unite in una unità pastorale, affrontando un cammino impegnativo fatto di relazioni da costruire, ferite da guarire e fiducia da ricostruire.
Con questo spirito vogliamo ringraziare Don Giacinto per il bene seminato, per la passione con cui ha servito questa comunità, per la vicinanza concreta e il cuore con cui ha sostenuto ogni passo del nostro cammino. Continueremo a pregare per lui, certi che porterà anche nella nuova comunità di Santa Ninfa lo stesso zelo, la stessa dedizione e lo stesso amore che ha donato a noi.
Ma insieme a questa gratitudine, vogliamo anche lanciare un appello: che chi guida la nostra Chiesa si faccia prossimo al grido delle comunità, che domandano attenzione, accompagnamento e rispetto per i percorsi in atto. Perché ogni parrocchia è un terreno sacro, dove si intrecciano fatiche, speranze e vite che meritano ascolto.
Nel Vangelo di oggi (Lc 10,25-37), solo il Samaritano si ferma davanti all'uomo ferito, mentre altri passano oltre. È lui a riconoscere il bisogno e a farsi prossimo. Alla luce di questo Vangelo, sentiamo il desiderio profondo di rivolgerci con fiducia al nostro Vescovo: vogliamo comunità samaritane, capaci di fermarsi, di vedere e di curare. Comunità in cui prima di ogni altro progetto si riconosca il grido di chi è ferito, la sete di chi ha ancora tanto da costruire insieme.
Il Consiglio Pastorale e per gli Affari Economici Parrocchia San Pietro, chiedono a Sua Eccellenza un incontro a breve tempo per condividere le criticità che la comunità parrocchiale, in questo momento storico, sta vivendo.