E' stato finalmente ricollocato sul suo piedistallo in marmo il busto bronzeo di Don Stefano D'oca. L'opera era stata rubata lo scorso 28 maggio durante l’ora di pranzo all’interno dell’atrio della Chiesa di San Pietro, ed era stata ritrovata da alcune persone e dai carabinieri il 31 maggio nei pressi di un casolare in un terreno incolto di contrada Affacciata, nelle vicinanze dell’Istituto Commerciale “F. Ferrara”. La scomparsa della scultura aveva turbato l'intera comunità mazarese non solo per il gesto criminale ma anche per l'affetto che la città prova nei confronti del parroco, ricordato da tutti come un grande educatore e filantropo.
La scultura bronzea è stata realizzata durante l'estate del 1987 dall'artista e professore di storia dell'arte mazarese Paolo Asaro che a quel tempo frequentava l'accademia delle belle arti di Palermo. Paolo Asaro è il figlio dell'ing. Francesco Asaro, capo storico del gruppo scout FSE Mazara 2 , venuto a mancare lo scorso 1° Maggio. Il gruppo scout in quegli anni, infatti, aveva sede presso la parrocchia San Pietro, e lo stesso capo Francesco Asaro nutriva grande stima e rispetto nei confronti di Don Stefano D'oca.
Il busto bronzeo è la prima opera pubblica che Paolo Asaro ha realizzato per la città di Mazara, da quel momento diverse sono state le mostre istallate dall'artista che hanno riscosso molto successo in gran parte del territorio nazionale, oltre ai tanti premi e riconoscimenti ricevuti. La sua ultima mostra dedicata ai tarocchi è attualmente esposta al Museo Etnografico Giuseppe Pitrè a Palermo. Fortunatamente la vicenda del busto ha avuto un lieto fine, adesso probabilmente la zona verrà attrezzata con strumenti di videosorveglianza adeguati per evitare che la vicenda si possa ripetere.
Caterina Mezzapelle