Mazara, Pesca, questione Libia l'OP Blue Sea scrive al Governo

Lettera ai ministri Salvini e Crosetto sulla necessità di operare in aree limitrofe al di fuori della ZPP libica

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Aprile 2024 10:19
Mazara, Pesca, questione Libia l'OP Blue Sea scrive al Governo

Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dal presidente dell'OP Blue Sea Maurizio Giacalone al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Sen. Matteo Salvini e al ministro della difesa On. Guido Crosetto . Ecco quanto si legge: 

Con la presente, la scrivente desidera portare alla Vostra attenzione una questione di rilevanza per la comunità dei pescherecci di Mazara del Vallo, riguardante la necessità di operare al di fuori dei confini della Zona Protezione Pesca (ZPP) libica. Come Voi saprete, grazie all'accordo internazionale del 1982 a Montgomery, la Libia ha esteso oltre le sue acque territoriali di 12 miglia altre 62 miglia di mare, istituendo una zona di protezione della pesca in modo unilaterale. Questa estensione ha comportato gravi conseguenze per i pescherecci di Mazara del Vallo, che si sono visti costretti a operare lontanissimi dalla costa libica, nonché a subire la proibizione di un diritto storico di pesca in quell'area.

Tuttavia, ciò che rende la situazione ancora più critica è il fatto che, nonostante i nostri pescatori operino al di fuori della giurisdizione libica, nelle aree limitrofe oltre le 74 (12+62) miglia marine, i pescherecci italiani vengono richiamati e fatti allontanare dalle autorità italiane pur operando legalmente. Riteniamo che la Vostra istituzione possa essere un valido interlocutore per comprendere meglio la situazione e per garantire che le attività di pesca dei pescherecci di Mazara del Vallo possano proseguire in modo regolare e conforme alle disposizioni internazionali.

Mi preme sottolineare, che i pescherecci si trovano costretti ad operare in spazi sempre più ristretti per adempiere al rispetto dei regolamenti UE sulla pesca sostenibile, ulteriori divieti non motivati in acque internazionali costringe la flotta a spostarsi in aree ancora più ristretti e quindi creare un sovrasfruttamento delle risorse in quelle aree e mettendo a repentaglio non solo la sostenibilità ambientale ma anche quella economica e sociale di una comunità di pescatori. Chiedo pertanto ai Vostri ministeri di trovare una soluzione per risolvere questa situazione ingiusta e garantire ai pescherecci italiani il diritto di operare al di fuori della giurisdizione libica senza subire impedimenti da parte delle autorità italiane.

È fondamentale tutelare i legittimi interessi dei pescatori italiani e garantire loro il diritto di svolgere le proprie attività in modo sicuro e sostenibile. Restiamo a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti o informazioni necessarie in merito alla presente questione per comprendere le motivazioni. Cordiali saluti

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