Mazara, il mercato agroalimentare del porto nuovo è ancora chiuso: una “cattedrale nel deserto”. Soldi ancora una volta sprecati

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Marzo 2017 08:50
Mazara, il mercato agroalimentare del porto nuovo è ancora chiuso: una “cattedrale nel deserto”. Soldi ancora una volta sprecati

Alcuni giorni fa l’Ammi- nistrazione comunale di Mazara del Vallo ha diramato una nota attraverso la quale si annunciava l’affidamento dei lavori per la realizzazione della recinzione dell’area portuale. “L’Ufficio comunale Gare e Appalti –si legge in quella nota- ha provveduto ad aggiudicare, in via provvisoria, i “lavori per la realizzazione della recinzione provvisoria nel porto nuovo per la costruzione dei varchi doganali”.

Ad aggiudicarsi la gara per effettuare i lavori la ditta Impresalv s.r.l. di Favara che ha offerto un ribasso del 16,1833% su importo a basa d’asta di 29.926,37 euro. “I lavori –si legge ancora-prevedono la realizzazione di una recinzione che delimita l’area portuale con la costruzione di un muretto sul quale saranno ancorate delle piantane sulle quali saranno fissati dei pannelli modulari. La recinzione andrà dal Mercato Agro-Alimentare fino alla Mantellata di difesa di Ponente e dal Mercato Agro Alimentare alla banchina di riva nord. La recinzione sarà dotata di varchi doganali di entrata ed uscita”.

Nella stessa nota viene citato il “mercato agro alimentare” del porto nuovo. Qui si aprono però molti interrogativi in quanto il mercato all’ingrosso costato più di 10 milioni di euro è ancora inattivo, anzi chiuso, abbandonato a se stesso e all’azione di vandali.

Sappiamo che il Comune ha emanato dei bandi al fine di concedere dei box ai grossisti di frutta che erano allocati nel mercato frutta dietro lo Stadio “Vaccara” (da circa un anno chiuso ed ancora in evidente stato di degrado; nel progetto dell’Amministrazione dovrebbe lì sorgere un parco giochi per bambini ed un teatro all’aperto), questi box –da quanto appreso- non erano stati giudicati adeguati per le loro attività e così questi hanno preferito, dividendosi, continuare l’attività in altri immobili, privati, della Città.

Ricordiamo che l’Amministrazione del sindaco Nicola Cristaldi, nel corso del suo primo mandato, cambiò (forse perchè consapevole che i grossi commercianti ittici mazaresi non avrebbero mai favorito la nascita di mercato del pesce all’ingrosso; d’altronde il progetto è rimasto nel cassetto dal 1956)) la destinazione d’uso di quella grande struttura (realizzata dalla precedente Amministrazione di Giorgio Macaddino con un finanziamento nel 2005 da parte dell’allora Governo regionale di Totò Cuffaro) che doveva ospitare originariamente il tanto atteso (da più di 50 anni) mercato ittico all’ingrosso. L’Amministrazione Cristaldi decise di destinare quella struttura anche agli operatori ortofrutticoli che lavoravano nel mercato di frutta all’ingrosso.

Il 18 maggio scorso, attraverso una nota, l’Assessore comunali alle Attività Produttive, Vito Vassallo, annunciando la pubblicazione di un altro bando per l’assegnazione di 3 boxes per ortofrutta dello stesso Mercato Agro Alimentare, dichiarò: “dopo un iter farraginoso con una serie di autorizzazioni da ottenere e con intoppi tecnico-amministrativi di ogni genere, non ultimo l’allacciamento Enel per il quale siamo in attesa dell’istallazione della cabina elettrica, il Mercato Agro Alimentare è pronto ad aprire i battenti.

La struttura, pensata inizialmente solo come Mercato Ittico, è stato destinato a Mercato Agro Alimentare, dove troveranno spazio sia gli operatori della pesca sia quelli dell’orto frutta. E’ nostro intendimento – ha continuato Vassallo - utilizzare pienamente le aree esterne al Mercato da destinare a luoghi dove ospitare sagre, fiere, mercati ma anche concerti e attività ludiche”.

Ad oggi però ancora niente di quanto annunciato. Il Mercato all’ingrosso rimane ancora chiuso e soggetto alla fatiscenza ed all’azione dei vandali che, soprattutto di notte, agirebbero indisturbati anche perché l’intera area del porto peschereccio di Mazara del Vallo è da alcuni anni, inspiegabilmente, priva di illuminazione. Il rischio, alquanto serio è che la struttura rimanga, come è oggi del resto, una cattedrale nel deserto associabile allo stesso deserto politico che ha condannato la marineria mazarese, complice l’Ue ed i vari Governi nazionali, a rimanere ancorata a vecchie pratiche (con relative logiche elettorali) quali fermo biologico e demolizioni di pescherecci.

Francesco Mezzapelle

02-03-2017 9,30

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