Gli ultimi fatti di cronaca avvenuti nella città di Mazara del Vallo mettono in luce una situazione a dir poco preoccupante; sono sempre più frequenti i furti, sia nelle abitazioni che nelle attività commerciali, ma anche lo spaccio e l'abuso di sostanze stupefacenti. I cittadini si sentono poco sicuri e chiedono, anche attraverso dei post suoi social, che la situazione venga attenzionata dagli organi competenti. Oggi una nota inviata da CIFA Trapani parla di allarme sicurezza in tutta la provincia.
Il presidente Ingargiola ha dichiarato: “Raccogliamo il grido di allarme relativo ai numerosi episodi di furti, spesso accompagnati da atti vandalici, registrati nel territorio nelle ultime settimane, ai danni di diverse attività commerciali, ma anche di privati cittadini. Ci rivolgiamo pertanto alle Autorità competenti, a diversi livelli, affinchè implementino, ancor più sinergicamente, attività di prevenzione (attraverso le agenzie educative e i servizi sociali) e controllo; chiediamo, inoltre, alle Istituzioni di poter esercitare giuste pressioni al fine di una revisione di norme considerate troppo garantiste nei confronti dei malviventi che reiterano le loro azioni criminose”.
Qualcosa però sembra iniziare muoversi a Mazara. Oggi l'assessore comunale con delega ai Quartieri, Gianfranco Casale, tramite un post sui social, di cui riportiamo una parte, ha affermato: "Mi è dispiaciuto comprendere ancora di più le mille difficoltà che le nostre Forze dell'Ordine subiscono nello svolgere il proprio lavoro, soprattutto nelle ore più difficili, in realtà dove la piccola criminalità cresce per il dilagare della povertà economica ed educativa. Sono poche infatti le unità che gestiscono il lavoro in strada e non abbastanza le risorse messe a disposizione dello Stato per poter fronteggiare alle tante richieste di intervento che giungono quotidianamente al 112. Sappiamo bene quanto sia pericoloso svolgere il mestiere di Poliziotto o Carabiniere con ritmi massacranti, pressione emotiva incalzante, esposizione a continui rischi e uno stipendio iniquo. Per questo è necessario che tutta la società civile sappia organizzarsi per collaborare: proprio la scorsa settimana ho chiesto alla Prefettura di accelerare sull'attivazione dei corsi per avviare il controllo di vicinato in alcuni quartieri.
Anche la sicurezza infatti può essere gestita con pratiche partecipative. Solo una comunità coesa e solidale infatti può mitigare gli effetti del disagio sociale e alleggerire il carico di lavoro di chi invece è chiamato a reprimerne le conseguenze."
Caterina Mezzapelle