L'artista "pantesco" Panseca al Tg5: "L'arte può contribuire a salvare il pianeta"

L​’artista si trova all’ADI Design Museum di Milano per una sua mostra personale.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Gennaio 2024 16:30
L'artista

“Anche l’arte può contribuire a salvare il nostro Pianeta”. Inizia così il servizio che il Tg5 ha dedicato a Filippo Panseca, uno degli artisti più visionari che il nostro paese abbia mai conosciuto.

L’artista palermitano, che da cinquant’anni ha scelto Pantelleria, si trova a Milano all’ADI Design Museum, dove una sua personale dal titolo “La forma a futura memoria” (iniziata il 15 dicembre che terminerà il 21 gennaio) ripercorre la sua lunga carriera attraverso l’esposizione delle sue innumerevoli opere, diventateparte integrante della storia d’Italia. Sfere, quadri, opere cinetiche e SWART Art o Mat, ovvero il distributore automatico di opere d’arte digitali (brevetto industriale del 1990), la Vittoria alata, effimera e biodegradabile, la statua di Napoleone di Canova, esposta nel cortile dell’Accademia di Brera.

Filippo Panseca è uno dei pionieri dell’arte digitale in Italia, delle tematiche legate all’ambiente, delle riflessioni sulla nuova società dell’informazione. È artista di primo piano negli anni Sessanta e Settanta, trent’anni avanti rispetto agli artisti della sua generazione. Entra anche nella “storia della politica” grazie aCraxi che gli chiede “Mi vai a fare il Congresso?” “E io non sapevo manco da dove cominciare” confessa in un’intervista al Corriere della Sera. Realizza così il garofano rosso che diventerà simbolo del Partito Socialista.

Era il 1978. Poi la piramide craxiana al centro della scena del 45esimo congresso socialista all’Ex Ansaldo di Milano. Era il 1989. Per costruire la quale si rivolse addirittura al Ministro dell’Industria dell’epoca, il Senatore Rino Formica, per fare modificare un decreto che gli permettesse di importare dal Giappone 50mila led necessari per costruirla (la normativa consentiva di importarne solo un certo numero, che quell’anno era stato già raggiunto). Diviene così “l’anima creativa del Partito Socialista Italiano”.

“Ma Panseca è molto di più” incalza il servizio. “Raccontarlo significa attraversare la pittura, la scultura, il disegno, la fotografia, il design, la ricerca scientifica. Per comprenderlo occorre abbandonare l’ovvio e lo scontato per lasciare spazio alla creatività inesauribile”.

E poi spazio alla sua arte innovativa. Quella che aiuta l’ambiente a “sopravvivere”, a “purificarsi”. “Le istallazioni artistiche che catturano le polveri sottili sono la sintesi del genio di Panseca” continua il servizio. “Quando nessuno se ne occupava lui aveva introdotto nel suo percorso artistico il tema della sopravvivenza”. “Mentre le mie prime opere erano biodegradabili per non inquinare l’ambiente, quindi sparivano” sottolinea Panseca “oggi le mie opere, realizzate con tecnologie fotocatalitiche e fotoluminescenti, devono rimanere nell’ambiente perché lo aiutano a sopravvivere disinquinandolo”. Un concetto innovativo a cui nessuno aveva pensato prima di allora. L’arte può davvero contribuire a salvare il Pianeta. “Sarebbe bello se tutto ciò che si ha fosse necessario limitatamente al tempo in cui ci serve, capendo che alla natura ciò che possediamo molto spesso non è necessario”.

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